Ed eccoci alla terza ed ultima parte del capitolo del nostro nuovo libro che uscirà in primavera (maggio o giugno) che ho deciso di condividere con tutti i lettori del blog. Per rileggere le parti già pubblicate cliccate qui parte 1 parte 2. Ci eravamo lasciati con una domanda: quali gesti sono buoni durante i preliminari?
A differenza di ciò che si pensa non ci sono molti limiti nei preliminari secondo la morale cattolica. La Chiesa non fa un elenco di cosa si possa o non possa fare. La richiesta è sempre la stessa: il rapporto deve essere unitivo e aperto alla vita. Quindi, detto in parole povere, l’eiaculazione deve avvenire in vagina e non si deve urtare la sensibilità dell’altro (dove sarebbe l’amore altrimenti). Ci riferiamo in particolare al cosiddetto sesso orale (senza raggiungere il piacere! L’eiaculazione solo in vagina). Abbiamo deciso di citarlo perchè è una delle questioni che più spesso ci viene chiesta. Di per sé non c’è nulla di male, si tratta di un bacio d’amore. Se però l’altro non gradisce questa pratica, non è giusto chiederla. Non si possono fare ricatti morali all’altro, rischiate di distruggere tutta la comunione e l’autenticità del gesto. L’altro diventerebbe qualcuno da usare e non un mistero da amare. In alcuni casi, quando questo preliminare è rivolto alla donna può essere un modo per prepararla alla penetrazione. Quindi se gradito non c’è assolutamente nulla di sbagliato. Invece i rapporti anali (altra pratica che sembra essere molto in voga) sono completamente fuori da ogni gesto che possa esprimere amore. Il sedere ha una funzione ben precisa: quella di espellere e non di accogliere.
I preliminari sono necessari alla donna anche per una questione puramente fisica. All’uomo spesso basta l’idea dell’incontro per essere pronto fisicamente. L’uomo si eccita con tatto e vista. Per la donna la natura ha previsto tempi e modi diversi. Per permettere al corpo della donna di modificarsi ed essere nella condizione ideale per la penetrazione servono dai 20 ai 30 minuti. Perchè è così difficile comprenderlo? Quando suggeriamo alle coppie che ci contattano di dedicare il giusto tempo ai preliminari, sembra che sia tutto chiaro e poi, quando li risentiamo, scopriamo che sono arrivati a malapena a 10 minuti. Perchè invece è importante dedicare il giusto tempo? Cosa succede ai genitali della donna? In questo tempo la vagina si allunga internamente (non lo sapevate vero?) da circa 6/7 cm a circa 9/10 e si posiziona in maniera diversa per agevolare l’entrata del pene. Oltre a ciò, durante i preliminari la vagina si lubrifica. Quindi, ci rivolgiamo a quelle persone che credono che abbandonarsi ai preliminari sia abbandonarsi alla lussuria, i preliminari sono assolutamente necessari in un amplesso autenticamente vissuto. Fare l’amore senza preliminari, a secco, è distruggere tutta la bellezza dell’incontro intimo. Uomo e donna sono differenti anche nel modo di eccitarsi. L’uomo ha bisogno di vedere e toccare, basta poco; la donna cerca altro, è più complessa. La donna vuole tenerezza, dolcezza, carezze, abbracci. Vuole percepire di essere preziosa e importante. Vuole sentirsi desiderata e amata. La pornografia mette al centro dei preliminari sempre l’uomo e i suoi genitali. Dimentichiamolo! Al centro poniamo la sposa, con tutto il suo corpo e nel modo che piace a lei. Non preoccupatevi cari mariti sarete ripagati per questa sensibilità. La vostra sposa vivrà con molto più desiderio e trasporto l’intimità e sarà molto più bella anche per voi. I preliminari non sono quelli che ci presenta la pornografia. Ci siamo accorti che spesso in ambito sessuale tanti problemi nascono proprio dalla differenza uomo-donna. Tanti che ci contattano hanno difficoltà a comprendere come l’altro viva la sessualità. Soprattutto come ami viverla in modo differente da lui o da lei. Anche nei tempi. E non si tratta di un dettaglio. La donna ama i preliminari, ama sentirsi al centro delle attenzioni del proprio uomo. Ama essere accarezzata, baciata, toccata. In tutto il corpo e non solo in alcune parti di esso. Ama sentire parole dolci e cariche di desiderio nei suoi confronti. La donna ama il tempo dei preliminari. L’uomo no. L’uomo ha spesso fretta. L’uomo durante il rapporto vuole andare subito al sodo. Per l’uomo spesso esistono due sole parti del corpo della donna che sono interessanti, anzi tre: sedere, genitali e seno. Per molti uomini durante il sesso non esiste altro. L’uomo spesso desidera la cosiddetta sveltina: pochi minuti e poco impegno. Capite bene che così non va. La donna ha bisogno di altro. Ha bisogno di tempo che le faccia accrescere il desiderio e che le permetta di abbandonarsi al marito. Capite ora come nasce l’insoddisfazione sessuale? Certo è una delle molteplici cause. Importante però. Il tutto è spesso aggravato dalla mancanza di dialogo su questi temi. Per l’uomo se lei non dice nulla va tutto bene. Invece lei si sente sempre più lontana dal marito. Si sente usata. Si sente incompresa. Non si sente appagata da una sessualità di questo tipo. Cosa fare allora? La soluzione è sempre la stessa: se c’è un problema parlatene. E poi donne, abbiate il coraggio di dire a vostro marito cosa vi piace e cosa non vi piace. Voi mariti abbiate la sensibilità di comprendere come la donna abbia bisogno di essere amata e messa al centro anche durante il rapporto sessuale. Cercate di vivere dei preliminari lunghi. cercate di goderne e di abbandonarvi anche voi alla tenerezza. Non c’è bisogno di correre. Il sesso è bello quando è vissuto fino in fondo e per farlo serve il giusto tempo e anche il giusto impegno. Che cosa volete voi? Unirvi a vostra moglie o scaricarvi su di lei? E’ un po’ brutale detto così, ma rende l’idea. Se sarete capaci di mettere l’altro al centro tutto sarà più bello. Tu donna sarai capace di apprezzare la fatica che l’uomo farà per non essere troppo precipitoso, per darti il tempo di cui hai bisogno, e tu uomo non correrai e cercherai di preparare al meglio la tua sposa godendo di tutto il suo corpo e non solo di tre parti di esso. Quello che entrambi ne avrete in cambio sarà un’intesa meravigliosa che vi permetterà di sperimentare un piacere completo dato non solo dalle sensazioni del piacere fisico ma anche dal dono che siete stati capaci di farvi vicendevolmente.
PENETRAZIONE
Quando la donna è finalmente fisicamente ed emotivamente pronta, l’uomo entra dolcemente nella donna e lei lo accoglie in sé per formare insieme un solo corpo: espressione tangibile e concreta della fusione dei cuori, di quell’amore esclusivo, totale e per sempre che rende uno. La pornografia distrugge questa immagine. Non mostra delicatezza, ma ci insegna che più la penetrazione è violenta e profonda e più è piacevole per entrambi. Invece la nostra natura vuole la delicatezza, stiamo entrando in un luogo sacro, il luogo dove nasce la vita e dove la coppia salda e accresce il proprio amore. Luogo sacro della donna e luogo che è solo per lo sposo, che può e deve entrare con tutto il rispetto che quel dono richiede. Stiamo entrando nel santuario del nostro amore, dove stiamo celebrando un sacramento è importante sottolineare che si deve rispettare l’ecologia delle dimensioni corporee. La mentalità pornografica insegna che più il pene è lungo e spesso, più la donna sarà soddisfatta. Tutte scemenze. È evidente, basta osservare come la donna è fatta. La vagina normalmente ha una profondità di 7 cm e quando è eccitata (se avete fatto bene i preliminari) si allunga al massimo fino a 9/10 cm. Cosa significa? Significa che il pene può entrare solo per quella profondità, tutta la parte in eccesso deve restare fuori. Se l’uomo cerca di replicare quanto imparato della pornografia, cioè entra nella vagina con tutto il pene e con violenza, certamente impedisce alla sua sposa ogni piacere (spesso generando in lei anche sensi di colpa e sospetti di frigidità) e spesso le provoca dolore, nei casi peggiori, escoriazioni ed emorragie. E poi attenzione allo sguardo. Guardatevi! Scegliete posizioni che permettano di guardarvi negli occhi. Gli occhi sono sorgente del sentimento e sono la porta per accedere alla profondità della persona, che non può essere esclusa in un gesto tanto totalizzante. Se sottraete al rapporto fisico lo sguardo, vi private di una fetta di comunione grandissima. Non esistono quindi posizioni più o meno moralmente accettabili, ma posizioni che permettono più o meno la comunione tra gli sposi e la partecipazione di tutta la persona. Non si tratta quindi di esercitare il kamasutra per ottenere orgasmi più intensi e duraturi, ma di vivere questo momento con dolcezza e tenerezza per raggiungere un piacere molto più profondo del semplice orgasmo, un piacere generato dalla comunione profonda di anima e corpo e dono meraviglioso del nostro Creatore. Quindi, l’orgasmo non è che una parte superficiale di un benessere molto più completo e di una gioia autentica che investe tutta la persona. Il piacere è qualcosa di bello, un dono, un talento da perfezionare. È molto importante, durante questa fase, ricercare e vivere il piacere sessuale. Non facciamoci influenzare da un falso moralismo che vede in questo qualcosa di sporco. Gustare il piacere è importante, è un’esperienza esaltante di unità. Il piacere sessuale è una cosa bella, non abbassa lo spirito, ma lo rende uno con la carne, unisce cuore e corpo in una gioia completa e totale. E’ auspicabile che il rapporto conduca entrambi all’orgasmo. Non è importante che avvenga in simultanea. Quindi se la donna non dovesse raggiungere il piacere fisico durante la penetrazione non solo è moralmente accettabile ma doveroso che attraverso una stimolazione diretta del clitoride anche lei possa arrivare all’orgasmo. Ci teniamo a specificarlo perché più di una volta abbiamo ricevuto domanda proprio su questo. Non c’è nessun peccato se ciò avviene dopo un rapporto completo.
ASSIMILAZIONE
Una volta raggiunto il culmine del piacere e dell’unione, gli sposi avvertono la necessità di un abbraccio finale. Ci rivolgiamo ai mariti in particolare. Sappiamo benissimo che l’uomo è capace di dedicarsi immediatamente ad altro. Magari è capace di girarsi e dormire o di prendere il cellulare e di guardare i social o di giocare a Candy Crush. Ecco non fatelo. Sarebbe il modo migliore per mortificare e irritare la vostra sposa. Quello è il momento della massima comunione e lei ne sente la necessità. Dopo aver accolto l’uomo dentro di sè avverte il desiderio di essere accolta nell’abbraccio del marito. Un abbraccio che è speciale anche per il marito se si abbandona ad esso. È un momento in cui si assapora e si gusta l’esperienza appena vissuta. Abbracciati e senza parlare, gli sposi assimilano la gioia della comunione profonda. Il piacere e la gioia sperimentati nella carne vengono assimilati dal cuore. Questa assimilazione porta un frutto di pace molto profondo. Una pace, una gioia, un amore e un’effusione di Spirito Santo, che ci daranno forza e sostegno nelle ore e nei giorni a venire. Tutti questi doni aumentano in proporzione all’intensità con cui ci siamo donati l’uno all’altra.
Non resta che mettere in pratica questa bellezza. Avanti tutta cari sposi!
Antonio e Luisa
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Un misto di informazioni “scientifiche”,”teologiche”, spaziando dalla biologia,alla sessuologia,alla religione. Più una macedonia che un articolo utile alla causa. Le cose non stanno e non si fanno così. Qui si contano addirittura i minuti.
Aggiungo anche che l’approccio “classico” della morale cattolica è: ci sono degli argini entro cui il rapporto è secondo natura, quindi aperto alla vita e unitivo. I dettagli sono affari degli sposi e restano chiusi nelle stanze da letto.
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Non è così! I dettagli fanno la differenza. Troppa sofferenza in tante persone che ci contattano. Non sei d’accordo? Fatti tuoi. Ciao
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