Esattamente 22 anni fa (il 30 aprile del 2000), in una Piazza San Pietro molto gremita di fedeli, vuoi anche per il Grande Giubileo dell’anno 2000, veniva canonizzata Suor Faustina Kowalska (1905-1938) e da allora, quella data è rimasta legata alla sua memoria.
All’epoca ero seminarista a Roma e ricordo bene quel giorno perché in refettorio ci fecero ascoltare l’omelia del Papa Giovanni Paolo II, appunto di quella Messa di canonizzazione. Non conoscevo questa nuova santa, mi sarei avvicinato a lei e al suo Diario qualche anno più tardi. Tuttavia, quel che mi rimase nel cuore furono due passaggi delle parole del Papa polacco, le quali riecheggiano ancora oggi nella mia vita e mi sono tuttora, soprattutto in questi ultimi due anni, di grande consolazione spirituale.
Anzitutto:
“Che cosa ci porteranno gli anni che sono davanti a noi? Come sarà l’avvenire dell’uomo sulla terra? A noi non è dato di saperlo. È certo, tuttavia, che accanto a nuovi progressi non mancheranno, purtroppo, esperienze dolorose. Ma la luce della divina misericordia, che il Signore ha voluto quasi riconsegnare al mondo attraverso il carisma di suor Faustina, illuminerà il cammino degli uomini del terzo millennio”.
E poi anche:
“Non è facile, infatti, amare di un amore profondo, fatto di autentico dono di sé. Questo amore si apprende solo alla scuola di Dio, al calore della sua carità. Fissando lo sguardo su di Lui, sintonizzandoci col suo cuore di Padre, diventiamo capaci di guardare ai fratelli con occhi nuovi, in atteggiamento di gratuità e di condivisione, di generosità e di perdono. Tutto questo è misericordia!”
Si può dire che gli anni di esperienze dolorose sono arrivati eccome, soprattutto gli ultimi due. In questo tempo molte coppie e famiglie hanno sperimentato una particolare difficoltà. Allora la Divina Misericordia si rivela quel balsamo che viene a sanare e guarire le nostre ferite, morali, fisiche e spirituali. In modo speciale per gli sposi queste parole hanno un’attualizzazione e una concretizzazione tutta propria, lo capite molto meglio di me.
C’è, a tale riguardo, un breve discorso di Gesù a suor Faustina in cui emerge la Misericordia in modo limpido e diafano, è un brano facente parte del quinto giorno della Novena:
“Oggi conduciMi le anime degli eretici e degli scismatici ed immergile nel mare della Mia Misericordia. Nella Mia amara Passione Mi hanno lacerato le carni ed il cuore, cioè la Mia Chiesa. Quando ritorneranno all’unità della Chiesa, si rimargineranno le Mie ferite ed in questo modo allevieranno la Mia Passione” (10.VIII.1937).
Di sfondo qui c’è tutta la teologia di San Paolo del Corpo Mistico di Gesù, espresso nella Lettera ai Corinzi (cfr. 1 Cor 6,12-20, 1 Cor 10,14-22, 1 Cor 12,4-27) ma anche l’amore di Cristo per la sua Sposa come è evidenziato in Efesini 5, 32.
Se applico questo a voi sposi, ne emerge un quadro drammatico e impressionante: Gesù avverte come siano lacerazioni fisiche, in particolar modo nel suo Cuore, ogni divisione e mancanza di perdono tra gli sposi. Quell’amore, chiamato ad essere immagine viva dell’Amore Sponsale di Cristo che viene lacerato e diviso! Quanta sofferenza causa a Gesù. Ma appunto su queste ferite viene riversata l’infinita Misericordia di Dio affinché si giunga all’unità e alla riconciliazione.
Cari sposi, se ci sono fratture o tagli nel vostro matrimonio o nella vostra famiglia, vi sia di grande consolazione sapere che Gesù in persona si è impegnato per portare la sua Pace e la sua Concordia. Vogliate pertanto anche voi diventare cultori e contemplativi della Divina Misericordia che lo Sposo Gesù continuamente effonde nella vostra relazione.
Padre Luca Frontali