Care coppie, ma come vi capisco!!!
Avete i vostri figli in DAD mentre voi due nella stanza a fianco in smart working e di mattino casa vostra sembra la sala di controllo della Nasa. Ah, poi magari uno o entrambi i vostri genitori da vaccinare per cui chiama l’ASL (che non risponde mai) e tenta di prenotare; poi Fufi abbaia e vuole andare a spasso (e altro) due volte al giorno. Per i più attempati, l’appartamento è diventato la filiale del nido “Le apette” dove i vostri nipotini iperattivi scorrazzano abitualmente e sanno usare meglio il tablet di Zuckerberg; poi, aiuto! Forse arriva la patrimoniale di Draghi e notti insonni all’orizzonte! Poi riunioni di condominio su come igienizzare le maniglie dei portoni, poi uso di mascherine anche a Messa… altro che il ritornello di “Per dimenticare” degli Zero Assoluto!
La famiglia nella stagione 2020-2021 è proprio sotto stress. Gli astronauti che si allenano nella centrifuga a 20G sono meno provati.
Date le circostanze ma dove lo trovo Gesù in questa mia vita? Per parlare con Lui dovrei proprio scappare nella prima Certosa disponibile e vivere solo di ora et labora oppure mi ci vorrebbero due chiacchiere con Padre Maronno…
A volte sembra che tante coppie rifacciano l’esperienza di Emmaus… camminano per kilometri, si stancano, sono tristi, parlano di tante cose ma nel fondo Gesù l’hanno lasciato indietro, a Gerusalemme, tutto al passato, “credevano, pensavamo, speravamo…”.
Ma il Vangelo di oggi dice che “Gesù in persona stette in mezzo a loro”. Questo è proprio quello che succede nel matrimonio sacramentale. Anche oggi, stagione 2020-2021.
Lo so che vorremmo che la fede fosse sempre sensibile, capita anche a me. Ma la fede è anzitutto una certezza che sta al di sopra (o al di sotto) di ogni sensazione positiva tanto agognata: Gesù Risorto c’è nel sacramento del matrimonio ed è permanentemente con voi.
Senza voler essere esaustivo, il Vangelo odierno dà alcuni spunti molto belli su come trovare Gesù Risorto nella propria vita di coppia e in famiglia.
Gesù mostra le ferite della Passione. È un dato che ha fatto riflettere fior fiore di teologi da secoli: come mai Gesù Risorto ha ancora le 5 piaghe della Passione? Occhio, se le porta tali e quali in Cielo! Adesso che tu leggi, in Cielo Gesù le ha ancora! Questo vuol dire che non si può mai dissociare Passione da Risurrezione.
Una coppia di amici, sposi davvero bravi, mi condividevano l’altro giorno al telefono che adesso stanno vivendo un momentaccio con i figli adolescenti (ma dai? Strano!). Il parroco li aveva chiamati in parrocchia per una testimonianza ad altri sposi. Dato lo stato d’animo, avrebbero declinato molto volentieri, però poi sono comunque andati per obbedienza. Beh, il risultato è stato solo pace e gioia. Mettere a nudo il loro dolore e frustrazione ha fatto sì che il Signore agisse per mezzo di essi e sono tornati a casa la sera con un atteggiamento totalmente diverso, di vera letizia. Gesù Risorto tu lo trovi lì, nelle tue piaghe e ferite, non unicamente nell’idromassaggio in riva al mare a Playa del Carmen.
Gesù si mette a mangiare con loro. Gesù ama la condivisione piena, lo ha fatto tante volte con la moltiplicazione dei pani, con la pesca miracolosa. Lui vuole che il cibo sia fonte di incontro vero e sincero. E così anche in famiglia: a tavola non si può non condividere la vita personale, il vissuto, altrimenti sarebbe né più né che una mensa da pausa pranzo lavorativa. Che bello sentire di quella coppia di amici che ha educato i figli a raccontare a tavola un’esperienza bella e una difficile! I pasti possono essere un bel momento per vivere l’unità e la comunione vera, quella convivialità che Gesù Risorto aveva con i suoi discepoli.
Gesù spiega loro le Scritture. Non è una spiegazione qualsiasi, non si tratta di leggere le note a piè pagina nella Bibbia di Gerusalemme per entrare in sintonia con Gesù. Lui fa una cosa ben precisa: “aprì loro la mente”, cioè è in azione il dono dell’intelletto, il dono di scienza, il dono di sapienza. C’è non solo la bravura o quella spiegazione geniale da eruditi ma ci si arriva se si sta veramente in ascolto della Parola nello Spirito. Se non si facesse così Gesù ci direbbe “te capis nagot”, come spesso mi ripeteva all’epoca la mia santa nonna bergamasca controllando i miei compiti a casa.
Cerchiamo Gesù vivo nella Sua Parola, ogni giorno leggiamola, meditiamola, chiediamo luce a Lui per farla nostra, perché essa è “viva ed efficace” (Eb 4, 12) cioè porterà frutto in noi.
Cara coppia che stai sudando sette camicie in questo tempo difficile, forza, ricordati che vivete già da ora in cammino con lo Gesù Risorto, Sposo della vostra coppia. Vi lascio con un numero splendido di Papa Francesco, che riassume e supera in bellezza tutto quanto vi ho detto io finora:
“Se la famiglia riesce a concentrarsi in Cristo, Egli unifica e illumina tutta la vita familiare. I dolori e i problemi si sperimentano in comunione con la Croce del Signore, e l’abbraccio con Lui permette di sopportare i momenti peggiori. Nei giorni amari della famiglia c’è una unione con Gesù abbandonato che può evitare una rottura. Le famiglie raggiungono a poco a poco «con la grazia dello Spirito Santo, la loro santità attraverso la vita matrimoniale, anche partecipando al mistero della croce di Cristo, che trasforma le difficoltà e le sofferenze in offerta d’amore». D’altra parte, i momenti di gioia, il riposo o la festa, e anche la sessualità, si sperimentano come una partecipazione alla vita piena della sua Risurrezione. I coniugi danno forma con vari gesti quotidiani a questo «spazio teologale in cui si può sperimentare la presenza mistica del Signore risorto»” (Amoris Laetitia 317).
Entrate nel gruppo whatsapp o Iscrivetevi al canale Telegram
Per acquistare i nostri libri Influencer dell’amore – L’ecologia dell’amore – Sposi sacerdoti dell’amore