Oggi voglio fare un po’ di pubblicità al decimo Convegno Nazionale della Fraternità Sposi per Sempre, che si terrà a Loreto presso l’Istituto Salesiano, dal 10 al 13 agosto: l’obbiettivo non è quello di essere in tanti, ma di far arrivare la notizia e l’opportunità anche a quelle persone che, dopo la separazione vivono la solitudine, non solo di esser rimaste fisicamente sole, ma anche quella (e a volte fa più male) di non essere compresi.
Si, perché quando parli con qualcuno e confidi di aver scelto la fedeltà al coniuge e a Gesù, è probabile che ti prendano in giro o ti vogliano presentare qualche amica/o: cercare di spiegare è spesso inutile e una perdita di tempo. Tante persone che conosco hanno trovato molto giovamento nel conoscere la Fraternità e vi sono arrivate per varie strade, addirittura alcuni l’hanno trovata di notte su Internet, mentre cercavano qualcosa che potesse aiutarli, presi dalla disperazione e dall’insonnia. Quindi è possibile che quest’articolo venga proprio letto da qualcuno che è in cerca di “matti” come noi per condividere lo stesso cammino e la stesse fede (passare i tre giorni del Convegno con gente proveniente da tutta Italia (qualcuno anche dall’estero), alternando catechesi di don Renzo Bonetti, lavori in gruppo, momenti di preghiera e condivisione, è davvero molto bello e arricchente sotto tanti punti di vista).
Il titolo del Convegno sarà “Dall’Eucarestia la luce e la forza per capire e vivere da separato fedele”: abbiamo scelto questo tema, perché l’Eucarestia è un altro assurdo, come la nostra decisione di fedeltà. Come si può credere che un piccolo pezzo di pane possa contenere Dio? Come si può pensare che se prendo un’ostia e la divido in due parti, ognuno riceve tutto Dio?
Questo in matematica non torna, è contrario a quello che ci hanno sempre insegnato e che possiamo sperimentare nella pratica, ma effettivamente con Dio l’Amore non si divide, ma si moltiplica. Il nostro cervello si ribella a questo, il nostro cuore invece può intuirlo bene: io ho due figlie e l’amore che provo per loro non è quello totale diviso due, ma tutto per una e tutto per l’altra. Questo porta anche a comprendere che Dio ama tutti singolarmente, uno per uno, al massimo possibile. A riprova di questo, come dice don Renzo, basta notare che nessuno è mai riuscito a misurare l’amore, in una società odierna dove possiamo misurare qualsiasi altra cosa, anche complessa, come ad esempio il quoziente intellettivo.
Come l’Eucarestia è corpo dato per amore, pane spezzato, anche noi separati fedeli vogliamo in quest’ottica offrire il nostro corpo e il nostro servizio per il coniuge, per gli altri e per tutta la Chiesa (seppur con tutti i nostri grandi limiti e scarse capacità). Quindi se la comprensione della santa comunione aumenta, aumenta anche la comprensione della scelta che abbiamo fatto e del perché lo Spirito Santo ce l’ha messa nel cuore.
Inoltre, senza la santa comunione credo che un separato fedele riuscirebbe a fare poca strada, perché dà una forza straordinaria e una capacità di leggere quello che accade con una vista particolare, divina: al momento sembra di mangiare solo un piccolissimo pezzo di pane, ma poi ti rendi conto a volte che quello che riesci a fare o a dire non è proprio merito tuo, perché magari quella mattina ti sei alzato male e avresti mandato tutti “a quel paese” (è per questo che io consiglio sempre, se possibile, di andare alla messa la mattina, prima di andare al lavoro, in modo da poter affrontare tutte le sfide della giornata con una marcia in più). Sono convinto che don Renzo ci farà approfondire questo tema così importante e ci fornirà anche degli spunti pratici per permetterci di crescere anche in questo sacramento.
Ettore Leandri (Presidente Fraternità Sposi per Sempre)

Grazie.
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GRAZIE. La vostra testimonianza è un faro di luce anche per chi fa fatica nel proprio cammino con il coniuge. Mi riferisco alle varie situazioni di separati in casa più o meno consapevoli, alle situazioni in cui si si trova a vivere su due binari paralleli, situazioni in cui non ci si perde di vista ma non ci si incontra più per camminare insieme pur tra le difficoltà. A volte tutto sembra senza senso. Ma non è così. La vostra testimonianza come un faro di luce illumina la strada e incoraggia a proseguire il viaggio facendo tutta la propria parte per quanto possibile continuando ad amare e ad essere fedeli anche quando l’altro non comprende o sembra non comprendere o quando siamo noi stessi a non riuscire a comprendere o a non riuscire a raggiungere l’altro per incontrarlo.
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Forza Margherita.
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