Cap. XIII. L’osteria del Gambero rosso.
Entrati nell’osteria, si posero tutti e tre a tavola
Già durante la cena Pinocchio sembra intuire che qualcosa stia andando storto e non mangerà pressoché niente, al contrario del Gatto e della Volpe che si abbufferanno a sue spese per poi sparire nel nulla prima del risveglio del burattino; sicché da cinque ora si ritroverà con quattro zecchini d’oro.
E’ proprio così nella vita: quando ci sediamo a tavola col nemico (il diavolo e le sue tentazioni) cominciamo a perdere i nostri zecchini, ovvero i doni che il Signore ci ha elargito, cominciando da quelli naturali… ne abbiamo come una vaga intuizione ma continuiamo imperterriti; noi non mangiamo niente ma il nemico ci mangia tutto.
Ma la parte più brutta arriva dopo cena:
– E dove hanno detto di aspettarmi quei buoni amici? – Al campo dei miracoli, domattina allo spuntare del giorno. – Pinocchio pagò uno zecchino per la cena sua e per quella dei suoi compagni e dopo partì. Ma si può dire che partisse a tastoni, perché fuori dell’osteria c’era un buio così buio, che non ci si vedeva da qui a lì.
Il cardinal Biffi commenta : Pinocchio deve affrontare la sua seconda notte di viandante perduto, la seconda notte nell’assenza del padre. Le notti dello smarrimento non sono tutte uguali tra loro. Ma questa notte […] è ancora più spaventosa di quella del temporale.
Ogni notte che passiamo lontani dal Padre ci appare più buia della precedente, sembra non ci sia rimedio. Quando ci lasciamo avvinghiare da un vizio, esso ci trascina sempre più giù proprio come nei gironi danteschi, come quando ci si addentra in una galleria fino a non percepire più la luce né dell’entrata e tantomeno quella dell’uscita. Ma non tutto è perduto:
Intanto, mentre camminava, vide sul tronco un piccolo animaletto che riluceva di una luce pallida e opaca, come un lumino da notte dentro una lampada di porcellana trasparente. – Chi sei? – gli domandò Pinocchio. – Sono l’ombra del Grillo parlante – rispose l’animaletto con una vocina fioca fioca, che pareva venisse dal mondo di là.
Non è così facile spegnere la coscienza e zittirla una volta per tutte, anche se con una luce pallida ed una vocina fioca fioca essa si fa scorgere in mezzo a tanto buio. Così anche per noi, quando avvertiamo di essere lontani da Dio, è proprio questa sensazione di lontananza la prima vocina fioca della coscienza che ci richiama, è la misericordia del Padre che ci raggiunge cominciando a farci sentire la sua mancanza, è un inizio, è una lucina opaca ma pur sempre luce in mezzo al buio.
Cari sposi, quando avvertite che qualcosa nel vostro matrimonio non funziona a dovere, quando nonostante qualche sforzo la relazione non migliora, quando la pace non regna tra voi ma ha ceduto il posto all’inquietudine… tutti questi segnali forse sono quella luce pallida della seconda notte di Pinocchio… affrettatevi a chiedere aiuto e non spegnete questo lumicino.
Il problema non è tanto capire come siete finiti in quella situazione, ma come uscirne… non fate come il nostro burattino che rispose così all’incalzare della voce del Grillo parlante:
– Le solite storie. Buona notte, Grillo.
Coraggio, anche la notte più lunga ha un’alba che aspetta.
Giorgio e Valentina.