Nel Vangelo di ieri ( Lc 2, 36-40 ) si legge così verso la fine :<< ……Quando ebbero adempiuto ogni cosa secondo la legge del Signore, fecero ritorno in Galilea, alla loro città di Nàzaret. Il bambino cresceva e si fortificava, pieno di sapienza, e la grazia di Dio era su di lui. >>. Fin qui tutto bene e niente di speciale all’apparenza, i due di cui si parla sono Maria e Giuseppe che portano Gesù al tempio per presentarlo al Signore.
Se avete notato, in questi giorni natalizi, nei Vangeli vengono citati Maria e Giuseppe, ma di loro si dicono poche cose, poche ma le fondamentali, le fondamentali e necessarie, necessarie a farci capire tra le righe che questi due sposi erano per certi versi uguali agli altri sposi ebrei ma pur sempre diversi e santi. Vi pare che Dio Padre scegliesse per il suo Figlio Unigenito una mamma qualunque ed un papà putativo uguale ad altri mille?
Certo che no !
Ed infatti in questo pezzo di Vangelo si vuole mettere in risalto che quel Bambino non è come tutti gli altri bambini, ma è Il Bambino. Vogliamo concentrare però la nostra attenzione su un particolare che ci svela tanto di quei due sposi: <<…. Quando ebbero adempiuto ogni cosa secondo la legge del Signore …..>>. Fino a questo punto del vangelo sia Giuseppe che Maria hanno compiuto una serie di azioni con il chiaro intento di obbedienza. Obbedienza alle parole dell’Arcangelo Gabriele (inviato da Dio s’intende) sia lui che lei, obbedienza ad un “istinto” di solidarietà tra madri (da Elisabetta), obbedienza al dovere di custodire la propria famiglia, obbedienza al dovere di prendersene cura col lavoro, e così via.
Può darsi che a noi, qualche volta, possa suonare strano il dare obbedienza (etimologicamente “prestare ascolto”) alle voci interiori. Eh, sì, perché gli angeli custodi sono parecchio attivi, ma spesso li ignoriamo. Poveretti, sono dei fuoriclasse e spesso li lasciamo in panchina ! Eppure anche Maria e Giuseppe, ci viene narrato nei Vangeli dell’infanzia di Gesù, non hanno fatto altro che obbedire, e cioè convertire in azioni ciò a cui hanno prestato ascolto; e l’ascolto sappiamo che non equivale ad “udire”, bensì è una cosa del cuore.
Noi spesso ci chiediamo: ma devo proprio farlo ? Non possiamo rimandare? Ma dobbiamo proprio farlo fino in fondo ? Giuseppe e Maria hanno adempiuto ogni cosa, e non solo ciò che conveniva loro, o che fosse di loro gusto. Tra l’altro si aggiunge “secondo la legge del Signore”, come a dire : hanno portato a termine ogni obbligo nei confronti di Dio, in tutti i rituali a cui i genitori ebrei erano tenuti. Che bellezza ! Che esempio per noi genitori! Eh sì, perché non lo pensiamo mai, ma abbiamo degli obblighi nei confronti di Dio. Vi ricordate che Giuseppe viene descritto come “uomo giusto” ? Ma la giustizia è dare a ciascuno il suo. Al mondo ciò che è del mondo ma a Dio ciò che è di Dio.
Ecco perché Giuseppe è giusto, perché dà a Dio ciò che gli spetta di diritto, e se per Lui è un diritto per noi resta un dovere. Dobbiamo quindi proprio farlo sull’esempio del giusto Giuseppe e della Vergine Maria ? Dobbiamo proprio dare a Dio la nostra lode, renderGli grazie sempre ed in ogni luogo? Dobbiamo proprio pregare ? La risposta è ovviamente Sì . Ma solo perché è un dovere ? Così resterebbe una azione fredda, è vero, un’azione solo bella esteticamente ma dentro il cuore ? Lasciamo ad ognuno le riflessioni opportune, qui non possiamo addentrarci in profondità, ma vorremmo solo accennare che, a volte, noi sposi non compiamo neanche il dovere minimo nei confronti di Dio, semplicemente perché non vogliamo abbassarci ad essere inferiori a Dio, vogliamo disporre della nostra vita/tempo come vogliamo noi.
In questi giorni di grande festa e solennità possiamo recuperare quel dovuto a Dio, dedicando tempo alla preghiera alle Sante Messe, a casa, in automobile, sul marciapiede; per esempio vi vogliamo invitare ad un gesto ormai dimenticato da troppi. Mentre state camminando tra i mercatini natalizi e passate davanti ad una chiesa, fermatevi, entrate, sostate qualche momento col Signore,soprattutto se ci sono i figli, senza dimenticate di pregare insieme come coppia.
E non chiedetevi troppe volte : dobbiamo proprio farlo ? Sì. E’ un nostro dovere. Un bellissimo, meraviglioso, seducente e solenne dovere.
Buon anno con Gesù, il Glorioso San Giuseppe e la Vergine Maria.
Giorgio e Valentina
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