35 minuti al giorno? No, alla settimana!

Spulciando tra le varie notizie e curiosità pubblicate sul web ho trovato qualcosa di molto interessante. E’ un articolo di Repubblica dal titolo Crisi di coppia? 8 appuntamenti per salvare una relazione. Lasciando perdere i consigli che i due psicologi propongono, che possono essere più o meno condivisibili, quello che mi preme mettere in evidenza è un’altra cosa. Uno studio dell’Università della California ha svelato che le coppie sposate (studio su un campione di coppie di sposi di diverse età seguite per 13 anni) dialogano per una media di 35 minuti a settimana. Una quantità di tempo risibile se confrontato con i dati sull’uso di smartphone. Il 50% delle persone italiane che hanno uno smartphone lo usano per più di 5 ore al giorno. Una differenza enorme accentuata dal fatto che molti di quei 35 minuti di dialogo sono utilizzati per affrontare argomenti di tipo organizzativo e contingente (spese, impegni, riparazioni ecc.). Nel ménage familiare non c’è tempo per il dialogo di coppia profondo. Non ci si guarda più con occhi di meraviglia. Scrive Roberta Vinerba nel suo illuminante libro “Alla luce dei tuoi occhi”: Due sposi,  prima che non si parlino più, non si guardano più, prima del dialogo muore lo sguardo. Prima della parola, non si vedono più.

Ecco, la mancanza di dialogo esprime spesso una mancanza di interesse per l’altro/a. Come in un piano inclinato gli sposi stanno scivolando verso l’indifferenza. Prima di arrivare alla fatidica frase Non ti amo più ci sono tanti piccoli step. La mancanza di dialogo dovrebbe essere un campanello d’allarme, invece è spesso visto e accettato come qualcosa di inevitabile. Presi da tanti pensieri e impegni non c’è tempo per queste inezie da fidanzatini.  Il Papa in Amoris Laetitia ci dice che non è così: Dopo l’amore che ci unisce a Dio, l’amore coniugale è la «più grande amicizia». E’ un’unione che possiede tutte le caratteristiche di una buona amicizia: ricerca del bene dell’altro, reciprocità, intimità, tenerezza, stabilità, e una somiglianza tra gli amici che si va costruendo con la vita condivisa. Però il matrimonio aggiunge a tutto questo un’esclusività indissolubile, che si esprime nel progetto stabile di condividere e costruire insieme tutta l’esistenza. 

Il dialogo è fondamentale per tenere in vita una relazione e renderla sempre più bella e rigogliosa. L’amore di amicizia tra gli sposi non è meno importante dell’eros o del servizio. Senza l’amicizia anche l’eros e l’agape diventano espressioni d’amore difficili e non desiderate. Se non c’è intimità del cuore fatta di dialogo profondo dove noi sposi apriamo il nostro cuore all’altro/a, dove raccontiamo le nostre fatiche, le nostre gioie, i nostri dolori, le nostre paure, insomma tutto quello che abbiamo nel cuore, presto o tardi, smetteremo di desiderarci e di cercarci anche fisicamente. Come in un circolo vizioso che ci porta sempre più lontani l’uno dall’altra. Invece è importante trovare tempo ogni giorno per parlare almeno un po’ di noi tra noi. Io e Luisa cerchiamo di trovare sempre tempo per parlare. Ce lo cerchiamo perchè lo riteniamo una priorità. Capita, ad esempio, che alcuni giorni decido di entrare più tardi al lavoro e accompagno Luisa alla sua scuola. Arrivati al paese entriamo in un bar, ordiniamo cappuccio e cornetto e ci sediamo a un tavolino abbastanza appartato. Quei minuti sono preziosi. E’ un momento solo nostro. Parliamo di tutto, ma alla fine non importa tanto quello che diciamo, la cosa bella è poter assaporare l’incontro, la presenza dell’altro che ci riempie e ci sazia. E’ un momento di intimità molto bello che ci permette di iniziare la giornata con tanta pace e tanta gioia.

Antonio e Luisa

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