Il matrimonio secondo Pinocchio /20

(continua dall’articolo precedente…) Dobbiamo opporci a queste lusinghe con un chiaro e forte NO. Altrimenti facciamo la fine di Pinocchio che pensa di poter moltiplicare le monete che ha.

– Vuoi tu, di cinque miserabili zecchini, farne cento, mille, duemila?

E’ la tattica dell’antico serpente: irridere i doni che già possediamo presentandoli non come valore ma come limitazione alla nostra libertà: “Sarete simili a Dio“. Ma il problema di questa tentazione non sta tanto nel cedere alle lusinghe di un tesoro, ma nel pensare di trovare un tesoro lontano dalla casa di Geppetto, ovvero l’illusione di una felicità lontana da chi ci ha creato.

Cari sposi, i doni del matrimonio sono davvero molti e ricchi, ma sperare di avere un matrimonio pienamente umano (e quindi orientato alla vita eterna) lontano dal Signore è un’illusione, ecco perché serve la Grazia del Sacramento per sostenerlo ed alimentarlo.

– Noi, – riprese la Volpe, – non lavoriamo per il vile interesse: noi lavoriamo unicamente per arricchire gli altri. – Gli altri! – ripetè il Gatto. – Che brave persone! – pensò dentro di sé Pinocchio

Dobbiamo anche porre attenzione ai seduttori: quelli che ostentano la ricerca della giustizia con ogni mezzo, una solidarietà solo orizzontale ecc… chi più ne ha più ne metta. Ritornano alla mente le parole con cui ci ammonisce ed ammaestra san Paolo:

(2 Cor 11, 14-15) Ciò non fa meraviglia, perché anche satana si maschera da angelo di luce. Non è perciò gran cosa se anche i suoi ministri si mascherano da ministri di giustizia; ma la loro fine sarà secondo le loro opere.

Solitamente queste seduzioni vengono da persone che vivono un filantropismo che nulla ha di che spartire con la carità cristiana, oppure da persone che si travestono da benefattori dell’umanità finché ci ricavano anch’essi qualcosa. Gli sposi cristiani devono stare molto attenti a non lasciarsi ingannare da queste tentazioni, da questi stili di vita che spesso portano uno dei due sposi a lasciarsi fagocitare da queste filantropie a scapito del proprio matrimonio, oppure entrambi gli sposi si buttano a capofitto in varie esperienze che li allontanano progressivamente o dai figli o da una vita sacramentale. Abbiamo solo fatto qualche esempio per mettere in luce quanto siano sottili le lusinghe del Gatto e della Volpe.

Vogliamo segnalare come il Gatto ripeta sempre il concetto espresso prima dalla Volpe. Essi purtroppo sembra abbiano fatto scuola: nei tempi moderni pare che un’ idea (meglio parlare di ideologia) diventi vera, anzi verità assoluta a mo’ di dogma, solo per il fatto stesso che ci venga ripetuta ad ogni pié sospinto, ad ogni spettacolo televisivo, ad ogni articolo di giornale, ad ogni spot pubblicitario, ad ogni frase dei social-media: “Te lo ripeto 100 volte, dunque è vero“.

Pinocchio ci pensò un poco, e poi disse risolutamente : – No, non ci voglio venire.

Cari sposi, anche noi spesso facciamo come Pinocchio che, dapprima, rifiuta in modo categorico, ma poi pian piano si lascia sedurre da quei due abili ingannatori:

– Andiamo pure. Io vengo con voi.

Anche per una natura legnosa come quella di Pinocchio sembra inizialmente un’assurdità la proposta del Gatto e della Volpe, forse perché il nostro fiuto per gli ingannatori è abbastanza dotato, ad ogni modo dobbiamo crescere nella virtù della prudenza, non possiamo agire impulsivamente o seguendo i nostri sentimenti, potremmo rischiare grosso e perdere la strada di casa verso il Padre.

Cari sposi, vogliamo rinnovare l’invito ad essere prudenti soprattutto quando in ballo c’è l’educazione dei figli e il rispetto dell’ordine nella gerarchia dei valori, fa parte del nostro dovere di sposi e di genitori, dobbiamo avere le antenne sempre ben posizionate. Se di fronte ad una seduzione qualcosa non ci convince, aspettiamo ad emettere un giudizio e quindi a buttarci a capofitto in tale esperienza.

– Te lo spiego subito, – disse la Volpe. – […] Tu fai in questo campo una piccola buca e ci metti dentro per esempio uno zecchino d’oro. Poi ricuopri la buca […] la sera te ne
vai tranquillamente a letto. Intanto, durante la notte, lo zecchino germoglia e fiorisce, e la mattina dopo, di levata, ritornando nel campo, che cosa trovi? Trovi un bell’albero carico di tanti zecchini d’oro, quanti chicchi di grano può avere una bella spiga nel mese di giugno. […] – è un conto facilissimo, – rispose la Volpe

Di sicuro possiamo segnalare che se un’esperienza risulta troppo facile e non ci richiede nessuno sforzo, nessuna abnegazione, nessuna rinuncia, nessuna mortificazione neanche dell’amor proprio, se non combatte il nostro orgoglio o la nostra pigrizia, se non ci richiede lo zelo della preghiera… beh, allora la diffidenza è d’obbligo. Diffidare dalle imitazioni!

Giorgio e Valentina.

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