Vi riportiamo la prima parte del Vangelo letto nel giorno di S. Tommaso d’Aquino:
Dal Vangelo secondo Marco (Mc 4,26-34) : In quel tempo, Gesù diceva [alla folla]: «Così è il regno di Dio: come un uomo che getta il seme sul terreno; dorma o vegli, di notte o di giorno, il seme germoglia e cresce. Come, egli stesso non lo sa. Il terreno produce spontaneamente prima lo stelo, poi la spiga, poi il chicco pieno nella spiga; e quando il frutto è maturo, subito egli manda la falce, perché è arrivata la mietitura».
Nei vari Vangeli ci sono molte parabole raccontate da Gesù per descrivere con immagini umane, comprensibili ai Suoi uditori, il famoso Regno di Dio e questo evangelista annota che Lui parlava alla folla praticamente solo in parabole ma poi spiegava tutto ai Suoi intimi in disparte.
Perché così tante parabole? Semplicemente perché il Regno di Dio non è comprensibile pienamente ed in toto dal cuore umano in quanto esso è talmente ricco che è troppo anche per la ragione umana, ecco allora che Gesù ricorre allo stratagemma delle parabole per raccontare in immagini, volta dopo volta, ora questa ora quella caratteristica di tale regno.
Oggi prendiamo in esame la caratteristica della missione segreta. Si noterà infatti come il seme cresca senza apparente fatica da parte dell’uomo, come se tra il seme ed il terreno ci fosse un contratto segreto, quasi fossero in missione segreta, per l’appunto.
Ed infatti progredendo nel cammino di fede ci si accorge di essere cambiati dopo un po’ di anni, ma quasi mai questi cambiamenti sono stati fulminei; per la quasi totalità dei cristiani consiste in un lento ma costante e progressivo cambiamento della propria vita. Lentamente (ognuno poi ha le proprie tempistiche) ci si scopre migliori. Cosa è successo?
Sicuramente Dio non vuole dei burattini che lo amino a comando, ma ci ha creati con il libero arbitrio e continua a lasciarci liberi di poter scegliere Lui per amore e non per coercizione. Ma per ottenere tutto ciò ha deciso di voler pazientemente sopportare che il nostro atto sia veramente libero, ecco perché preferisce aspettare pazientemente che il nostro cuore poco a poco si rivolga a Lui ed ami Lui sopra ogni cosa e sopra tutti.
Abbiamo ancora vividi nella memoria i primi passi di una delle nostra figlie, ci ricordiamo di quell’entusiasmo per ogni piccolo progresso nel muovere i primi passi da sola. Faceva un mezzo passo e poi perdeva l’equilibrio cadendo sul morbido pannolone, noi facevamo l’applauso per incitarla, per infonderle coraggio nell’intraprendere un altro passo e che gioia per quella nuova conquista verso la camminata autonoma, ogni piccolo passo una grande conquista ed un applauso di incoraggiamento.
Ecco… l’atteggiamento con cui Dio guarda i progressi dei Suoi figli somiglia a questo: gioisce di ogni nostra piccola conquista e ci infonde coraggio per il passo successivo con una specie di applauso spirituale.
Ma Dio è discreto con noi, non è mai invadente, non ci vuole umiliare per sentirsi più Dio, non ha di queste deficienze psicologiche. La sua discrezione Gli fa compiere azioni che ai nostri occhi sembrerebbero azzardate, quasi incoscienti…. ma ti fidi di quello lì? proprio lui? ma sai che cosa ha fatto già tante volte? quello è un professionista del peccato X o Y … non merita la Tua fiducia! Questi i nostri pensieri… ma Dio ha fiducia nelle nostre possibilità perché le conosce meglio di noi stessi.
Ecco dunque che per portare a compimento ciò che ha iniziato ha bisogno di agire nell’ombra, nel nascondimento, proprio come farebbe un vero agente dei servizi segreti con una missione. Quando si intraprende un cammino di fede serio e costante non ci si accorge razionalmente ogni giorno che la grazia di Dio lavora in noi proprio come quel semino e quel terreno che lavorano per far spuntare il primo germoglio fino alla maturazione completa del chicco nella spiga.
E’ un lavoro certosino e paziente che sa attendere le nostre pigrizie, che ci aspetta quando ci attardiamo, altrimenti correrebbe il rischio che il nostro sia un fuoco di paglia bello e vigoroso ma che dura poco, invece nel regno di Dio c’è bisogno di mettere mano all’aratro e non voltarsi indietro, mai!
Cari sposi, questa discrezione e pazienza che usa Dio nei nostri riguardi ci deve spronare a metterla in atto a nostra volta nei confronti del nostro sposo/a. Se anche noi avremo la pazienza unita alla costanza di Dio verso il nostro amato/a, spariranno frasi del tipo : “non cambi mai… sei sempre il solito… di te non ci si può mai fidare… non ti smentisci mai… ecc… “. Al contrario nasceranno spontanee in noi parole e gesti di incoraggiamento e non mancheranno mai gioie per le conquiste fatte.
Naturalmente tutto ciò non è esclusivamente tutta opera nostra perché il primato è sempre della Grazia. Da soli non combiniamo niente, ce lo ha ricordato in un altro Vangelo lo stesso Gesù: “senza di Me non potete far nulla“. Noi dobbiamo solo dare il nostro consenso, dire il nostro SI oppure se volete dirlo con la Madonna dite il vostro FIAT al resto ci pensa la Sua Grazia, lo Spirito Santo.
Ce lo conferma anche il Salmo 126(127) : ” Se il Signore non costruisce la città, invano faticano i costruttori“.
Coraggio sposi, poniamo la nostra fiducia in Colui che ci vuole santi insieme… Lui è uno che sa compiere le missioni segrete !
Giorgio e Valentina.
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