Stai tranquillo, stai solo per precipitare!

La prima lettura di qualche giorno fa finiva così:

Dalla lettera di san Giacomo apostolo (Gc 5,13-20) Fratelli miei, se uno di voi si allontana dalla verità e un altro ve lo riconduce, costui sappia che chi riconduce un peccatore dalla sua via di errore lo salverà dalla morte e coprirà una moltitudine di peccati.

Il brano letto fa parte di una lettera in cui sono contenute un sacco di indicazioni pratiche per diverse situazioni, ma questa parte finale ci è sembrata più consona per la nostra realtà matrimoniale. Ma procediamo con ordine, e lo facciamo prendendo esempio da un’immagine che ci aiuterà a comprendere meglio ciò che S. Giacomo intendeva dirci.

Avete presente quando si cammina in montagna insieme ad un gruppo? Di solito davanti ed in coda ci stanno i due più esperti; l’uno per aprire il varco e l’altro per controllare che nessuno resti indietro. Se uno della comitiva dovesse scivolare in una scarpata gli altri del gruppo lo lascerebbero lì oppure si darebbero da fare per tirarlo fuori da quell’impaccio? Lo guarderebbero dall’alto e gli parlerebbero con tono rassicurante del tipo: “stai tranquillo, stai solo per precipitare… sotto di te c’è un burrone di soli 200 metri nel vuoto ma sarà bello precipitare… non ti preoccupare, in fondo una scivolata capita a tutti… semmai ce la facessi a risalire da solo raggiungici al rifugio… comunque da lì puoi notare particolari della natura che noi non vediamo… fra poco ti lanciamo un cuscino che così stai più comodo… ma che bello che sei arrivato fin lì, dovresti indicarci come hai fatto che così qualcuno di noi ti farebbe compagnia“?

Oppure si darebbero da fare con una corda dando al malcapitato le necessarie istruzioni su come fare ad aggrapparsi ad essa e non continuare a scivolare fino in fondo al burrone? Sicuramente la seconda, ed inoltre le parole di incoraggiamento sarebbero del tipo : “non ti disperare, stiamo già operando per venire a salvarti, porta pazienza ancora un poco e ti tireremo fuori da quest’impiccio, se seguirai le nostre indicazioni ti salverai e ritornerai a casa sano e salvo”.

Purtroppo negli ultimi tempi la linea pastorale di qualcuno assomiglia alla prima situazione in cui il malcapitato (in questo caso una coppia o uno dei due) viene lasciato lì ma rassicurato che lì starà bene e alla fine cadrà in un burrone bellissimo; ma davvero crediamo che una coppia che ha lasciato entrare al proprio interno peccati grandi quali l’aborto o l’adulterio (per non parlare di quelli legati al sesto comandamento o altri) stia così bene? Così bene come quel malcapitato scivolato nella scarpata ad un passo dal cadere nel burrone ?

San Giacomo ci sprona a ricondurre il peccatore sulla via della verità perché così facendo lo salveremo dalla morte, e da una morte eterna. Certamente è una salvezza che va offerta con garbo, con delicatezza, con la giusta dose di dolcezza, ma al contempo si usi la fermezza nei confronti del peccato e la verità sulla situazione… se fai un passo falso finisci nel burrone… fermati e aggrappati alla corda o morirai certamente!

Purtroppo la situazione descritta ahimè non è così insolita tra le coppie cristiane. Uno dei due scivola in qualche scarpata del peccato e l’altro/a lo guarda precipitare inerme e quasi accondiscendente, sentiamo frasi del tipo : che posso fare io?… è una sua decisione… ognuno pensa alla propria anima… l’importante è che lui/lei si senta bene… è adulto e non ha bisogno del badante… se sta bene a lui/lei va bene così… ecc…

Sposi carissimi, il nostro sacramento porta con sé tutti gli aiuti da parte del Signore. Credete forse che Colui che ci uniti nel Suo nome e ci ha pensati fin dall’eternità ci abbandoni proprio nel momento in cui scivoliamo nella scarpata del peccato?

Se davvero amiamo il nostro coniuge e vogliamo il suo vero bene, cioè il suo sommo bene eterno, dovremmo fare di tutto per riportarlo sulla via dritta, sulla via della verità; ci sono tante corde che possiamo lanciare al nostro amato/a che sta scivolando o è già scivolato nella scarpata del peccato: c’è anzitutto la preghiera accorata al Signore, fatta ogni giorno con insistenza e fiducia; c’è la corda dei sacrifici e delle mortificazioni personali come intercessione; c’è la corda della dolcezza, del garbo e della delicatezza; c’è la corda del perdono; c’è la corda dell’accoglienza ancora maggiore rispetto a prima; c’è la corda degli abbracci che infondono fiducia; c’è la corda del consiglio spirituale con un sacerdote; c’è la corda della confessione; c’è la corda della richiesta di aiuto ad altre coppie; c’è la corda della corte continua e ci sono tutte quelle corde che lo Spirito Santo vi suggerisce per riportare il/la vostro/a amato/a sulla via del Paradiso.

Cari sposi, coraggio che c’è un rifugio che ci attende alla fine della vita terrena, e dobbiamo fare di tutto per arrivarci insieme come coppia. Non tralasciamo nessun tipo di corda per giungere insieme al Paradiso.

Coraggio !

PS : Nel caso che ci sia una coppia da salvare spetta ad una coppia amica (o ad una coppia che vede nella scarpata i due) darsi da fare per offrire una corda di salvataggio: è un frutto della fecondità.

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