Da tre giorni si è appena conclusa la settimana di vacanza in Val di Fassa, in cui, insieme ad altri cinque papà separati (fedeli) e rispettivi figli abbiamo fatto animazione a 42 bambini (in età compresa tra 1 e 13 anni), la mattina, mentre i genitori (giovani coppie con meno di 10 anni di matrimonio) si dedicavano alla formazione con don Renzo Bonetti e l’equipe di Mistero Grande. Per il pranzo i genitori venivano a riprendere i figli e dopo il pranzo avevamo la giornata libera per le escursioni o altre attività.
Anche quest’anno non siamo passati inosservati: non si vedono spesso papà e figli che fanno animazione, tra un cambio di pannolino e un gioco, tra la baby dance e la merenda di metà mattinata. Ci sono stati momenti più faticosi, specialmente con i bambini più piccoli che cercavano i genitori, ma è stato davvero gratificante ricevere poi i loro sorrisi, avere un abbraccio inaspettato o vedere le loro manine che si aprivano per farti capire di prenderli in braccio. E’ stato più quello che abbiamo dato o quello che abbiamo ricevuto? Sicuramente la seconda scelta! Credo che quello che siamo riusciti a trasmettere noi papà non è stata tanto la capacità di accudire o intrattenere dei bambini, ma la qualità di amore che, seppure con tanti limiti, cerchiamo di diffondere a tutte le persone che incontriamo. Con la separazione, la mia famiglia è “umanamente” fallita (con Dio non può fallire, a meno che non ci separiamo anche da Lui), ma nel matrimonio siamo chiamati a costruire la Famiglia Grande, quella dei figli di Dio: io questa cosa non la sapevo proprio, pensavo alla mia famiglia, i miei figli, la mia casa……grave errore!
Qual è la differenza tra i bambini che abbiamo incontrato in questi giorni e i nostri figli? Qual è il confine? Non saprei proprio dirlo: quando si ama, l’amore si moltiplica, non c’è bisogno di dosarlo. Stessa cosa per gli altri papà che erano con me, sono molto più che amici, sono fratelli, come quello che ho di sangue: un problema diventa un problema di tutti, una gioia si condivide con gli altri, una discussione si affronta in maniera costruttiva. Ma che bello scoprire che la mia famiglia era solo un terreno fertile dove fare esperienza ed esercitarsi per poi uscire a fare famiglia con tutti gli altri! Che gioia nel costruire legami positivi e relazioni, anche solo un sorriso con tutte le persone che incontriamo ogni giorno! Un’ ultima cosa voglio dirla riguardo ai nostri figli che hanno fatto animazione insieme a noi adulti (erano 7, in età compresa tra i 12 e i 16 anni): nonostante le ferite dovute alla separazione e noi papà un po’ “pazzi”, si sono impegnati, con responsabilità e attenzione verso i bambini. Come noi grandi, sono stati in grado di creare veri legami di amicizia fra di loro e con gli altri, con atti di generosità spontanei, come quando, con nostra grande meraviglia, un giorno hanno raccolto e portato dentro tutti i numerosi giochi nel giardino sparpagliati dal vento, senza che nessuno lo avesse chiesto. Davvero Dio scrive dritto sulle nostre righe storte!
Ettore Leandri (www.fraternitasposipersempre.it/)
Che bello! Quanta vita e…fede! Grazie.
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