I cristiani sanno cos’è il matrimonio?

Volevo ragionare con voi su una questione che ho affrontato pochi giorni fa con alcuni amici. Questo amico raccontava di essere andato con la moglie a dare testimonianza in una parrocchia e alla fine il parroco lo aveva ringraziato si, ma senza mancare di fare una velata critica. La proposta offerta dai miei due amici era troppo alta, necessitava di fede che non tutti avevano. Ora la domanda viene spontanea: non si può parlare della proposta cristiana sull’amore neanche in parrocchia? Se non lì dove?

Luisa ed io ci siamo trovati d’accordo con questa coppia sul fatto che spesso le persone, che anche vivono in un contesto cristiano, nella parrocchia, negli oratori o in gruppi e movimenti, in realtà sanno poco o nulla della morale cristiana e di cosa significa il matrimonio. Anche i corsi per i fidanzati di preparazione al matrimonio sono spesso incompleti, non arrivano quasi mai al cuore del matrimonio. Non so perchè. Perchè è così difficile spiegare cosa è un sacramento? Perchè è così difficile andare oltre la relazione umana? Si invitano psicologi, medici, avvocati o altri professionisti. Ma per queste cose, per fare andar bene una relazione sul piano umano non serve il sacramento. Basta il nostro impegno. Sono tutte cose fondamentali. Non lo nego. E’ importante conoscere determinate dinamiche relazionali e le norme giuridiche e sociali che caratterizzano l’istituto matrimoniale. Ma dove sta Gesù in tutto questo? Chi prepara queste coppie crede davvero che Gesù sia determinante? A volte mi viene il dubbio. Quando i fidanzati arrivano alla fine del percorso di preparazione sanno rispondere alle domande davvero fondamentali? Hanno capito la differenza tra la convivenza, che tanti di loro già vivono, e il matrimonio? Sanno cosa stanno per fare?

Ho come la sensazione che per tanti cristiani il matrimonio in chiesa sia solo la ciliegina sulla torta. Sia dare una spolverata di religiosità a una relazione che in realtà è fondata solo sulla forza dei due. Gesù cosa c’entra in tutto questo? Quando. nei nostri seminari, raccontiamo le basi della spiritualità di coppia e del sacramento del matrimonio, ci rendiamo conto che spesso mancano le basi. Tante coppie, tutte coppie che hanno una vita cristiana, senbrano sentire per la prima volta quello che noi diciamo loro. Poi è chiaro il motivo per cui anche tanti matrimoni sacramentali finiscono male. Gli sposi hanno molte carenze e lacune, non sanno tante cose. Si fraintende quindi il significato. Come si direbbe per un’azienda si fraintende la mission. Il matrimonio non ci è dato per poter avere tutto ciò che ci manca: affettivatà, intimità, cura ecc. Non ci deve completare. Altrimenti non capiamo tante cose. Il per sempre, ad esempio, diventa una richiesta non del tutto compresa e accettata spesso solo a parole, ma non nel cuore. Perchè devo stare con lui/lei se non sto più bene come prima? Il centro sono io. Se non mi rende felice è giusto quindi lasciarlo/la. Il sacramento è qualcosa che prima di tutto mi deve dare, come del resto la fede. Per tanti non è la strada verso la santificazione. Non è il luogo dove incontrare Cristo. Perchè altrimenti si dovrebbe mettere in conto la croce e per tanti non è concepibile. Capite il fraintendimento? Se lo scopo del matrimonio è che mi renda felice rischio seriamente di partire molto male.

In realtà lo scopo principale del matrimonio non è quello. Io non devo trovare la felicità nelle relazioni umane. La felicità quella vera viene solo da Dio. Tutto il resto è precario. Non posso affidare tutto il mio bisogno di infinito amore ad una creatura che per quanto possa essere bella e brava è comunque imperfetta e limitata. La persona che abbiamo accanto sbaglia di continuo e ci farà soffrire alcune volte con il suo comportamento e i suoi sbagli. Certo accolgo con gioia e riconoscenza tutte le cose belle ma non fondo su di esse la fedeltà alla promessa. E allora? Cosa è il matrimonio cristiano? Il matrimonio è quella relazione dove abbiamo la possibilità di imparare ad uscire da noi stessi, dove in una scelta radicale (INDISSOLUBILE, FEDELE E UNICA) e incondizionata (NON DIPENDE DA COME SI COMPORTA L’ALTRO) troviamo chi siamo. Siamo creature fatte ad immagine di Dio. Solo nel momento in cui ci doniamo completamente possiamo fare esperienza di chi siamo e trovare senso a tutto. Il matrimonio è fatto per dare tutto e nel dare tutto trovare Gesù. Per questo è un sacramento. E’ una vocazione e un sacramento. VOCAZIONE che non è altro che il modo che abbiamo per rispondere ad un amore tanto grande che Dio ci offre gratuitamente e personalmente e SACRAMENTO perchè sa che noi siamo troppo piccoli per potere amare così e ci aiuta con la Sua presenza e la Sua grazia. Quanti lo sanno? Quanti sanno, o meglio sono cosapevoli, che il giorno delle nozze, con quella promessa solenne fatta in chiesa, si stanno donando non solo allo sposo o alla sposa, ma a Dio stesso che entra in quella relazione benedetta e sacralizzata? Dio che resta lì anche se uno dei due dovesse andarsene.

Poi certo, se non si è consapevoli di tutto questo e le cose non funziano più, la risposta che le coppie cristiane riescono a trovare è la stessa solita e povera risposta che trova qualsiasi altra coppia di conviventi e di uniti civilmente: la separazione. C’è bisogno di un nuovo annuncio, anche tra i cristiani. E’ brutto doverlo constatare, ma anche gli sposi cristiani hanno bisogno dell’annuncio di pienezza e di bellezza che il matrimonio sacramento racchiude dentro di sè. Coraggio non puntiamo il dito contro nessuno, assumiamoci la responsavbilità personalmente noi coppie che abbiamo compreso nel tempo la bellezza del matrimonio e testimoniamo ogni volta che possiamo.

Antonio e Luisa

Un pensiero su &Idquo;I cristiani sanno cos’è il matrimonio?

  1. Quand’ero giovanissima catechista, mi sentivo pronta, e pensavo di avere una fede adulta. Purtroppo ho imparato che non era proprio così, anzi!
    Oh, per quanto tempo mi ha “camminato accanto” il Signore, e quanta pazienza ha avuto prima che mi accorgessi “dell’ardore del cuore”, dovuto alla Sua Presenza!

    Questo per dire che il nostro Humus può essere più o meno fertile e pronto ad accogliere i buoni Semi seminati dal Signore. Lui sparge Amore ovunque, a piene mani… e con infinita delicatezza dona l’Amore giusto ad ogni Sua creatura. Accompagna nella crescita ogni Suo figlio, estremamente rispettoso dei personali tempi di ogni maturazione.
    Lui sa che sono i nostri “umori”, le nostre fami, maturità, capacità, volontà, libertà…a determinare le stagioni del fiorire del nostro giardino. E va oltre.
    Lui semina, pazienta, risemina, annaffia, cura, sorride, crede nella Sua creatura… e lascia andare. Il Fautore della vita aspetta, aspetta…di gioire della gioia della creatura.

    Quale maturità Spirituale in una persona, una coppia, una comunità? Quale consapevolezza di questo Amore e di questa Presenza?
    Nel “cammino di Fede” ci troviamo tutti nella stessa stagione, quindi nello stesso livello di maturità?
    Possono dipendere dalle naturali condizioni del “seme” della Fede, le tante incomprensioni e scelte di vita? Anche nella Chiesa?

    Papa Francesco ci invita a “pensare come Dio e non come gli uomini”.
    Ci invita ad agire come Dio e non come gli uomini. Ma cosa significa questo, in concreto?
    Forse amare la Croce di Gesù? Oppure vivere da risorti?
    Ossia credere in un amore senza condizioni, credere alla forza e alla sorprese della vita, e alla libertà dal male?

    Credo che in una coppia divorziata, il/la custode del Sacramento del Matrimonio, permetta l’azione della grazia del Signore sempre, e per entrambi.

    Credo avvenga questo pure nelle comunità, nelle famiglie, nelle parrocchie, nella Chiesa che si interroga, soffre, accetta e risponde, rimane custode attenta e rispettosa, aperta ad accogliere e lasciar andare. Sempre serena, gioiosa, sicura dell’Amore e della Grazia del Signore, morto e risorto per la maturazione e la salvezza di ogni Sua singola creatura.

    Quale Missione allora per coloro che si dicono Sposi Cristiani?

    Come sposa divorziata, ogni giorno m’interrogo sulla nuova chiamata e sulla Volontà del Padre, che ci sta istruendo e accompagnando al Suo Sogno e al Suo Amore senza fine.
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    Il matrimonio è fatto per dare tutto e nel dare tutto trovare Gesù. Per questo è un sacramento. E’ una vocazione e un sacramento. VOCAZIONE che non è altro che il modo che abbiamo per rispondere ad un amore tanto grande che Dio ci offre gratuitamente e personalmente e SACRAMENTO perchè sa che noi siamo troppo piccoli per potere amare così e ci aiuta con la Sua presenza e la Sua grazia.

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    Carissimi Luisa e Antonio, grazie!
    Per la vostra Fede, entusiasmo, testimonianza e apostolato.

    Vi auguro ogni bene. Che Dio benedica il vostro amore e il vostro cammino…”ad una voce sola”.

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