Dal libro del profeta Isaìa (Is 7,10-14) In quei giorni, il Signore parlò ad Àcaz: «Chiedi per te un segno dal Signore, tuo Dio, dal profondo degli inferi oppure dall’alto». Ma Àcaz rispose: «Non lo chiederò, non voglio tentare il Signore». Allora Isaìa disse: «Ascoltate, casa di Davide! Non vi basta stancare gli uomini, perché ora vogliate stancare anche il mio Dio? Pertanto il Signore stesso vi darà un segno. Ecco: la vergine concepirà e partorirà un figlio, che chiamerà Emmanuele».
Siamo ormai alle porte del Natale 2022 e l’annuncio dell’Emmanuele da parte della Chiesa si fa sempre più pressante; potrebbe sembrare un invito quasi ossessivo o compulsivo ma non dobbiamo mai dimenticare la fragilità della condizione umana dopo il peccato originale… ci bastano 5 minuti senza Dio per combinare disastri di ogni tipo, ordine e grado, la Chiesa che ci è madre non si stanca di indicarci Colui che è il Salvatore anche di quei 5 minuti disastrosi.
Siamo tornati alla lettura del profeta Isaia, il quale in questo brano sembra dare una risposta un po’ scontrosa ad Acaz, ma in realtà profetizza la venuta del Messia. Sembra una cosa scontata e banale ma questo segno, così viene chiamata l’Incarnazione, non è un segno mandato su richiesta di un uomo, ma è iniziativa di Dio: a voi un segno = vobis signum. Questa è proprio la sostanziale differenza tra il cristianesimo e le altri religioni: le varie religioni sono iniziative umane ma il cristianesimo è iniziativa di Dio.
Il termine “religione” ha a che fare con il verbo religere, cioè intessere rapporti più o meno vincolanti con qualcuno, è infatti un’esigenza della natura umana quella di socializzare, di creare rapporti interpersonali, ma perché? Molte risposte ci vengono dalla scienza che studia la psiche ed il comportamento umano, ma questa scienza ci potrà rispondere forse riguardo al come ma non saprà mai spiegarci il perché, dov’è l’origine, di questo moto interiore dell’uomo.
Ebbene, la risposta la troviamo solo nell’antropologia cristiana, e principalmente sta nel fatto che Dio è unità di amore indissolubile fra tre Persone, il Dio rivelato da Gesù Cristo è eterna comunione di amore, una continua relazione interpersonale; siccome la Bibbia ci ha rivelato che l’uomo è stato creato ad immagine e somiglianza di Dio, ecco che si spiega come l’uomo tenda ad avere continue relazioni interpersonali di amore e non viva senza di esse, senza questa comunione/socialità l’uomo muore. La prima relazione che l’uomo cerca è quella con il proprio Creatore o con un essere/entità che avverte come superiore a se stesso e che dia senso anche alla propria esistenza umana; e tutto questo è ciò che sta alla base della varie religioni: il desiderio di entrare in contatto, di avere un rapporto interpersonale, di intessere relazioni, di religere rapporti con questo sconosciuto essere superiore.
Quindi le religioni sono tentativi più o meno riusciti di religere un rapporto con un dio. Al contrario, il cristianesimo, è un’iniziativa di Dio e NON umana. L’iniziativa è quella che ci viene descritta in questo brano da Isaia: […]la vergine concepirà e partorirà un figlio, che chiamerà Emmanuele… che significa Dio-con-noi.
Quello che ci stiamo preparando a celebrare non è il semplice ricordo di una iniziativa di carattere umano tantomeno la banale nascita di un bambino come tutti gli altri; ci stiamo preparando a celebrare ancora una volta la grande ed unica e rivoluzionaria iniziativa da parte del Padre: l’Incarnazione di Suo Figlio.
Da quando Gesù si è fatto carne, tutto ciò che riguarda l’uomo è degno di grande onore e di grande stima (eccetto il peccato) da parte nostra, se Dio si è fatto carne, allora tutto cambia e tutto può cambiare. Non è una idea strampalata di qualche uomo di buoni desideri, è una iniziativa di Dio in persona. Non celebriamo un’idea, una filosofia di vita, una filantropia, uno stile di vita… al contrario celebriamo Dio fatto carne.
Cari sposi, se Dio si è umiliato ed abbassato a tal punto da assumere la nostra carne, tutto ciò che riguarda la nostra carne deve assumere una realtà divina. Quindi il nostro matrimonio non può essere relegato ad un insieme di equilibri psicologici, non può essere sminuito ad essere un banale “volersi-bene”, nemmeno ad un superficiale “stiamo insieme per farci compagnia” o alcunché di simile. Ma vi pare che il Figlio di Dio abbia fatto tutta quella fatica e si sia umiliato a tal punto da assumere una carne mortale solo per un banale “volersi bene”? Colui che nemmeno i cieli dei cieli riescono a contenere si è umiliato da restare nascosto dentro una carne umana solo per “farci stare bene psicologicamente”? Colui che è Onnipotente ed illimitato ha scelto di “imprigionarsi” in una carne mortale con tutti i limiti che ciò comporta solo perché noi potessimo “farci compagnia”?
Coraggio sposi, che se Dio è con noi (Emmanuele) non possiamo temere nulla. Dio è davvero con noi ed è presente nel nostro matrimonio sacramento. Dio è in mezzo a noi è l’equivalente di dire che la Salvezza è in mezzo a noi poiché Colui che sta nel nostro matrimonio è il Salvatore. Il nostro matrimonio è abitato dal Salvatore! Ma è necessario che la casa dove Lui vuole abitare sia curata nei minimi dettagli e resti sempre pulita e pura. Nessuna religione si è mai sognata di pensare nemmeno per un momento che il proprio dio sia in mezzo (anche nella carne) agli uomini, è una rivelazione del cristianesimo che, abbiamo imparato oggi, non è equiparabile ad una religione, ma è l’incontro vivo con Cristo Gesù, anzi il cristianesimo è Gesù Cristo che sta in mezzo a noi e quindi salva.
Coraggio sposi, anche il matrimonio più scombinato ha una chance con Gesù, ma solo con Lui!
Santo Natale a tutti voi.
Giorgio e Valentina.