Non ho mai capito se la televisione faccia tendenza oppure se i draghi della comunicazione intuiscano le tendenze sociali per fare programmi e film di successo. E’ un po’ come la storia dell’uovo e della gallina, è inutile perderci tempo. Quello che mi sta a cuore sottolineare è il concetto di amore che la televisione e il cinema propinano. Sono concetti diversi a seconda che il prodotto sia destinato a un pubblico maschile oppure femminile. L’amore nei film per uomini è spesso identificato con l’erotismo e la corporeità immediata. Anche per la donna il risultato è il sesso passionale, ma solo dopo un adeguato corteggiamento. Gli sceneggiatori dei film passano l’idea che a muovere tutto è la passione, il sentimento, lasciarsi andare, seguire il cuore. Non importa se questo comporta separazioni e divorzi, l’amore non si ingabbia e, anzi, le famiglie allargate dei film sono spesso luoghi felici dove crescere figli, perchè i genitori non si sono frustrati in relazioni asfisianti ma hanno saputo ritrovare la felicità.
E’ questo l’amore per il quale mi sono sposato? Non penso proprio. Adesso men che meno.
Non che la nostra coppia sia sempre al top della felicità e dell’armonia. E per fortuna. Io mi accorgo di amare mia moglie nei momenti di aridità, perchè, proprio quando mi è più difficile dire il mio sì, mi accorgo che amo. La massima espressione dell’amore di Gesù è la croce, proprio quando era più difficile amare e non quando è entrato a Gerusalemme osannato come Re.
Non lasciatevi ingannare dai film in televisione, quelli sono amori di celluloide e non valgono di più. Gli amori veri , quelli fatti di carne, li trovate nei vicini di casa che dopo 50 anni di matrimonio passeggiano tenendosi per mano, negli amici che hanno accolto un bambino down e lo vedono come il dono più prezioso, il collega che prende l’aspettativa per stare accanto alla moglie malata.
Mi spiace per gli sceneggiatori ma l’amore che vendono non mi attira, mi attira l’amore vero e fortunatamente ho tante persone vicino che me lo testimoniano ogni giorno.
Antonio e Luisa