Gv 1, 35-42 Dal Vangelo secondo Giovanni :
In quel tempo, Giovanni stava con due dei suoi discepoli e, fissando lo sguardo su Gesù che passava, disse: “Ecco l’agnello di Dio!”. E i suoi due discepoli, sentendolo parlare così, seguirono Gesù. Gesù allora si voltò e, osservando che essi lo seguivano, disse loro: “Che cosa cercate?”. Gli risposero: “Rabbì – che, tradotto, significa maestro -, dove dimori?”. Disse loro: “Venite e vedrete”. Andarono dunque e videro dove egli dimorava e quel giorno rimasero con lui; erano circa le quattro del pomeriggio. Uno dei due che avevano udito le parole di Giovanni e lo avevano seguito, era Andrea, fratello di Simon Pietro. Egli incontrò per primo suo fratello Simone e gli disse: “Abbiamo trovato il Messia” – che si traduce Cristo – e lo condusse da Gesù. Fissando lo sguardo su di lui, Gesù disse: “Tu sei Simone, il figlio di Giovanni; sarai chiamato Cefa” – che significa Pietro.
Eccoci ancora qui per continuare il nostro approfondimento su questo brano. Settimana scorsa abbiamo meditato sul fatto che anche il nostro matrimonio deve imitare Giovanni Battista ( il link all’articolo di settimana scorsa Ecco il migliore del gregge ! parte 1 ) ; cosicché abbiamo scoperto di avere un missione per certi versi molto più ardua di 007.
Ma oggi ci concentreremo su un altro particolare descritto in questo brano evangelico, e cioè sull’orario ; l’evangelista infatti racconta : “erano circa le quattro del pomeriggio “.
Se provate a scorrere la Bibbia troverete poche volte l’indicazione dell’orario in cui è avvenuto l’evento descritto …… per esempio durante la Passione di Gesù …. a mezzogiorno si fece buio…. e poi la crocifissione di Gesù alle tre del pomeriggio…. e altri .
Ma perché di questo incontro Giovanni riporta l’orario ? Non è forse giusto e più importante segnare sì gli orari della Passione di Gesù ma non quella di tutti gli incontri di Gesù ? Cos’ha di così significativo quest’incontro da meritare di esserne ricordato addirittura l’orario nel Vangelo ?
In qualche parte del mondo c’era l’usanza di fermare le lancette degli orologi al momento della morte del parente, soprattutto si fermava l’orologio che era appeso nella stanza del morto. E’ una consuetudine che dice tanto : uno dei motivi era quello di ricordare e segnare il momento della morte nella memoria dei familiari , anche per questioni medico/legali , ma soprattutto ricordava a chiunque entrasse a far visita alla salma che ormai il tempo per quella persona era finito, era trapassato in una dimensione in cui il tempo non conta, era una usanza salutare per l’anima.
Questo breve excursus era solo per testimoniare come alcuni eventi nella vita assumono una dignità tale da essere scolpiti nella memoria anche grazie al ricordo dell’orario. Infatti chiunque incontrava Gesù non restava indifferente…. o lo accettava nel proprio cuore oppure lo rifiutava, ma non con indifferenza….. ed è così anche adesso…… meglio caldi o freddi dice la Scrittura, perché tiepidi non si è né carne né pesce, e a Gesù non piacciono le mezze misure.
Sembra un tipo strano Gesù, ma se riflettiamo un attimo, anche noi siamo così…. a chi di noi piacerebbe avere un mezzo amico, una mezza moglie/marito, un figlio che non è proprio figlio, una casa a metà ? Tantissimi di noi infatti scorazzano per le strade delle nostre città con le proprie mezze automobili….. così come amiamo guardare i film a metà, senza conoscerne la fine…. per non parlare poi di quando la moglie controlla se il marito ha eseguito la pulizia della cucina come esige lei , la moglie conosciuta anche col pauroso soprannome di “Terrore degli acari“…. se fai un lavoro fallo bene ! Vedete che in fondo Gesù non è poi così tanto strambo nelle sue richieste !
Questo incontro di Gesù con i suoi primi discepoli ( che diverranno due Apostoli ) è stato talmente importante per loro da ricordarsene addirittura l’orario. Come a dire …. come faccio a scordarmi di quando ho incontrato Colui che ha cambiato la mia vita ? Mi ricordo benissimo come se fosse successo 5 minuti fa…. erano le quattro del pomeriggio di quel giorno, di quell’anno, in quel posto….. Da quel momento la mia vita, il mio cuore, la mia volontà, i miei affetti, il mio lavoro…. (l’elenco sarebbe lungo) ….. insomma : tutto di me è cambiato. Perchè ? Ho incontrato Gesù.
Il cristianesimo non è slegato dal reale, dall’umanità, dal concreto…. è così vero che addirittura il Verbo si fece carne e venne ad abitare tra noi…. come a dire che non si è fatto pensiero, il Verbo non si è fatto filosofia di vita, non si è fatto relazione astratta, non si è fatto amore platonico, non si è fatto sentimentalismo, non si è fatto buoni propositi mai realizzati, non è un alieno Gesù , ma si è fatto carne, cioè vero uomo, vivo, reale, presente, che agisce nel tempo anche in orari precisi.
Anche nel nostro matrimonio elevato alla dignità di sacramento Gesù si è manifestato un giorno preciso, in un orario preciso, un momento preciso nel tempo, non a casaccio, non secondo il caso, non si è affidato alla dea fortuna oppure all’oroscopo del giorno. Infatti la Chiesa Cattolica ci ha da sempre insegnato a operare concretamente nel tempo lungo il corso della giornata, donandoci varie preghiere che segnano l’orario quotidiano, donandoci gesti e rituali da compiere ad orari precisi perchè il Verbo non si è fatto astrazione, ma…… vuole diventare carne, vita, sangue, lacrime asciugate, ginocchia piegate, camice stirate, risotti con la fogliolina decorativa in mezzo, parole confortanti allo sfiduciato, incoraggiamenti a migliorare, dolci rimproveri, piedi scaldati dal marito, abbracci dati per conto di Gesù, baci donati per conto di Gesù.
Cari sposi, a che ora avete incontrato Gesù ? Oppure è ancora astratto nel vostro matrimonio ?
Occhio all’orologio !
Giorgio e Valentina,
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