Dalla seconda lettera di san Paolo apostolo ai Tessalonicési (2Ts 2,1-3a.13-17) Riguardo alla venuta del Signore nostro Gesù Cristo e al nostro radunarci con lui, vi preghiamo, fratelli, di non lasciarvi troppo presto confondere la mente e allarmare né da ispirazioni né da discorsi, né da qualche lettera fatta passare come nostra, quasi che il giorno del Signore sia già presente. Nessuno vi inganni in alcun modo! […] Noi dobbiamo sempre rendere grazie a Dio per voi, fratelli amati dal Signore, perché Dio vi ha scelti come primizia per la salvezza, per mezzo dello Spirito santificatore e della fede nella verità. A questo egli vi ha chiamati mediante il nostro Vangelo, per entrare in possesso della gloria del Signore nostro Gesù Cristo. Perciò, fratelli, state saldi e mantenete le tradizioni che avete appreso sia dalla nostra parola sia dalla nostra lettera. E lo stesso Signore nostro Gesù Cristo e Dio, Padre nostro, che ci ha amati e ci ha dato, per sua grazia, una consolazione eterna e una buona speranza, conforti i vostri cuori e li confermi in ogni opera e parola di bene.
E’ un brano che potremmo liquidare come non utile al nostro vivere perché non siamo né Tessalonicesi né Greci, tantomeno siamo contemporanei di San Paolo, perciò certi problemi del loro momento storico non ci toccano. Se utilizzassimo un simile approccio alla Parola di Dio leggeremmo solo le pagine dove sono contenuti verbi al futuro, praticamente la lasceremmo sempre chiusa nella libreria di casa catalogata tra i libri storici e i manoscritti antichi. Ed invece oggi scopriremo che quelle parole sono vere anche per noi.
Già in quegli anni giravano voci sulla seconda venuta del Signore, sulla imminente fine del mondo, c’erano già gli impostori, ammaliatori di folle, i falsi profeti, i visionari, i turlupinatori di vario rango; se questo da una parte ci tranquillizza di fronte ai moderni falsi profeti e turlupinatori in quanto rassicurati dal fatto che la Chiesa sa già come affrontarli visto che ha dovuto combatterli fin dai propri inizi, dall’altra ci conferma che il nemico è sempre all’opera e non dorme mai. Se il nemico non ha sosta significa che la nostra fede gli fa paura, a che almeno essa è veramente data per la salvezza eterna visto che qualcuno ce la vuol rubare.
Quindi niente di nuovo sotto al sole (vista la calura estiva); quando ci capita di vedere qualcuno sgranare gli occhi di fronte ai moderni impostori meravigliandosi della loro esistenza, basta far loro leggere pagine come quella di oggi e rassicurarli che le fragilità, le povertà ed i peccati dell’uomo sono sempre gli stessi, poiché l’uomo sempre tale è rimasto anche se evoluto tecnicamente e socialmente.
Anche oggi come allora abbiamo bisogno di tornare alla Verità di sempre che mai muta per smontare fin dal loro nascere le moderne imposture, abbiamo forse bisogno di sentire ancora dal vivo la voce di un moderno San Paolo che gridi : Nessuno vi inganni in alcun modo!.
Sì, cari sposi, la nostra fede non è mutata rispetto a quella che animava l’Apostolo delle genti 2000 anni fa circa, e se l’alimentiamo con la vita di Grazia sarà facile scovare gli ammaliatori moderni, quelli che con i loro giri di parole lasciano la testa confusa invece che aiutarci a vivere con più chiarezza e semplicità (non banalità) la fede.
Ve le ricordate le parole che spesso usava un popolare prestigiatore? Non c’è trucco non c’è inganno! Nella nostra fede di sempre è proprio così, non c’è trucco e non c’è inganno, non lasciamoci rubare le certezze della nostra fede dai prestigiatori di parole. Abbiamo bisogno di certezze nella fede e non di dubbi! Per esempio abbiamo la certezza che la grazia sacramentale del matrimonio non ci abbandonerà mai se staremo in Grazia di Dio. Molti sposi mandano a gambe all’aria il loro matrimonio perché hanno paura di affrontare le difficoltà, non hanno voglia di impegnarsi a rinunciare a se stessi per far vivere l’altro e far vivere la coppia. E’ doloroso morire a sè stessi, alle proprie indoli, ai propri interessi, ai propri desideri, al proprio carattere, alle proprie vedute, alle proprie ragioni per mettere al centro l’altro e quindi per tenere in vita il matrimonio con le sue Grazie , MA è la strada che ha percorso anche Gesù e che noi siamo chiamati a seguire.
Non è forse vero che Lui ha rinunciato a tutto di sé fino a morire in croce per ognuno di noi, per far vivere noi, per spalancarci le porte del Paradiso? Gli sposi che vivono così hanno la certezza di seguire il Maestro sulla via della Croce, senza trucco e senza inganno, il dolore da sopportare è mitigato dalla certezza che siamo nella Sua Grazia, ed è essa a darci la forza per sopportare, per vincere il nostro io, il nostro amor proprio, sicuri che Lui non ci abbandona mai. Gli ammaliatori moderni invece ci vogliono convincere con i giri di parole mascherati di saggezza : “devi rifarti una vita” – “devi pensare un po’ a te stesso/a” – “hai diritto anche tu ad un po’ di felicità“. Qua c’è l’inganno!
Coraggio sposi, abbiamo molte armi a nostra disposizione contro i nemici della nostra salvezza eterna, restiamo saldi e scopriremo dov’è il trucco e dov’è l’inganno.
Giorgio e Valentina.