In un articolo di qualche giorno fa – in realtà in più di un articolo negli ultimi giorni – ho scritto dell’importanza di mettere Cristo al primo posto. Ho ricevuto un commento interessante da parte di una lettrice che vi riporto: Mettere Dio al primo posto, rende geloso l’altra metà…e allora cosa fare?
Sembra quasi che esista un conflitto tra l’amore verso Dio e l’amore verso il coniuge. Sembra che dedicarsi a uno significa togliere tempo e qualità all’altro. In realtà non dovrebbe essere così. Probabilmente è la modalità in cui si cerca di trovare il modo e i tempi per curare la relazione con Gesù che va rivista. Perché non c’è nessun conflitto tra Gesù e il coniuge. Anzi l’amore per l’uno dovrebbe nutrire quello per l’altro.
Mi sento di dare alcuni consigli che poi sono gli stessi atteggiamenti che Luisa ha messo in atto con me. Infatti all’inizio della nostra relazione non ero ostile certamente verso la fede ma percepivo quella di Luisa un po’ troppo fanatica per i miei gusti. Stava troppo dietro a quel Gesù. Questo è quello che pensavo salvo poi ricredermi nel tempo.
Non fate pesare la vostra fede. La fede va vissuta per servire meglio nel matrimonio. Dio vuole essere amato nella persona che ci ha posto accanto ancor prima che nel tabernacolo. Ricordate che Lui e vivo e presente anche nella relazione sponsale non solo nel tabernacolo. Se iniziate a frequentare quel gruppo di preghiera e poi quel servizio in parrocchia e poi la lectio divina alla sera e non state mai in casa, come potrà vostro marito o vostra moglie amare il vostro Dio? Lo vedrà come una distrazione, come qualcuno che si intromette e che toglie tempo a lui o a lei. Faccio due esempi concreti di persone che conosco. Lei raccontava di avere un marito poco credente che non la lasciava libera di vivere la fede. Lei aveva bisogno tutte le sere alle 18.30 di andare a recitare il rosario in chiesa con la comunità. Lui tornava a casa dal lavoro e non la trovava mai. Non c’era pronto nulla da mangiare. Capite che così non si fa un buon servizio neanche a Dio. Questo marito si è sempre più irritato e ha provato sempre più fastidio per la fede della moglie. Che testimonianza ha dato la moglie?
Altro caso di due amici. Entrambi nel Rinnovamento nello Spirito. Lui andava al gruppo di preghiera una sera a settimana. Tornava tutto gioioso con la faccia di quello che vuole annunciare al mondo quanto Dio ci ami. Lei era invece esaurita dopo una giornata di lavoro e una sera sola a stare dietro a tre figli piccoli. Vedere quella faccia del marito sorridente e gioiosa le provocava istinti omicidi (esagero naturalmente) e finivano immancabilmente per litigare. Lui ha capito e per un po’ non è più andato.
Rendete il vostro servire una preghiera. Non siamo sacerdoti, non siamo frati e non siamo suore. Loro hanno la giornata scandita dalla preghiera e dagli impegni pastorali. Noi non possiamo pensare di vivere la fede allo stesso modo. Ci viene incontro la testimonianza di Chiara Corbella. Qualcuno ha dubbi sulla santità di questa moglie e mamma? Credo proprio di no. Ecco cosa possiamo imparare da lei. Vi riporto alcune righe tratte dal libro “Siamo nati e non moriremo mai più”
Le giornate volavano via senza riuscire a pregare molto; in generale sembrava di combinare poco. (…) Un giorno Cristiana trovò su una rivista cattolica un articolo intitolato Il cantico della cucina. Vi lesse che il matrimonio consacra tutto nell’amore e che ogni cosa che si fa per amore dello sposo è dono di sé, più importante di mille preghiere. “Pulisco per terra in ringraziamento di…. Rifaccio il letto in offerta per questa situazione….” e cose così. Lo girò immediatamente a Chiara, a cui piacque molto. Da quel giorno occuparsi della casa diventò preghiera. Incredibilmente questo tipo di preghiera funzionava.
Quindi fate in modo che la vostra relazione con Gesù non diventi un peso per l’altro ma che anzi voi possiate essere più capaci di amare, di accogliere, di servire, di perdonare e di prendervi cura dell’altro con tenerezza e pazienza in modo che lui o lei possa essere attratto dal vostro Dio che tanto belli vi fa. Per me è stato così. Ho voluto conoscere il Dio di Luisa per essere capace di amare come lei è stata capace di fare con me.
Antonio e Luisa
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GRAZIE. GRAZIE. GRAZIE. Devo rivedere alcuni miei atteggiamenti. Margherita
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Non dobbiamo dimenticare che il matrimonio cristiano è stato istituito dopo che Dio aveva benedetto le coppie in origine, insomma l’amore tra la coppia fonda il suo basamento su qualcosa di naturale / creaturale per cui siamo stati fatti per questo, il matrimonio cristiano amplifica il senso e lo scopo dello stare insieme e può anche approfondire la qualità dell’agapè che ci unisce, ma da millenni prima e da parte di non credenti ci sono unioni che fanno le scarpe a matrimoni cristiani (si lo so non dovrebbe essere ma è la realtà)! Questo solo per dire che se mia moglio mi dicesse che mi vuole bene grazie a Cristo io mi preoccuperei, se invece mi dicesse che da quando Cristo è entrato nella nostra vita ti amo ancora di più anche se non pensavo esistesse un amore superiore allora sto tranquillo e mi sento di ringraziare il Signore! Ecco perchè non dovrebbe esserci problemi in una coppia anche se un coniuge ha una spiritualità diversa o meno sentita dell’altro
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Si sono d’accordo.
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“Da quel giorno occuparsi della casa diventò preghiera. Incredibilmente questo tipo di preghiera funzionava”
Grazie per questi spunti e testimonianze.
Margherita
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Grazie per aver risposto al mio problema ma, non riesco proprio io ad andard d’accordo con mio marito, su questo punto. Io cerco di preparare già tutto per mangiare, lo avviso che devo andare in Chiesa o alla riunione, ma non mi può proprio vedere. Gli chiedo sempre di venire con me, ma non ne vuole sapere, perché vede questo ambiente non di buon occhio, visto le varie cose che succedono. È vero che vado e lascio servizi da fare in casa, ma li farò dopo…ma questo è sempre motivo di litigio. Mi sembra solo di essere una persona che deve dare e deve fare, una vita materiale e basta. Io invece ci tengo alla salute dell’anima. Scusatemi ma non so più cosa fare, anche se so che il disordine è un mio problema, vi ringrazio
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