L’Avvento è un periodo straordinario. Sono giorni di preparazione al Natale. In realtà in giro, per strada, c’è un traffico ancora più congestionato del solito. Si corre anche più del solito. Soprattutto in questi anni di pandemia. Ci sono i soliti impegni, il solito lavoro, le stesse preoccupazioni. Ci sono i regali da fare (perchè non li aboliamo?). C’è però più stanchezza, perchè stiamo tirando il rush finale, con le ultime forze rimaste, prima delle agognate vacanze. Vacanze forse solo per i nostri figli, ma che significano già ritmi più tranquilli per noi.
Insomma ci sarebbe tutto per essere più nervosi e arrabbiati e invece ho la gioia nel cuore. Sarà forse per le luci, per gli addobbi e la musica. No, non è questo. Ciò che mi dà gioia è quel bambino che nasce in una famiglia e che rende tutto più bello. Dà senso a tutto. Un fatto straordinario. Un Dio che si fa uomo e viene ad abitare in mezzo a noi. Un fatto straordinario che rende meraviglioso l’ordinario.
Spesso siamo stanchi, oppressi, stressati. Questa vita rischia di schiacciarti. Tanti pensieri, tante preoccupazioni, tante cose da fare. Ci si sente inadeguati e impreparati. La sfida che giornalmente la vita ci pone dinnanzi ci può scoraggiare. Questa pandemia ci doveva rendere migliori. Ci ha reso solo più astiosi, sospettosi e incapaci di prossimità verso chi fa scelte diverse. I media fanno di tutto per metterci gli uni contro gli altri.
Poi arriva Lui. Un bambino che nasce in una famiglia. Un Dio che decide di consegnarsi inerme e incapace di badare a sè stesso nelle mani di un uomo e di una donna. Il Natale è una medicina per la coppia. Il Natale è ricostituente e vitamina. Ci ridona le forze, la speranza e la convinzione che vale la pena ogni fatica e ogni sofferenza data per la nostra famiglia, data per amore. Sì perchè la casa abitata da una famiglia è il luogo più bello che si può trovare sulla terra. Il luogo più vero e più caldo. La famiglia è luogo del perdono, della libertà, dell’abbandono, della cura, della condivisione, della diversità che diventa ricchezza, del conflitto che diventa occasione di ritrovarsi, dell’amore che diventa carne. Un amore che diventa carne come quella di un bambino.
Per questo Dio decide di incarnarsi in una famiglia, perchè non c’è luogo più prezioso e degno di un re di quello. La nostra famiglia può essere in difficoltà, può avere limiti e ferite da curare, la nostra famiglia può apparirci povera e piena di difetti. Sarà anche così, ma è la nostra famiglia. Un luogo tanto prezioso da essere stato scelto da un Dio per farsi uomo. Un luogo tanto prezioso che Cristo Gesù lo abita perennemente grazie al sacramento del matrimonio.
L’uomo e la donna che si amano sono l’immagine che più ricorda l’amore trinitario e probabilmente per questo tanto amato da Dio. L’Avvento è un’occasione che ogni anno abbiamo per fermarci a contemplare quel bambino. Non solo. E’ un’occasione per fermarci a contemplare l’imperfetta perfezione della nostra famiglia che è una meraviglia se solo riusciamo a fermarci un attimo per guardarla. Poi forse usciremo migliori anche dalla pandemia.
Antonio e Luisa
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