Il principe azzurro sì esiste!

Ero a un corso di formazione sull’affettività per adolescenti. Come spesso accade, abbonda il pubblico femminile e in genere si colloca sempre diligentemente nelle prime file e non perde una virgola delle spiegazioni.  Noi pochi maschi, invece, nelle retrovie, barricati dietro ai nostri laptop.

La prof ha fatto un esperimento senza che ce ne accorgessimo. Ha iniziato a raccontarci di questo papà giovane, trentenne, bello e alto, che va a fare la spesa con la sua figlioletta di 6 anni. La mette delicatamente nel carrello rivolta a sé e mentre gironzola per le corsie del Super le domanda con affetto: “allora, amore, cosa compriamo oggi alla mamma?” e lasciava che fosse la figlia a scegliere. Poi la figlia inizia a starnutire e il papà prende il suo fazzoletto e le asciuga delicatamente naso e bocca. Vuole che sia lei a indicare quali biscotti prendere a suo fratello e di quale colore dovevano essere i fazzoletti da tavola. Alla fine del giro, nel bel mezzo della coda alla cassa, la bambina ha il classico capriccio e vuole assolutamente anche le barrette Kinder, quelle da 36, formato famiglia. Il papà con grande pazienza si toglie dalla fila, si mette in ginocchio per parlarle al volto e le spiega che a casa ci sono già i Ferrero Rocher e che appena tornati gliene darebbe subito uno…

A questo punto la prof si ferma, inizia a sorridere e dice: “vorrei che tutti quanti vedeste le facce delle donne qui davanti”. Nel raccontare una figura maschile e paterna così rassicurante e solida e al tempo stesso paziente e dolce, l’animo femminile aveva da subito sintonizzato ed empatizzato ed era evidente che tutte (ma anche tutti) volevano un papà così, un uomo con queste caratteristiche.

Mi rifiuto categoricamente di pensare che Giuseppe fosse vecchio. Se la Chiesa mi sconfessa, accetterò umilmente e cambierò di opinione. Ma siccome mi pare non ci sia un dogma sull’età di San Giuseppe io preferisco pensare che sia stato appena più grande di Maria. Il fatto della vecchiaia era una sorta di escamotage perché non avesse cattivi pensieri su sua Moglie… ma, in tutta sincerità, a me non pare un argomento convincente.

Quello che mi dilata il cuore e amo pensare di Giuseppe è che fosse un uomo così buono, così umile, così semplice, così generoso, così maturo… che ha fatto innamorare Maria e grazie alle sue qualità Lei avesse visto in lui la persona ideale con cui condividere il suo grande desiderio di donare la vita al Signore. Forse Maria gliel’avrà confidato e con immensa gioia avrà visto in lui l’unico capace di capirla e l’unico capace di custodire e sostenere il suo progetto di vita. Per chi volesse approfondire il tema rimando all’ottimo libro “Giuseppe e Maria. La nostra storia di amore”.

Maria si è innamorata di Giuseppe perché ha visto in Lui l’uomo che avrebbe custodito il suo cuore e la sua vita. Già, San Giuseppe il Custode, anzitutto perché ha saputo custodire sé stesso, ha saputo formare il suo carattere, la sua indole, i suoi comportamenti. C’entra pienamente qui il riferimento alla castità di San Giuseppe, perché essere casto vuol dire saper integrare e possedere tutte le proprie capacità sia dell’intelligenza, che della volontà come degli affetti, come insegna San Giovanni Paolo II (cfr. Familiaris Consortio 33). L’uomo casto sa essere anzitutto custode e padrone di sé non per farsi “guappo”, ma per un amore superiore. Nel suo caso l’ha fatto per fede e l’ha fatto per rispetto a Maria. Quanta forza morale, quanto valore ci vuole per fare questo! Perciò qui sta la grandissima virilità e mascolinità di San Giuseppe, la sua enorme statura morale.

Di quanto ne abbiamo bisogno! Per tanti motivi che esulano da questo articolo la figura del maschio, del padre e di conseguenza del marito «da mo’» è mal vista o per lo meno è divenuta ininfluente, inconsistente.

Per chi volesse approfondire rimando a due testi che spiegano molto bene questo fenomeno: Claudio Risè “Il maschio selvatico” e Roberto Marchesini “Quello che gli uomini non dicono”.

Ritengo estremamente azzeccata e pertinente la scelta di Papa Francesco di dedicargli un anno per approfondire la sua figura perché soprattutto noi uomini impariamo o reimpariamo a saperci custodire per essere in grado di custodire le nostre famiglie e in definitiva il mondo. Ah, dimenticavo, scusatemi, vi ho mentito nel titolo, il Principe Azzurro non esiste. Esiste però san Giuseppe. Che è molto meglio.

Padre Luca Frontali LC

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