Working in progress insieme a Santa Monica

Maggio è un mese mariano e un mese dedicato alla festa della mamma. Mese dove, se sei nel buio profondo per aver perso una mamma o un figlio, fai fatica a trovare appigli stabili e sicuri, soprattutto se non hai qualcuno accanto . Lo scorso weekend io e mio marito Andrea ci siamo messi sulla tracce di una santa il cui corpo è custodito qui a Roma. Chi? Santa Monica.

Perché proprio sulle sue tracce? Perché la scorsa estate, mentre eravamo con il nostro padre spirituale a fare il punto sul progetto Abramo e Sara, ho compreso che ormai più che Sara ero diventata Santa Monica. Chi è Santa Monica? Certamente è la mamma di Sant’Agostino, ma è anche la protettrice dei matrimoni difficili, delle spose, delle vedove e dei giovani. Quei giovani che vivono momenti difficili e che si sono allontanati dalla fede.  Quindi mi sono incuriosita e sono andata a cercare la chiesa che custodisce il suo corpo.

La chiesa è vicino a dove abitiamo, ma fino a quel momento non ci avevo messo mai piede. Si tratta della chiesa di Sant’Agostino vicino a Piazza Navona. Sostando in preghiera nella cappella a lei dedicata mi ha colpito il suo dipinto. Un dipinto che come potete vedere nell’ovale è come l’Eucarestia, dove possiamo ritrovare tutto ciò che temiamo di perdere o che abbiamo perso.

Indubbiamente ho pensato a tutte le richieste di preghiera e aiuto che ci arrivano per lenire il dolore di chi ha perso un figlio e di chi fatica a passare dall’idea di fertilità a quella più ampia di fecondità nella propria vita personale e matrimoniale. Ecco perché spesso e volentieri vi sproniamo a uscire di casa per non rimanere in solitudine. Può sembrare esagerato ma anche un dipinto può aiutare a sostenerci nel cammino di fede. Bisogna chiedere la Grazia di ricevere aiuto tramite la preghiera e bisogna avere il coraggio di lasciarci guidare anche quando non capiamo tutto.

Quante volte Gesù stesso ripeteva ” Quello che io ora faccio tu non lo capisci ma un giorno capirai“. Nella cappella di Santa Monica abbiamo affidato tutti i nomi dei bimbi mai nati che fino ad ora ci avete inviato. Sono tanti. Cosi come siete tante voi mamme, perché lo siete e lo sarete per sempre perché una mamma lo è dal primo momento che il nostro corpo accoglie la vita dentro di sè.

Spesso chi perde un figlio biologico per aborto spontaneo vive aggrappato alla speranza nell’ attesa di una nuova gravidanza. Aggrappatevi, però, con tutta la forza che avete anche ai grani del Rosario. Santa Monica è riuscita, per mezzo della preghiera, a rendere la sua vita immensamente feconda. Perché dak suo unico figlio Sant’Agostino sono arrivati innumerevoli figli spirituali. Provate a pensare a quanti figli spirituali e vocazioni possono nascere dalla vostra preghiera insistente. Non mollate. A presto!

Simona e Andrea.

Un pensiero su &Idquo;Working in progress insieme a Santa Monica

  1. Anche io sono stata a pregare sulla tomba di Santa Monica, ho letto che papa Francesco le è devoto e ha raccontato che lo era anche la sua mamma, si è recato più volte a pregare nella Chiesa di S.Agostino, dicendo che Santa Monica è stata una mamma che ha pregato incessantemente, sempre, per suo figlio.

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