Le ultime affermazioni del Papa hanno destato scalpore. Ne approfitto per provocare una riflessione secondo me importante per il futuro cammino della nostra Chiesa. Il Papa ha affermato, durante una recente intervista rilasciata all’Associated Press, che l’omosessualità non è un crimine ma va intesa come peccato. E fino qui mi chiedo dove sia la novità. Specificherei solo che l’omosessualità non è neanche peccato finché non viene esercitata con atti concreti. Eppure il Papa ha dovuto produrre un chiarimento. La necessità di dover chiarire è già assurda. Ma leggiamo il chiarimento di papa Francesco: È un peccato, come qualsiasi atto sessuale al di fuori del matrimonio. Aggiungendo poi che, come altro peccato oggettivo, ogni atto va letto alla luce della storia personale di ognuno di noi. Scrive infatti il Santo Padre: bisogna considerare anche le circostanze, che diminuiscono o annullano la colpa”, perché “sappiamo bene che la morale cattolica, oltre alla materia, valuta la libertà, l’intenzione; e questo, per ogni tipo di peccato. Sintetizzando il Papa ci ricorda la piena avvertenza e il deliberato consenso che debbono accompagnare un peccato affinché questo sia davvero grave.
Mi sembra non ci sia nulla di nuovo sotto il sole. Anzi qualcosa c’è. Il Papa ha messo in evidenza qualcosa di fondamentale. Qualcosa che la Chiesa ultimamente ha colpevolmente lasciato un po’ da parte: la morale sessuale. Non ha senso scandalizzarci per gli atti omosessuali se non riusciamo ad inserirli dentro un contesto più ampio. Il problema non è che due uomini o due donne si diano piacere erotico. Il problema è a monte. Dobbiamo avere il coraggio di inserire questi atti all’interno di tutte le relazioni affettive e sessuali. Siamo davvero convinti che due omosessuali che hanno una relazione stabile e manifestano questo loro affetto attraverso gesti corporei siano più in errore di una coppia etero che dopo una conoscenza superficiale e limitata finisce subito sotto le coperte? Io non ne sono così sicuro. Ed è per questo che le associazioni LGBT cattoliche rivendicano una certa discriminazione. E’ vero. Da questo punto di vista hanno ragione. Infatti il papa non condanna gli atti omosessuali ma perchè fuori dal matrimonio. Matrimonio che non ci può essere tra persone dello stesso sesso ma questo è ovvio.
La Chiesa non può smettere di parlare di castità limitandosi a chiederla solo agli omosessuali. Non funziona neanche puntare sulla paura dell’inferno e del peccato mortale. Il peccato lo si paga già su questa terra. Alla fine peccare non è altro che sbagliare bersaglio, non fare centro nella vita. Accontentarsi di una vita vissuta non fino in fondo. Non riuscire a liberare l’amore che desideriamo dare e ricevere da tutto l’egoismo che abbiamo. Liberarlo dalle ferite che ci condizionano. Alla fine è tutto qui. E’ qui che ci giochiamo una buona fetta della nostra realizzazione e della nostra santità. Qualsiasi sia la nostra condizione: etero o omosessuali, fidanzati o sposati, laici o consacrati. Vale davvero per tutti.
Diciamocelo: tanti pastori non sono più capaci di proporre la castità ad un mondo che non la comprende più. Non vedo una condanna seria contro l’adulterio, contro i rapporti prematrimoniali, contro la masturbazione, contro la contraccezione. Sia chiaro: non contro chi li commette. Condannare certi gesti può piuttosto aiutare ad uscirne chi li commette. Per tanti sacerdoti il sesto comandamento è di fatto cancellato. Non se ne parla quasi. Anche in confessionale tanti sacerdoti tendono a sminuire e considerare meno importanti questi peccati, quasi fossero la normalità e nulla di veramente grave. Nei corsi prematrimoniali è quasi un tabù parlare di castità prematrimoniale ad una platea composta per la maggior parte da coppie conviventi e molte con figli. Un sacerdote a cui voglio bene ebbe a dire un giorno quando sollevai il discorso: se questi fossero peccati gravi l’inferno sarebbe pieno, sei troppo rigido oppure un’altra volta sui rapporti prematrimoniali: i fidanzati che si vogliono bene si fanno le coccole.
Non la penso così. Penso al contrario che questo decadimento sul sesto comandamento abbia ripercussioni negative su tutti gli altri. Il sesto comandamento non a caso è posto tra il quinto e il settimo. Chi commette atti impuri uccide qualcosa dell’altro o ruba qualcosa che non gli appartiene, per egoismo e per interesse personale, non certo per amore. L’adultero non uccide forse il coniuge? Non dà una coltellata nella schiena a chi ha dedicato all’adultero parte della vita? Non uccide forse la persona che l’adultero aveva invece promesso di curare, di rispettare e alla quale avrebbe dovuto donarsi tutti i giorni della vita? Ne conosco tante che sono morte e che ora stanno faticosamente cercando di rinascere grazie a Cristo, ma il loro dolore e la loro sofferenza è ancora un grido che si alza al cielo. Nei rapporti prematrimoniali non si ruba qualcosa di cui ancora non si ha diritto? Si prende il dono totale del corpo dell’amato senza donarsi totalmente nel matrimonio. Si usa l’altro. Si ruba qualcosa che non era per noi, ma per il marito o la moglie che ancora deve venire. E lo si fa solo per il piacere personale trattando l’altro come oggetto, che ci sia la consapevolezza o meno. Nella masturbazione non si ruba forse un piacere destinato a far parte di un piacere ancora più grande e profondo scaturente dall’unione dei corpi degli sposi, dove il piacere sessuale si fonde con un piacere che coinvolge anche spirito e psiche? Il piacere sessuale è un dono di Dio riservato all’unione intima degli sposi. Rubarlo in un gesto carico di egoismo e di ripiegamento non fa che renderci ancora più egoisti e chiusi, incapaci di un vero incontro con l’altro
Quindi, tornando alle considerazioni di papa Francesco, non resta che una constatazione. Se i nostri pastori abbassano le richieste su rapporti prematrimoniali, adulterio e masturbazione lanciano un messaggio chiaro: la sessualità quando è vissuta in un contesto di sentimento, affetto e consensualità va sempre bene. Ora, spiegatemi come si fa a dire di no a una coppia omosessuale che si desidera e crede di amarsi? Non si può, si deve cedere anche con loro. Ed è quello che sta accadendo, purtroppo. La Chiesa è davanti ad un bivio: tornare alla proposta della castità per tutti o cancellare di fatto il sesto comandamento. Sembra che la strada scelta sia la seconda. La conseguenza di questa eventuale scelta? Più sofferenza e meno capacità di amare nella verità e nella pienezza l’altro. Sono d’accordo nel dire che tanti giovani non vogliono accettare la proposta cristiana sulla sessualità umana. Quello che non mi piace è che tanti pastori hanno smesso di far conoscere questa proposta, non danno spazio a coppie di sposi che ne possano parlare e testimoniare la bellezza. Non è possibile che Luisa ed io andiamo a testimoniare la nostra scelta dei metodi naturali (in una delle poche parrocchie che ne parla) e tanti cristiani non sanno neanche cosa siano. Come fanno a sceglierli? Dobbiamo darci tutti una sana svegliata!
Antonio e Luisa
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Sacrosanta verità, infatti qualche sacerdote mi faceva notare proprio questo: con tutto quello che succede nel mondo tra guerre e odio senza limiti cosa vuoi che siano certi peccatucci? Non parliamo poi dei corsi prematrimoniali a cui abbiamo partecipato portando la nostra esperienza, i sacerdoti ci hanno sempre creduto poco. Ma ci sono rimaste le belle soddisfazioni per i riconoscimenti da parte delle giovani coppie. I giovani non dono stupidi, hanno bisogno di buoni esempi. Grazie sempre per le vostre belle parole.
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Grazie a te per il sostegno.
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Dovreste sapere che c’è una gradualità anche fra le materie gravi, cioè i peccati gravi. Come il peccato grave di omicidio è più grave del peccato grave di adulterio, così allo stesso modo il peccato grave omosessuale è più grave del peccato grave eterosessuale. Dovreste saperlo… Cito le vostre parole “Siamo davvero convinti che due omosessuali che hanno una relazione stabile e manifestano questo loro affetto attraverso gesti corporei siano più in errore di una coppia etero che dopo una conoscenza superficiale e limitata finisce subito sotto le coperte?”. Eh sì, siamo convinti! E dovreste esserlo anche voi e se lo negate, siete da segnalare al Vescovo come sito non aderente alla Fede cattolica. Vi specifico che UNA RELAZIONE OMOSESSUALE NON E’ AMORE, MA PERVERSIONE!!! Un “AFFETTO ATTRAVERSO GESTI CORPOREI” NON E’ AMORE, E’ PERVERSIONE!!! Rileggete San Paolo che dice, secondo Parola di Dio, che “i sodomiti non erediteranno la vita eterna” e Gesù che cita la Genesi quando “su Sodoma e Gomorra piovve fuoco e zolfo”.
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Non sono così sicuro. Segnalami a chi ti pare.
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Visto che non sei così sicuro e ti fregi di “matrimonio cristiano” fai un corso di Catechismo della Chiesa Cattolica, così ti viene un po’ di sicurezza… Non stabilisci tu com’è la Fede Cattolica, ma Gesù Cristo attraverso la Chiesa e io ti riporto quello che dice la Chiesa. Il resto sono solo tue opinioni sbagliate.
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Grazie del consiglio. Qui scrive anche un padre che è solo perfezionato in teologia del matrimonio. Ma tu sei sicuramente meglio. Buonanotte
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Naturalmente non giustifico gli atti omosessuali ma l’adulterio non credo sia meglio.
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sei perfezionato nella tua ostinazione. Quello che hai scritto sugli atti omosessuali è gravemente contrario al Vangelo e al Magistero della Chiesa. E saresti perfezionato in teologia??………. non parli secondo la Chiesa, la tua teologia non vale niente, anzi, tutta responsabilità davanti a Dio.
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perfezionato in teologia????? quello che hai scritto sugli atti omosessuali è gravemente contrario al Vangelo e al Magistero della Chiesa. La tua teologia non vale niente. Non perchè hai “studiato” allora parli secondo Cristo… come abbiamo visto. Il tuo studio non ti serve a dire la Verità.
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