Riconoscere per essere riconoscenti

Riconoscere e riconoscenza. Ieri mentre ascoltavo l’omelia del sacerdote mi è venuta questa riflessione. Solo un breve flash ma che ho deciso di sviluppare con questo articolo. Perchè mi sembra importante, alla luce della mia esperienza di sposo e anche alla luce di quella di tante persone con cui ho avuto modo di dialogare in questi anni. E’ importante saper dire grazie sempre.

Spesso non è così! Spesso, parlo anche per me, è più facile soffermarsi sui difetti dell’altro. Riconoscere i suoi difetti e i suoi limiti non serve a rendermi la vita più semplice e il matrimonio più bello. Serve solo a creare in me un atteggiamento sbagliato, l’atteggiamento di chi tollera una situazione che in realtà non va bene. L’atteggiamento di chi è concentrato su ciò che non va. Alla fine non si è più capaci di dire grazie per tutto ciò che di bello invece c’è. Si crea una mentalità che diventa poi pregiudizio e giudizio.

Invece c’è un antidoto a tutto questo. E’ importante saper ringraziare Dio per tutto ciò che abbiamo. Che non è mai poco anche nelle situazioni più difficili. Non voglio dire che gli errori e i peccati dell’altro non vadano visti, che si debba fare finta di niente. No, anche questo sarebbe nascondere un problema che prima o poi esploderebbe in qualche modo. Significa altro. Significa spostare l’attenzione dai limiti della persona che abbiamo accanto ai nostri. Sì, anche noi commettiamo tantissimi sbagli ogni giorno. Dite di no? Pensate solo anche a tutte le omissioni che commettete. Tutte quelle occasioni che avremmo potuto amare, donarci, servire, prenderci cura, dire quella parola, fare quella cosa e non l’abbiamo fatto. Sono tantissime ogni giorno. Io ho smesso di contare le mie.

Spostare l’attenzione sui nostri errori e sull’amore grandissimo, gratuito, fedele, incondizionato, infinito e personale che Dio ha per ognuno di noi. Dio mi ama così, con tutti i miei pregi ma anche con tutte quelle parti che nascondo perchè non mi piacciono. Mi ama nonostante i miei peccati, i miei errori, le mie mancanze, le mie omissioni. Mi ama e mi vede come la persona più meravigliosa che ci sia. Questo cambia tutto. Se riusciamo a spostare l’attenzione dai suoi difetti ai nostri e all’amore che Dio, nonostante questi, ci regala, diventa più semplice accogliere nostro marito e nostra moglie. Anche quando non si comporta come vorremmo, anche quando ci ferisce e ci fa del male con le sue parole e il suo comportamento. Perchè i suoi difetti restano evidenti, ma non ci fanno più così male perchè non sono il centro del nostro cuore. Il centro è lasciato alla nostra relazione con Gesù. Solo così, mettendo dei confini al male che l’altro ci può fare, saremo pronti ad amarlo per quello che è perchè saremo liberi di farlo senza pretendere nulla da lui/lei.

Riconosciamo la nostra piccolezza per essere capaci di riconoscenza e di aprirci ad un amore libero e incondizionato.

Antonio e Luisa

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