Cari sposi,
oggi celebriamo la festa della Madonna di Loreto. Non me ne voglia la mia carissima Mamma Celeste ma, a nome della Chiesa stessa, mi vedo in dovere di fare una leggera rettifica al tradizionale titolo di questo giorno. Più che toglierLe qualcosa è aggiungere una verità di fede: il santuario di Loreto non solo custodisce l’effigie lignea raffigurante Maria con suo Figlio ma soprattutto contiene gran parte della Santa Casa di Nazareth che i crociati smontarono pezzo per pezzo per poi imbarcare alla volta dell’Italia, assicurandole un miglior riparo dalla minaccia musulmana. Parlare di Loreto, perciò, è riferirsi alla Sacra Famiglia.
L’archeologia ha messo in luce la compatibilità tra ciò che resta a Nazareth – qualche fondamento – e i muri che sono a Loreto, come si può leggere in una delle migliori pubblicazioni in materia, “Loreto. L’altra metà di Nazaret: la storia, il mistero e l’arte della Santa Casa”, di Giuseppe Santarelli, Edizioni Terra Santa, Milano 2016.
Mi son chiesto che penserebbe Nostro Signore, o Maria, o Giuseppe se potessero vedere come è conciata la loro casa di un tempo? Non so se a qualcuno di voi è mai capitato di rivisitare la dimora natale qualora fosse crollata o in rovina da tempo. C’è sempre un ché di nostalgia, malinconia per quello che ha rappresentato e ha contenuto. Sono comunque sicuro che, ben sapendo il Signore la fine che avrebbero fatto quelle pietre e muri a Lui tanto cari, l’abbia pensata giusta da tantissimo e ha voluto che la Sua Casa, il suo Domicilio non si fissasse a Nazareth ma traslocasse in ogni coppia, in ogni famiglia, particolarmente laddove si rende presente con la Grazia nuziale. Riecheggia qui Amoris Laetitia quando afferma che “La presenza del Signore abita nella famiglia reale e concreta, con tutte le sue sofferenze, lotte, gioie e i suoi propositi quotidiani” (n° 315). Bello in questo senso ciò che proprio a Loreto Papa Francesco ha detto nella sua ultima visita:
“La Casa di Maria è anche la casa della famiglia. Nella delicata situazione del mondo odierno, la famiglia fondata sul matrimonio tra un uomo e una donna assume un’importanza e una missione essenziali. È necessario riscoprire il disegno tracciato da Dio per la famiglia, per ribadirne la grandezza e l’insostituibilità a servizio della vita e della società. Nella casa di Nazaret, Maria ha vissuto la molteplicità delle relazioni familiari come figlia, fidanzata, sposa e madre. Per questo ogni famiglia, nelle sue diverse componenti, trova qui accoglienza, ispirazione a vivere la propria identità” (Discorso, 25 marzo 2019).
È chiaro come l’essere coppia, il formare una famiglia comporti una vera e propria missione, l’amore coniugale non è fatto per semplicemente “stare assieme”, finendo in una relazione piatta e monotona, ma per camminare verso una medesima direzione, appunto il disegno che il Signore ha pensato per i coniugi. Rileggendo un discorso, ormai a noi lontano nel tempo ma non per questo privo di senso, di San Paolo VI nella sua visita a Nazareth si coglie per l’appunto il dinamismo, il disegno insito in quella Casa che è poi lo stesso che vi appartiene con le nozze. Ecco alcuni stralci di quel discorso epocale:
“Qui, a questa scuola, certo comprendiamo perché dobbiamo tenere una disciplina spirituale, se vogliamo seguire la dottrina del Vangelo e diventare discepoli del Cristo… In primo luogo, questa casa ci insegna il silenzio… mentre siamo storditi da tanti frastuoni, rumori e voci clamorose nella esagitata e tumultuosa vita del nostro tempo. Oh! silenzio di Nazareth, insegnaci ad essere fermi nei buoni pensieri, intenti alla vita interiore, pronti a ben sentire le segrete ispirazioni di Dio e le esortazioni dei veri maestri. Insegnaci quanto importanti e necessari siano il lavoro di preparazione, lo studio, la meditazione, l’interiorità della vita, la preghiera, che Dio solo vede nel segreto” (Discorso 5 gennaio 1964).
Ben consapevole che nelle vostre case potrebbero forse mancare un po’ questi ingredienti, tuttavia, è sempre bene tendere ad essi, non mollare mai, non arrendersi che ad oggi non sia ancora così. L’Avvento è un momento speciale di grazia per sintonizzarsi precisamente con lo spirito e l’ambiente di Nazareth. Cari sposi, ricordate che come sempre il primo interessato a tutto ciò è lo stesso Gesù e che si è impegnato con la sua vita a darvi le grazie necessarie perché possiate crescere e assimilare la vostra relazione nuziale e la vostra vita famigliare a quella della Sua Santa Famiglia.
Padre Luca Frontali