Domenica e famiglia: un connubio possibile /45

( Congiunge le mani e prosegue: ) Per Cristo Signore nostro, tu, o Dio, crei e santifichi sempre, fai vivere, benedici e doni al mondo ogni bene. ( Prende sia la patena con l’ostia sia il calice ed elevandoli insieme canta o dice: ) Per Cristo, con Cristo e in Cristo, a te, Dio Padre onnipotente, nell’unità dello Spirito Santo, ogni onore e gloria per tutti i secoli dei secoli. ( Il popolo acclama: ) Amen.

Siamo giunti alle ultime due frasi della grande Preghiera Eucaristica I e vedremo come non siano solo la chiosa finale di un bel discorso, come accade nei talk-show o nei meeting mondani, ma racchiudono grandi verità della fede cattolica. Nella prima frase c’è racchiusa tutta la fede nell’Incarnazione del Verbo di Dio e riprende con parole diverse ciò che abbiamo espresso nel Credo espandendo il concetto : “ […] per mezzo di Lui tutte le cose sono state create. […] “. Non sarà facile ma cercheremo di condensare in poche parole questa Verità di fede che celebriamo a Natale.

Gesù è il Verbo eterno del Padre, quindi non ha cominciato ad esistere, come noi, solo quando ha trovato la Sua prima culla nel grembo di Sua madre, la Vergine Maria, ma è co-eterno al Padre ed allo Spirito Santo. Quindi era compresente e compartecipe al momento della Creazione, ecco perché nel Credo diciamo che tutte le cose sono state create per mezzo di Lui ed in vista di Lui, in vista cioè della Sua Incarnazione, Passione, Morte e Risurrezione… per dirla breve: in vista della Redenzione operata da Cristo.

Per Cristo Signore nostro, tu, o Dio, crei e santifichi sempre, fai vivere, benedici e doni al mondo ogni bene.

Desideriamo porre l’attenzione sull’iniziale preposizione “Per” che porta in sé un duplice significato. Il primo più semplice è quello appena descritto col concetto di “in vista di Lui”, ed il secondo significato è quello di: “attraverso, per mezzo di Lui“. Siccome Gesù si è abbassato, umiliato, a tal punto da assumere la nostra natura umana (eccetto il peccato), per il Padre questa Incarnazione del Verbo non può passare inosservata; siccome Lui si è caricato di tutti i peccati di tutti gli uomini di tutti i tempi e li ha inchiodati alla Croce significa che il Padre ci perdona grazie al sacrificio di Gesù poiché Lui è il prezzo del nostro riscatto; siccome in Lui coesistono le due nature, quella umana e quella divina (NON 50% uomo e 50% Dio, MA 100% uomo-tranne il peccato- e 100% Dio) ciò che il Padre compie passa sempre attraverso di Lui, quindi attraverso la Sua Santissima umanità… quindi è come se Gesù fosse il filtro imprescindibile attraverso cui passano le azioni divine.

Ce l’aveva già accennato Gesù stesso quando ci ha ricordato che dobbiamo pregare il Padre nel Suo Nome… è come se ci avesse detto che qualunque richiesta avessimo da avanzare nei confronti del Padre, Lui avrebbe fatto da mediatore, da intermediario, da portavoce, da ambasciatore ma anche da scudo in quanto anche Lui uomo al 100%… come se avesse voluto proteggerci dall’ira divina col mantello della Sua umanità, assomiglia un po’ a quando ci si ripara dai raggi UVA-UVB del sole estivo sotto l’ombrellone.

In Lui tutta l’umanità si raccoglie un po’ come quando tutta la famiglia si ripara sotto l’ombrellone, ecco perché la Chiesa finisce ogni preghiera col “Per Cristo nostro Signore”… ricordiamo al Padre che osiamo avanzare qualche richiesta ma solo nel nome del Suo Figlio Uomo-Dio. Infatti la seconda e conclusiva frase è un inno di gloria alla Trinità passando da Gesù, ricalcando solennemente che tutta la Preghiera Eucaristica sale a Dio Padre PER, CON e IN Cristo, nell’unità dello Spirito Santo… è una modalità di pregare che ci educa e ci insegna che la Trinità è inseparabile.

PER Cristo cioè attraverso come abbiamo già esplicitato.

CON Cristo perché anche Lui uomo al 100%, quindi Lui prega il Padre con noi.

IN Cristo perché la nostra preghiera/richiesta confluisce in Lui, avendo caricato su di sé tutti i nostri peccati, si è fatto carico di tutte le nostre richieste, poiché noi non avremmo nulla da vantare di fronte al Padre, ma in Lui possiamo vantare la SUA CROCE che ci ha meritato il perdono… un po’ come succede in famiglia quando il figlio vuole avanzare qualche richiesta al papà ma sa bene di non meritarla, ecco allora che manda la mamma come portavoce, la quale fa da mediatrice e si fa garante per il figlio, riuscendo così a soddisfarne le richieste.

Cari sposi, il Padre non vede l’ora di elargire le grazie che ha già lì pronte per noi, ma è necessario passare da Gesù, non possiamo scavalcarLo, non possiamo ignorare il Sacrificio di Gesù, la Sua opera mirabile, la Redenzione. Questo è un momento solenne della Messa, ecco spiegata la richiesta di cantare, al sacerdote, come prima opzione, per dare ancora più ufficialità alla preghiera, e, casomai il Padre volesse fare “orecchie da mercante” il sacerdote gli offre direttamente il Figlio tenendoLo tra le mani… più di così non si può!

Care famiglie, il nostro atteggiamento durante la Preghiera Eucaristica è quello del rigoroso silenzio orante, possiamo ascoltare le parole che il sacerdote pronuncia e farle nostre, oppure avanzare qualche richiesta personale e farla confluire nel “Per Cristo...”. Alla fine qua ci vuole un bell’ Amen ad alta voce che sigilla ed ufficializza.

Praticamente un finale col botto!

Giorgio e Valentina.

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