Oggi Gesù entra nel Tempio della vostra coppia

Padre Luca

Chi è stato il fondatore o inventore della teologia del corpo?

Se sei bravo dirai: Giovanni Paolo II. Ma in realtà non è del tutto esatto… perché il fondatore è Gesù Cristo. Gesù è Dio (theos appunto in greco) fatto carne, che ha preso un corpo per la prima e unica volta in tutta la storia umana.

Nel Vangelo di oggi, in questo clima quaresimale, mentre siamo a metà dei Quaranta giorni, vediamo Gesù che ci rivela chiaramente di essere l’inventore di questa teologia molto ma molto particolare.

La scena la conosciamo bene Gesù, che è andato un sacco di volte nel tempio nella sua vita e in tutte queste era salito per pregare o per parlare serenamente con le persone, oggi invece dà di matto… si fa una frusta e mena a destra e a manca. La Sindone ci mostra che Gesù era un uomo robusto, più alto della statura media dell’epoca, un baldo giovane trentenne… di sicuro un fusto così incollerito aveva messo in fuga più di una persona. Dopo la sfuriata, ecco venire di corsa i capi del tempio, i sadducèi, che ovviamente gli chiedono cosa stia facendo e probabilmente gli hanno presentato il conto dei danni.

Alla domanda: “con quale autorità ti permetti di fare un baccano del genere?” Lui risponde: “Distruggete questo tempio e in tre giorni lo farò risorgere”. “Ecco, questo proprio non è a posto con la testa” avranno bisbigliato gli scribi tra di loro magari sghignazzando un po’.

È chiaro per noi oggi: Gesù vuole mostrare che quella è la casa del suo Papà, la casa di Dio. Ma perché non è stato capito sul momento? Qui viene il punto centrale di tutto il nostro discorso: perché “egli parlava del tempio del suo corpo”.

Il Tempio era il luogo più sacro al mondo per gli ebrei, noi cristiani non abbiamo proprio idea di quanto lo fosse, non abbiamo un termine di paragone. Noi abbiamo chiese ad ogni angolo ci giriamo ma per loro esisteva un solo luogo al mondo in cui Dio “poggiava i piedi” ed era appunto il Tempio. Le sinagoghe non avevano affatto la stessa funzione.

Paragonare il Tempio al corpo è davvero forte, mai una religione aveva dato così tanta importanza al corpo umano. Men che meno la religione greca e romana che disprezzavano la materia ed esaltavano solo lo spirito e la mente. Come mai il corpo è così importante per Gesù? Così da paragonarlo al Tempio? Perché “Il Verbo si è fatto carne e venne ad abitare in mezzo a noi” (Gv 1, 14).

Gesù ha preso un corpo umano e da allora il corpo ha un valore assoluto, una dignità pari all’anima. Il nostro corpo per questo motivo è destinato alla vita eterna quanto l’anima. Su questa base di verità di fede, San Giovanni Paolo II ebbe a dire:

Il corpo, infatti, e soltanto esso, è capace di rendere visibile ciò che è invisibile: lo spirituale e il divino. Esso è stato creato per trasferire nella realtà visibile del mondo il mistero nascosto dall’eternità in Dio, e così esserne segno” (San Giovanni Paolo II, Catechesi sull’amore umano, 20 febbraio 1980).

E allora cari sposi, nel vostro dono reciproco nuziale, nel vostro mutuo scambiarvi amore, voi, in forza del sacramento, entrate nel tempio dell’unica carne che siete e vi trovate Dio! Quanto è importante che ripuliate il vostro tempio da tutto quello che è improprio della sua dignità, proprio come fece Gesù quel giorno.

Se allora il tempio fu invaso da buoi, pecore e agnelli… oggi il nostro corpo può essere riempito di parassiti che ossidano e arrugginiscono l’immagine di Dio (pornografia, forme sbagliate di sessualità…) oppure si può cedere alla tentazione di “adorare” aspetti del corpo, fino ad averne una cura ossessiva e maniacale (peso, dieta, muscolatura, tatuaggi, depilazione, taglio e colore dei capelli, piercing, ecc.).

Impariamo dal Vangelo di oggi a riscoprire la bellezza e dignità del nostro corpo nuziale e soprattutto a vederlo e curarlo come un dono da ricevere e offrire al coniuge per vivere un vero amore. La bellezza del nostro corpo, del nostro Tempio è in ultima istanza dovuta al fatto che anche il nostro corpo è immagine e somiglianza di quello di Gesù.

Finisco con l’elogio che S. Agostino fece del corpo di Gesù: “Ma per chi capisce, anche il Verbo fatto carne è tutto bellezza… Bello come Dio… Bello nel seno della Vergine… Dunque, bello nel cielo, bello qui in terra, bello nel seno (di sua madre), bello nelle mani dei parenti, bello mentre fa miracoli, bello mentre subisce i flagelli, bello quando invita alla vita, bello quando disprezza la morte, bello quando depone l’anima, bello quando la riprende, bello nella croce, bello nel sepolcro, bello in cielo… L’infermità della sua carne non distolga i vostri occhi dallo splendore della sua bellezza” (Agostino, Commento ai Salmi, 44, 3).

Antonio e Luisa

La nostra società, figlia della rivoluzione del sessantotto, figlia del vietato vietare e di ogni trasgressione, sembra aver dato finalmente un pieno riconoscimento al piacere e al corpo. Finalmente sono stati divelti tutti quei paletti e quelle imposizioni morali che impedivano alle persone di essere felici e di vivere relazioni libere e spontanee. Aborto, contraccezione e divorzio. Davvero questa libertà ci ha reso felici? Davvero una sessualità slegata dall’amore, e dove i corpi sono svuotati di ogni pudore e mistero, è appagante? Purtroppo si tratta di una illusione che ci conduce ad osare sempre di più, a spingerci sempre più in là, a rendere le relazioni sempre più fragili e precarie. Lo prova il fatto che non c’è mai stata tanta solitudine e sofferenza affettiva come in questo periodo.

Chi davvero ha dato valore al corpo è Gesù, come ha scritto bene padre Luca. Provare per credere. Chi davvero sceglie di vivere una relazione non convenzionale (vivere un’affettività da cristiani non è più tanto normale) si accorge di quanto sia povera l’offerta del mondo confrontata con quella di Gesù. Il corpo se non esprime amore diventa una cosa come un’altra da usare. Parliamo da sposi. Parliamo da persone che hanno provato e hanno visto. Abbiamo vissuto un fidanzamento nella castità, abbiamo deciso di sposarci sacramentalmente, abbiamo deciso di aprirci alla vita seguendo i metodi naturali. Tutto questo ci ha permesso di dare il vero significato all’incontro intimo. Piano piano è diventato un momento meraviglioso di comunione e di dono reciproco. Più passano gli anni di matrimonio e più il desiderio è grande perchè ciò che lo provoca non è solo una pulsione fisica ma è uno stile di vita che ci ha permesso di portare in quel gesto sempre più amore. Capite come vivere la sessualità in questo modo sia tutta un’altra cosa?

Padre Luca con Antonio e Luisa

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