Il segreto è esserci. Che poi è pure la promessa scambiataci il giorno del matrimonio. Ed in quella c’è proprio una anticipazione di ciò che si vivrà. Difatti, non si elimina dalla emblematica formula ,pronunciata nel cuore della Messa, la parte dolorosa dei giorni che saranno o la malattia. È tutto già dichiarato e sono io, noi, a promettere che resteremo.
È chiaro che quel giorno, patinati come principi e truccate come principesse, ci sentivamo dei titani, pronti a superare qualunque battaglia col sorriso sulle labbra. La lacca, i tacchi, le fotografie, offuscavano la gravità di quelle parole che magari venivano dichiarate con poca consapevolezza. Ma erano vere,come poche altre ci sarebbero state rivelate. Ed erano state precedute da un corso prematrimoniale in cui veniva profilato tanto sul senso dello stare insieme.
Dunque, perché stupirsi oggi dinanzi all’ostacolo? Non puoi dire di non essere stato avvisato. Di avere ipotizzato un percorso più semplice, di essere impreparato. Piuttosto, respira. Forte. E poi prega. Lo sai che da solo non ce la farai. Non a mantenere la calma, non ad essere lo sposo o la sposa ideale, non a superare le aspettative. Piuttosto deluderai. Sbaglierai. Ti sembrerà di toccare il fondo. Ma tutto ciò che tu devi all’altro è restare. In quella faccenda. In quella promessa. In quel matrimonio.
E pregare. Chiedere a chi ha veramente partecipato al vostro matrimonio di intervenire. No, non agli invitati attenti e con le pettinature anni 70 e neppure ai testimoni. Al Signore. A Lui, che ha deciso di scommettere su di voi. Chiedi di essere con voi, come quel giorno. Anzi,di più. Per andare oltre quel masso. Oltre quel limite. Oltre quel dolore, quella mortificazione, quel nodo alla gola. Stressalo. Insisti. Non smettere di domandare per te, per voi, per quelle promesse. Resterà l’ostacolo, la delusione, l’amarezza ma sembreranno superabili. Dapprima, solo per uno dei due, forse. Poi, col crescere della preghiera, il salto nell’oltre si farà mano nella mano. Come il giorno del sì. Con meno lustrini sugli abiti e molti di più sul cuore.
Livia Carandente