Cari sposi,
il mese di ottobre è iniziato sotto il segno di Santa Teresina di Lisieux, la piccola carmelitana che sul letto di morte, ripeté “tutto è grazia” per esprimere il proprio abbandonarsi nelle braccia della misericordia divina. La liturgia di oggi è centrata su una grazia particolare: guarigione dalla lebbra, che unisce la prima lettura al Vangelo. La lebbra, alias morbo di Hansen, è una pericolosa malattia infettiva che all’epoca di Gesù isolava totalmente i contagiati dal momento che non esistevano cure. Le rare guarigioni, per quanto riguarda il mondo ebraico, erano normate dal libro del Levitico, il quale prevedeva minuziose indicazioni sia per la diagnosi che la riammissione nella comunità una volta cessato il pericolo.
Che cosa può esprimere tutto ciò per voi sposi? La lebbra è sinonimo di tutti quei problemi e difficoltà che possono riempire le nostre vite al punto da far sperimentare solitudine e lontananza, tra di voi, nei confronti degli altri e addirittura da Dio. Il Signore è tanto buono, che sempre ci viene incontro, ci dà una mano, ci vuole sollevare e così può permettere la guarigione, la cessazione di quello che tanto ci ha afflitto. Eppure, molte persone, coppie, si possono fermare qui. Possono cercare unicamente lo stare bene, il non aver grossi problemi, un certo equilibrio di vita. Che grande tentazione quella di far coincidere il benessere con la vita di fede! “Eh, se c’è la salute, c’è tutto!”.
La vicenda del miracolo dei 10 lebbrosi sta a significare proprio questo, che il vero miracolo avviene soprattutto in questa persona che è passata dallo stare bene al diventare un vero credente, uno che riconosce che “tutto è grazia”. Anche voi sposi siete chiamati a fare questo nella vostra relazione. Ci può essere “lebbra” tra di voi, il vostro amore potrebbe esserne contagiato, ma la soluzione non sarà solo una buona terapia di coppia, un percorso di accompagnamento tipo Retrouvaille, quel bravo sessuologo che sa trovare l’inghippo… la svolta, come fece quel tale, consiste nel lodare, glorificare e ringraziare sempre il Signore assieme per quello che siete perché la gratitudine attira sempre nuove grazie e nuovi doni di Dio.
Quante coppie, anche credenti, stanno più o meno bene, “reggono” direbbe qualcuno. Ma il Signore non ha fatto il matrimonio per arrivare a una sostanziale condizione di stabilità relazionale. Gesù, lo Sposo, vuole una coppia “salvante e salvata” (cfr. Familiaris Consortio 49) perché sa vedere in ogni cosa, anche nelle proprie fragilità, nella propria storia un po’ stramba, nelle nostre famiglie di origine, la presenza di Dio.
È qui il salto di qualità che tanto vorrebbe da voi il Signore! Come avrebbe voluto che tutti e 10 fossero tornati a ringraziarlo. Vi auguro di trovare quel tempo assieme ogni giorno per lodare, magnificare, benedire la mano di Dio che ci conduce giorno per giorno nella sua sequela.
ANTONIO E LUISA
Solo uno dei lebbrosi sanati si meraviglia, contempla il miracolo ricevuto e la grandezza del dono gratuito e immeritato che ha ricevuto. Solo uno torna indietro a ringraziare. E’ il samaritano, quello più lontano dal Dio d’Israele, più lontano e proprio per questo, forse, meno abituato alla bellezza della vita alla Sua presenza. Per questo resta senza parole e rapito dalla meraviglia di quello che ha sperimentato. Ecco, noi dobbiamo essere capaci di non perdere questa meraviglia. Di non dare mai per scontato nè Gesù, nè il nostro matrimonio. Quanti invece danno per scontato il matrimonio e la persona che hanno accanto? Quanti non hanno più voglia di prendersi cura della persona che hanno sposato? Quanti vogliono il massimo con il minimo sforzo? Dare per scontato è quanto di più triste ci possa essere in una relazione. Significa non essere più capaci di intravedere qualcosa di prezioso, significa non capirne il valore. Significa non essere più capaci di meravigliarsi.
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Cari amici,
Grazie di esserci, grazie per le consolazioni e gli stimoli alla riflessione.
Grazie per il sostegno che ogni giorno, forse inconsapevolmente mi donate.
Sì: “La Fede oltre i miracoli”.
Sì: “Tutto è Grazia”.
Sì: “La lebbra è sinonimo di tutti quei problemi e difficoltà che possono riempire le nostre vite…”
Non è facile dire di Sì senza i miracoli, le grazie, la guarigione dalla lebbra.
– Quanti vogliono il massimo con il minimo sforzo? Dare per scontato è quanto di più triste ci possa essere in una relazione. Significa non essere più capaci di intravedere qualcosa di prezioso, significa non capirne il valore. Significa non essere più capaci di meravigliarsi. –
Ecco sì…”Dare per scontata la Fede, la Grazia, la Guarigione”…”senza il minimo sforzo, o desiderio”…di Fede, di Grazia, di Guarigione.
– Che grande tentazione quella di far coincidere il benessere con la vita di fede! “Eh, se c’è la salute, c’è tutto!”. –
Scusate ma io aggiungerei: “Quale autogol!”
Perché così si perde tutto e si vive nella tristezza.
Il paradosso in tante coppie (compresa la mia), è quello di non riuscire a “stare”, pur volendolo, nel Disegno del Signore….guardando alla Sacra Famiglia.
E’ questo il Faro che ci mostra…trasfigurazione e resurrezione.
E’ nel vero Amore che nascono gli slanci della Speranza, Fede, Guarigione e… Gratitudine.
“Tutto è Grazia” dice Santa Teresina di Lisieux!
Credo che nella coppia, anche realtà come separazione e divorzio, buio e solitudine, possono trasformarsi in Grazia e Gratitudine del cuore…se lo vogliamo!
“Tutto è Grazia” – fuorché il peccato.
Credo che quando ostacoliamo il Piano del Signore, ci neghiamo miracoli e gratitudini.
Grazie ancora, anche per la lettura, buona serata.
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