Matrimonio immagine dell’Eucarestia: chi l’ha mai detto?

Cari sposi,

domani, 17 settembre, la Chiesa festeggia un santo vescovo e teologo, San Roberto Bellarmino (1542-1621). Fu un uomo di straordinaria intelligenza e virtù, membro della Compagnia di Gesù, vescovo poi cardinale e partecipante al Concilio di Trento. Una delle sue opere più famose, le “Controversie”, titolo dovuto alle polemiche che erano in atto con la nascente chiesa protestante, contiene un celebre riferimento al matrimonio in relazione all’Eucarestia. Vorrei citarlo ora perché è una pietra miliare nell’approfondimento sia teologico che spirituale del sacramento delle nozze:

Il sacramento del matrimonio si può considerare in due modi: il primo mentre si celebra, il secondo mentre perdura dopo che è stato celebrato. Giacché è un sacramento simile all’Eucarestia, la quale è sacramento non solo mentre si fa ma anche mentre perdura. Perché, fin quando i coniugi vivono, la loro comunione è sempre il sacramento di Cristo e della Chiesa”.

Anzitutto vi invito a leggerlo e rileggerlo più volte perché questa verità va capita nella meditazione, nella contemplazione. Non basta la nostra testolina ma ci vuole il cuore e soprattutto lo Spirito Santo che ci porti ad una intelligenza superiore. Umilmente vi vorrei sottolineare due aspetti che mi sembrano semplicemente stupendi:

1) Siete presenza viva di Cristo.

Già l’accostarvi all’Eucarestia per il fatto che perdura una Presenza, dovrebbe lasciarvi senza fiato. Avete capito bene, Gesù vive nel vostro amore dal momento della celebrazione del sacramento. Siccome è avvenuta una vera e propria consacrazione dello Spirito Santo (cfr. Gaudium et Spes 48, Familiaris Consortio 56, Amoris Laetitia 74) sul vostro amore. Da quel momento Lui cammina con voi. Sentitevi, quindi, come i discepoli di Emmaus, magari distratti e con mille pensieri per altre cose, ma sapete che Lui è lì con voi sempre, ne siate consapevoli o meno.

2) Siete riflesso di un Amore più grande del vostro.

Siete sacramento, cioè segno sensibile ed efficace dell’amore che Cristo ha per la Chiesa. Ossia, avete la capacità di donare la vita, di morire in croce per l’altro. Gesù vi ha dato il dono, evidentemente sta a voi metterlo a frutto. Vuol dire che ogni vostro gesto di amore contiene quello di Dio. Con quale cura e attenzione bisogna che vi amiate! Non è più solo una faccenda tra voi due, ma Dio stesso si è coinvolto nella vostra relazione.

Mi fermo qui. Vorrei invitarvi ad approfondire voi ulteriormente, certo che, come ha scritto Papa Francesco in Amoris Laetitia: “una comunione familiare vissuta bene è un vero cammino di santificazione nella vita ordinaria e di crescita mistica, un mezzo per l’unione intima con Dio” (n° 316). Appunto, nella misura in cui vivete la comunione con Gesù e tra di voi, che andate dentro con il cuore e la preghiera a questa verità, a questo stretto legame che vi unisce all’Eucarestia, sono sicuro che arriverete a vette mistiche di unione con Gesù.

Padre Luca Frontali

3 Pensieri su &Idquo;Matrimonio immagine dell’Eucarestia: chi l’ha mai detto?

  1. Grazie di cuore padre Luca per le sue splendide riflessioni scaturite da quella fonte inesauribile che è San Roberto Bellarmino patrono di Capua e della mia parrocchia.
    Il matrimonio, sacramento, con la rugiada dello Spirito Santo diviene amore trinitario non più due ma tre ,perché Lui è sempre con Noi.

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  2. Quale stupenda consapevolezza sentirsi avvolti dalla Divina Presenza che accompagna ancora la coppia che si è perduta…e raccoglie e cura…la forse inconsapevole nostalgia…
    Come un’invisibile velo da sposa, lo Spirito d’Amore avvolge, consola, si affianca, provvede, nutre sempre, sostituisce, salva anche colui o colei che ha scelto di camminare solo/a.
    Sì, davvero il Sacramento del Matrimonio è simile all’Eucarestia! Lo Spirito dell’Amore c’è, perdura, aleggia anche sui deserti dell’anima, insiste, non si stanca di sperare e sognare la sua particolare fioritura.

    Forse quel deserto non fiorirà mai, nemmeno con le lacrime di Dio. Ma Dio ama e spera fino alla fine…” quell’unione intima e personale con Lui”…per questo sto in disparte, prego, affido, lodo, aspetto e…da Lui mi lascio consolare.

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