La preghiera è per me sempre stata difficile. Ho capito tante cose sul matrimonio, sul perchè di determinate scelte che la Chiesa ci chiede di fare, sull’amore, sull’indissolubilità, sulla castità. Insomma ho abbracciato la modalità cristiana perchè ho fatto esperienza di come sia la più bella e la più completa. L’amore cristiano è il solo amore che a mio parere sia davvero autentico perchè costruito sul modo stesso di Gesù di viverlo e di esserlo. Ma la preghiera a cosa serve? Pregare cosa cambia nella nostra vita? Sono domande importanti da porsi perchè altrimenti si rischia di dedicare sempre meno tempo ed energie a questa attività.
La nostra società ci educa all’importanza del fare, del dare risultati, del dare concretezza al nostro amore. L’amore va sicuramente concretizzato con le opere. Su questo siamo d’accordo. La preghiera è tempo sottratto a qualcosa di più importante? Al posto di pregare potremmo ad esempio dedicarci maggiormente al servizio per l’altro. Vengono questi pensieri ogni tanto. Almeno a me vengono. Già il tempo libero che abbiamo non è molto. La famiglia e il lavoro richiedono tantissimo in termini di tempo e di impegno. Eppure c’è un brano del Vangelo che ci mette in guardia su questo aspetto. Ricordate Marta e Maria? Marta che si dà continuamente da fare senza fermarsi mai, senza darsi un attimo per contemplare e godere della presenza fisica di Gesù, e poi invece c’è Maria che sembra fare un po’ la furba. Sembra scantonare le faccende domestiche per sedersi con Gesù. Invece Gesù loda Maria e sgrida bonariamente Marta. Mi immedesimo un po’ in Marta. Cerco di fare tanto, anche attraverso questo blog, e poi devo anche mettermi lì a dire il rosario o le lodi? Non ho tempo. Cosa cambia in fondo?
In questi anni ho avuto diverse risposte a questa domanda. Mi ha colpito moltissimo un aneddoto riguardante madre Teresa. Madre Teresa si occupava dei più poveri e ne aveva di lavoro da fare. Eppure chiedeva a sè stessa e alle sue suore di dedicare almeno un’ora al giorno per l’Adorazione. Un’ora “buttata” dove avrebbero potuto fare tante altre cose più utili ed importanti. Perchè chiedeva questo? Perchè, diceva la santa suora, non si può aiutare i poveri se si è più poveri di loro. A me questa frase mi ha sempre toccato. Cosa mi vuole dire? Cosa dice alla mia vita?
La preghiera è importante. Non è importante che sia spontanea e che mi faccia sentire chissà quale trasporto, passione e sentimento. Come dico sempre l’amore è prima di ogni altra cosa una scelta. Vale per la nostra relazione sponsale ma vale anche per il nostro amore verso Dio. Pregare significa curare la mia relazione con Gesù, significa amarlo, significa conoscerlo, significa entrare nel Suo mondo, significa corteggiarlo, significa sentirlo presente e parte della mia vita.
Cambia tutto poi nella mia relazione con Luisa. Solo curando la preghiera e quindi la mia relazione con Gesù sarò poi pronto ad amarla. Ad amarla quando è ricca e riesce a darmi tanto in tenerezza, cura, parole, gesti e amore in genere, ma anche quando è povera e non riesce a darmi nulla. Solo curando la mia preghiera, come dice madre Teresa, potrò in quei casi in cui Luisa sarà povera e mendicante, donare comunque il mio amore perchè non sarò povero e mendicante quanto lei, ma sarò pieno della mia relazione con Gesù.
Cari sposi, la preghiera può in apparenza sembrare sterile ed inutile. Non è così. Cambia sempre il cuore quando è costante. Se vogliamo amare sempre di più nostro moglie o nostro marito, impegniamoci a trovare del tempo di qualità non solo per la coppia ma anche per la preghiera. E non fa nulla se ci costa fatica e ci pesa. Gesù apprezza comunque e noi entreremo sempre di più in relazione con chi ci ama in modo perfetto ed infinito.
Antonio e Luisa
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