Eutanasia di coppia. È davvero amore?

Tutti i giornali ieri hanno riportato la notizia dell’eutanasia di coppia dell’ex primo ministro olandese Dries van Agt e la moglie Eugenie. Erano coetanei e avevano 93 anni di cui 66 di matrimonio. Hanno scelto di morire mano nella mano. Lui aveva subito un ictus alcuni anni fa e non si era più ripreso. Per questo hanno deciso di farla finita, insieme, perchè non potevano fare a meno l’uno dell’altra.

L’eutanasia di coppia è un fenomeno in crescita in Olanda. Ancora non un fenomeno frequentissimo ma non per mancanza di richieste. Semplicemente perchè la richiesta di eutanasia è accordata al singolo e non alla coppia e quindi affinché possano morire insieme serve che sia accordata a entrambi i coniugi. Cosa che non è ancora così facile da ottenere ma sono sicuro che lo diventerà sempre di più.

Un grande amore, vero? Morire insieme mano nella mano. Una degna conclusione per una coppia che si è tanto amata. Mi spiace rovinare la favola ma io non ci vedo nulla a che fare con un amore cristiano o quantomeno sano.

Ora io non voglio giudicare la coppia olandese, meritano tutto il rispetto possibile e la nostra preghiera. Però è innegabile che questa scelta possa sembrare romantica e raccontare tanto dell’amore seppur in un contesto di dolore e di morte. Invece il matrimonio non dovrebbe condurci alla simbiosi. La simbiosi, infatti, è accettabile nelle fasi precoci della relazione, come il fidanzamento e le prime fasi dell’innamoramento, in cui l’altro può diventare il centro del nostro universo. In un amore maturo, invece, è importante preservare la propria individualità e autenticità all’interno della coppia, senza perdersi nella fusione totale con l’altro. 

Io amo Luisa e se dovesse venire a mancare, un pezzo di me morirebbe con lei. Il dolore sarebbe enorme ma la nostra relazione non è il tutto. La nostra relazione deve permetterci di crescere, di maturare, di diventare sempre più quell’uomo e quella donna che siamo. Luisa è la mia compagna di viaggio per arrivare preparato all’incontro con Cristo e se non arriviamo insieme l’importante è aver potuto viaggiare insieme. Io non sono più quello di prima perché l’amore con Luisa mi ha plasmato. Ma Luisa non è il centro di tutto. Non deve diventare il senso della mia vita. Il centro è Cristo. Spostare il centro su Luisa significa farne un idolo che sposta lo sguardo da un orizzonte eterno a uno finito e senza speranza. Per questo i due olandesi non hanno trovato altro che chiedere la morte. E così, mentre riconosciamo l’importanza e la bellezza della nostra unione, sappiamo che il nostro vero scopo è di crescere insieme verso Cristo, di sostenerci reciprocamente nel cammino di fede e di amore.

Antonio e Luisa

2 Pensieri su &Idquo;Eutanasia di coppia. È davvero amore?

Lascia un commento