Ecco il Vangelo che la Chiesa Cattolica ci propone oggi :
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «In verità io vi dico: difficilmente un ricco entrerà nel regno dei cieli. Ve lo ripeto: è più facile che un cammello passi per la cruna di un ago, che un ricco entri nel regno di Dio».
A queste parole i discepoli rimasero molto stupiti e dicevano: «Allora, chi può essere salvato?». Gesù li guardò e disse: «Questo è impossibile agli uomini, ma a Dio tutto è possibile». […]
Questo è uno di quei brani in cui la risposta di Gesù è diventata famosa anche tra i non cristiani, quali siano i motivi che portano una frase a tanta popolarità sono tuttora ignoti, forse sarà il suo apparente surrealismo… qualcuno magari si sarà chiesto se Gesù conoscesse una razza di cammelli in miniatura oppure in quale mondo avesse visto un ago dalle dimensioni enormi… un Maestro dalla fantasia a dir poco eccentrica !
I vari studiosi spiegano che forse la corretta parola originale non fosse cammello, ma gomena, cavo ( da marinaio ), altri sostengono che “la cruna dell’ago” fosse una porticina minuscola e secondaria presente nelle mura di Gerusalemme, altri ancora parlano di elefanti e non cammelli… comunque sia la corretta traduzione poco importa, perché il concetto non cambia, e cioè il contrasto estremo tra la microscopica cruna dell’ago e il mastodontico cammello.
Molti di noi si saranno cimentati da piccoli ad imitare l’abilità della nonna o della mamma nell’infilare nella cruna dell’ago da cucito quel filo sottilissimo, e ricorderanno sicuramente quanti vani tentativi prima di azzeccarne qualcuno ; e quale fierezza si provava quando finalmente si scopriva quale fosse il segreto di tale abilità !
Simpatica poi la spiegazione di Gesù ai discepoli, quasi a lasciar intendere che Lui l’avesse già visto un cammello rimpicciolirsi fino a passare per la cruna di un ago… ma secondo voi : per fare questa cosa Dio rimpicciolisce il cammello oppure ingigantisce l’ago ? La risposta è ardua ma non impossibile.
Gesù ha usato questa famosa immagine paragonando il ricco al cammello e l’ago alla porta del Paradiso. In altri articoli ( qui e qui ) abbiamo parlato della famosa “porta stretta” per cui vi rimandiamo alla loro lettura per approfondire il discorso. Oggi ci concentriamo su altri due aspetti, e cioè su cosa rende mastodontico un ricco e sul perché l’ago non si ingigantisca.
Ovviamente la ricchezza di cui parla Gesù non è solo quella dei beni materiali, il ricco è simbolo dell’avarizia, della bramosia di avere, della mai sazia sete di potere, della scalata al successo a tutti i costi ; colui che possiede ed è attaccato al suo “possesso” non è libero, ma è costretto a difendere il suo “avere”. Il ricco che ha ricchezze spirituali (autorità, potere, etc. ) le può usare in modo negativo per soddisfare il proprio ego, anche contro il bene dell’altro, oppure in modo positivo aiutando il prossimo bisognoso, ma non per il bene di chi si è fatto prossimo ma, per esempio, per tenere a bada il proprio senso di colpa per essere nato in una famiglia ricca economicamente.
E può succedere anche nel matrimonio : quando il mio ego si nutre delle continue richieste del mio coniuge, considerato incapace nel risolvere diverse situazioni e trattato di conseguenza dall’alto della mia bravura ; oppure quando impedisco al mio coniuge di interporsi tra me ed i “miei” figli (non considerati “nostri“), impedendo di fatto al mio coniuge di crescere ed affinare la pratica genitoriale ; oppure ancora quando ci si impadronisce di un servizio reso alla parrocchia e non siamo servi di questo servizio, così da sentirsi padroni di noi stessi.
Il ricco, giorno dopo giorno, ingrassa a vista d’occhio perché il suo super-ego ha continuamente fame e vuole essere sempre rimpinzato ; siccome questa fame del mondo non sazia mai, ecco allora che ha bisogno di essere continuamente alimentata ; il ricco così si ritrova addosso una zavorra che lo tiene ancorato a questo mondo impedendogli di spiccare il volo… oppure usando la terminologia del Vangelo di oggi possiamo dire che il ricco ingrassa a dismisura. Il ricco è pieno di sè.
Non è un caso che questo tema della ricchezza, proposto in questi giorni dai vari brani di Vangelo, sia posto nei giorni seguenti alla solennità dell’Assunta, come a dirci che la Madonna è l’esatto contrario di quel ricco che non entra nel regno di Dio, la Chiesa ce la pone come modello ; infatti Ella non fu così “obesa di sé” come quel ricco, al contrario Lei, si vuotò di sé stessa ( del proprio super-ego ), riempiendosi così di Dio : infatti è “la piena di Grazia”.
Carissimi sposi, vogliamo imitare Maria , vogliamo riempirci di Grazia ? Cominciamo a svuotarci dei nostri super-ego altrimenti la Grazia non trova posto nel nostro cuore.
Un’ ultima considerazione circa l’ago e la sua cruna. Molti sposi pensano che per entrare nel regno di Dio non serva “dimagrire” loro stessi, ma sia più utile ingigantire la cruna di quell’ago ( oppure allargare la porta stretta che porta in Paradiso ). Questa è una tentazione a cui molti sposi abboccano, pensando infatti di farsi una legge morale da se stessi, prendendo dal Vangelo ciò che piace, e respingendo ciò che richiede sforzo e fatica, lacrime e sudore, insomma tutto ciò che esige la conversione personale e di coppia.
Un esempio classico è l’uso della regolazione naturale della fecondità : la fecondità viene vissuta come un dono da accudire con intelligenza ma anche con fiducia nella Provvidenza oppure come un nemico della nostra sessualità ?
Molti lettori penseranno alla solita solfa sugli anticoncezionali, ed invece noi vogliamo riportare il discorso all’inizio : devono essere gli sposi a rimpicciolirsi per passare dalla cruna dell’ago o deve essere l’ago ad ingrandirsi alla loro misura ?
Coraggio cari sposi, la vera trasgressione è vivere il Vangelo integralmente e con Dio anche l’impossibile diventa possibile.
Giorgio e Valentina.
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