Come dice don Carlo Rocchetta, sulla scia di Pavel Evdokimov (1901-1970), il celebre teologo russo, il matrimonio è la “Pentecoste degli sposi”. Quanto è importante essere a conoscenza di questo per voi, altrimenti è come aveste un succulento conto in Intesa San Paolo ma non vi attingete mai!
Che significa per voi sposi che siete stati investiti di Spirito Santo il giorno delle vostre nozze? Vorrei rispondere a questa domanda con un testo bellissimo di S. Cirillo di Gerusalemme (313-386), uno dei Padri della Chiesa che hanno contribuito all’affermazione solenne della Divinità dello Spirito Santo nel Concilio di Costantinopoli (381).
“Allo stesso modo anche lo Spirito Santo, pur essendo unico e di una sola forma e indivisibile, distribuisce ad ognuno la grazia come vuole. E come un albero inaridito, ricevendo l’acqua, torna a germogliare, così l’anima peccatrice, resa degna del dono dello Spirito Santo attraverso la penitenza, porta grappoli di giustizia. Lo Spirito appartiene ad un’unica sostanza, però, per disposizione divina e per i meriti di Cristo, opera effetti molteplici. Infatti, si serve della lingua di uno per la sapienza. Illumina la mente di un altro con la profezia. A uno conferisce il potere di scacciare i demoni, a un altro largisce il dono di interpretare le divine Scritture. Rafforza la temperanza di questo, mentre a quello insegna la misericordia. Ispira a un fedele la pratica del digiuno, ad altri forme ascetiche differenti. C’è chi da lui apprende la saggezza nelle cose temporali e chi perfino riceve da lui la forza di accettare il martirio. Nell’uno lo Spirito produce un effetto, nell’altro ne produce uno diverso, pur rimanendo sempre uguale a sé stesso. Si verifica così quanto sta scritto: «A ciascuno è data una manifestazione particolare dello Spirito per l’utilità comune» (1 Cor 12, 7). Mite e lieve il suo avvento, fragrante e soave la sua presenza, leggerissimo il suo giogo. Il suo arrivo è preceduto dai raggi splendenti della luce e della scienza. Giunge come fratello e protettore. Viene infatti a salvare, a sanare, a insegnare, a esortare, a rafforzare e a consolare. Anzitutto illumina la mente di colui che lo riceve e poi, per mezzo di questi, anche degli altri” (S. Cirillo di Gerusalemme, Catechesi 16, sullo Spirito Santo).
Guarda che meravigliosi effetti produce lo Spirito! Dispensa grazie e doni, illumina l’intelletto, allontana il male, concede il discernimento, rende padroni di sé, ispira la misericordia, fa diventare saggi, ci rafforza davanti alle difficoltà della vita, ci protegge dal male… Ditemi se tutte queste cose non sono più che necessarie nel matrimonio!
Ecco allora che voi sposi siete proprio chiamati a diventare habitué, avvezzi, affiatati dello Spirito. Sarebbe proprio bello che non passi giorno senza che lo avete invocato, consultato, supplicato e L’avete assecondato consapevolmente. E vedrete quanti frutti che ci saranno nella vostra vita!
ANTONIO E LUISA
Cosa avremmo fatto Luisa ed io senza il sacramento del matrimonio e senza lo Spirito Santo che ne fa parte e ci è stato donato il giorno delle nozze? Eravamo due giovani feriti e pieni di fragilità e inconsapevoli di chi eravamo, figli amati e bellissimi agli occhi di Dio. Facevamo fatica, tutti e due, a scorgere questa nostra bellezza. Lo Spirito Santo nel matrimonio, nella relazione, nella vita di fede, nel e attraverso l’altro, ci ha permesso di “guarire” giorno dopo giorno quelle ferite. Oggi siamo un uomo e una donna diversi. Siamo ancora consapevoli delle nostre fragilità e dei nostri errori ma ci sentiamo amati così come siamo. Questo fa tutta la differenza del mondo. Questo ci permette di vivere come nella Preghiera Semplice di San Francesco: Oh! Maestro, fa che io non cerchi tanto. Ad essere compreso, quanto a comprendere. Ad essere amato, quanto ad amare.
Lo Spirito Santo è dono che ci permette di farci a nostra volta dono. Lo Spirito Santo prende le nostre lingue, la mia e quella della mia sposa. Due lingue diverse incomprensibili per l’uno e per l’altra. Non ci si capisce e si resta chiusi ognuno con il desiderio di essere compreso, ma non quello di capire l’altro. Lo Spirito Santo prende queste nostre lingue e le trasforma nell’unica lingua universale, la lingua dell’amore che è dono di sè e accoglienza dell’altro/a.
Grazie! Fa molto bene questo Post. Mi sembra un bellissimo Dono dello Spirito Santo. Grazie!
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Grazie!
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L’ha ripubblicato su civuoleunfioree ha commentato:
Con gratitudine per il dono di questo Post, che ripubblico, invio un abbraccio grande ad Antonio e Luisa per la loro bellissima Testimonianza di vita matrimoniale.
Nives
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