Stavo ascoltando una conferenza sui Promessi Sposi tenuta da Franco Nembrini. In particolare Nembrini stava trattando il tema della misericordia. Il perdono di Renzo nei confronti di don Rodrigo morente a causa della peste. Non sto a raccontarvi le riflessioni di Franco Nembrini anche se meriterebbero più spazio dato la bellezza di ciò che l’autore ha raccontato. Vi lascio il link se avete desiderio di ascotare tutta la conferenza.
Quello che mi interessa proporre alla vostra attenzione è solo una affermazione che ho ascoltato e mi ha colpito immediatamente. Franco Nembrini ha semplicemente detto che non esiste la persona brava. Non lo è lui, non lo sono io e non lo sei neanche tu che stai leggendo. Accanto a Gesù sulla croce c’erano solo due ladroni. Tutta l’umanità è rappresentata da quei due ladroni. Siamo dei ladroni anche noi.
Pensiamoci bene! Spesso ci sentiamo bravi per tutto quello che facciamo. Probabilmente è anche vero che facciamo tanto e che ci impegniamo nella nostra relazione. Ciò non significa però che non siamo anche noi ladri. Ci sono tanti modi per esserlo. E anche se non fate il male, difficile ma può succedere ad alcuni, pensate a tutte le omissioni commesse nella vostra vita di coppia. Tutte le volte che non avete fatto o detto qualcosa per l’altro. Quante volte, così facendo, avete sottratto amore all’altro. Queste sono le omissioni. Sottrarre amore all’altro. Quell’amore che abbiamo promesso di riservare al nostro coniuge tutti i giorni della nostra vita.
Io, lo dico senza voler sembrare superbo, cerco di amare Luisa con tutto me stesso. Cerco di amarla come vuole lei eppure, se mi ci metto un attimo a pensare, trovo ancora tantissime mancanze ed omissioni. Ogni giorno. Senza contare le volte che ancora accadono dove con il mio atteggiamento e con le mie parole la ferisco. Quanta imperfezione ancora in me. E sempre ce ne sarà.
E’ importante riconoscere di essere un ladrone. E’ importante per accettare che lo sia anche nostro marito o nostra moglie. Se io mi sentissi a posto non sarei capace di accogliere le fragilità dell’altro. Sarei incapace di farlo e mi sentirei superiore credendo di meritarmi più di quella persona che ho accanto.
Franco Nembrini fa un passo in più nel suo discorso. Non basta rendersi conto di essere un ladrone. Bisogna essere capaci di guardare Gesù e di chiedere la Sua misericordia, il Suo perdono Gesù, ricordati di me quando entrerai nel tuo Regno!. Tra i due ladroni solo uno lo fa e la risposta di Gesù è incredibile. In verità ti dico: Oggi sarai con me in Paradiso. Il primo a mettere piede in Paradiso è un ladrone.
Capite come cambia tutto? Anche il nostro matrimonio può essere anticipo di quel paradiso. Non perchè smettiamo di essere ladroni ma perchè guardiamo a Gesù crocifisso e domandiamo a Lui misericordia per tutti i nostri peccati, per gli errori, per il male che commettiamo e anche, e mi rivolgo ai più “santi” tra noi che non pensano di non sbagliare mai, anche a tutte le omissioni.
Come scrive benissimo San Bernardo di Chiaravalle ne I quattro gradi dell’amore
Il cristiano, “partendo dalla propria miseria mediterà su quella di tutti gli altri (marito o moglie). Dio ci lascia nei nostri difetti, perché comprendiamo quelli degli altri. Infatti noi e gli altri siamo fatti della stessa pasta. Di qui una unica conclusione appare possibile: come io ho compassione delle mie miserie personali e non mi condanno, così non potrò mai assumere atteggiamenti severi nei confronti del fratello che pecca (marito o moglie), dovrò essere aperto ad un indefinito perdono. Tu sei un malato grave e non potrai non aver compassione del fratello che è malato come te. Infatti “solo un malato può comprendere e avere compassione di un altro malato “. I cristiani “partendo dalle proprie sofferenze imparano a compatire quelle degli altri”.
Questo atteggiamento positivo verso le debolezze nostre e dell’altro ci permette di leggere la nostra relazione con occhi diversi. Ci permette di meravigliarci e di ringraziare l’altro per tutte le volte che riesce ad amarci pur con tutti i suoi limiti. Ci permette di mettere in evdenza l’impegno e le cose buone piuttosto che gli errori. A volte siamo bravissimi a notare le mancanze e meno a dire grazie per l’amore che riceviamo. Ricordate che nulla è dovuto e nulla è scontato e spesso il bene che riceviamo costa fatica ed impegno all’altro che cerca di andare oltre i suoi limiti. Ringraziamolo e tutto sarà più bello.
Antonio e Luisa
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