Come un relitto!

Dal libro del profeta Michèa (Mi 7,14-15.18-20) Pasci il tuo popolo con la tua verga, il gregge della tua eredità, che sta solitario nella foresta tra fertili campagne ; pascolino in Basan e in Gàlaad come nei tempi antichi. Come quando sei uscito dalla terra d’Egitto, mostraci cose prodigiose. Quale dio è come te, che toglie l’iniquità e perdona il peccato al resto della sua eredità ? Egli non serba per sempre la sua ira, ma si compiace di manifestare il suo amore. Egli tornerà ad avere pietà di noi, calpesterà le nostre colpe. Tu getterai in fondo al mare tutti i nostri peccati. Conserverai a Giacobbe la tua fedeltà, ad Abramo il tuo amore, come hai giurato ai nostri padri fin dai tempi antichi.

Oggi la prima lettura è abbastanza breve ma molto intensa, poiché ci dona una descrizione del Signore molto ricca, pare una di quelle descrizioni preparate per presentare un ritratto di olio su tela di un famoso autore. Le descrizioni non riguardano tanto l’estetica quanto l’essenza che viene descritta per immagini. Se qualcuno non sapesse come descrivere le attitudini di Dio, qui di sicuro troverebbe del materiale per arricchire il proprio linguaggio figurativo.

Se ricordate, subito dopo il tempo pasquale, in cui si raccontava la vita delle prime comunità cristiane (oggi le chiameremmo parrocchie o diocesi), c’è stato un tempo in cui la prima lettura insisteva sulle ammonizioni dei vari profeti dell’Antico Testamento, le quali mettevano in guardia l’uomo dal non accomodarsi spiritualmente sulle recenti festività cosicché da abbassare la guardia nella lotta contro il peccato; ed erano ammonizioni con un linguaggio duro, non davano spazio a fraintendimenti né a concessioni di vario tipo sui comportamenti da tenere, ricordando continuamente i castighi pronti ad abbattersi su chi avrebbe trasgredito.

Ora il tono sembra un po’ mitigato, non tanto perché la lotta sia diventata meno aspra, al contrario semmai, ma piuttosto perché a volte l’uomo ha bisogno di vedere la meta verso cui tende il proprio sforzo; la Chiesa, da brava mamma e pedagoga, sa che non bastano gli ammonimenti per far rigare dritto i propri figli, sa che questi figli hanno continuamente bisogno di essere motivati lungo il cammino della vita.

Quando si cammina in montagna c’è bisogno di tanto sforzo, concentrazione e determinazione per arrivare alla meta del rifugio in tempo, ma lungo il cammino, anche l’alpino più preparato sa che c’è bisogno di rifocillarsi, c’è bisogno ogni tanto di fermarsi per controllare la cartina, per verificare che tutte le persone della comitiva stiano bene, ogni tanto bisogna fermarsi a godere della vista del panorama, bisogna fermarsi ed alzare lo sguardo per vedere il rifugio anche solo da lontano per riprendere coraggio nell’affrontare la fatica, ogni tanto c’è bisogno di dirsi quanto manca alla meta, e così è anche nel cammino spirituale, e la lettura di oggi è quel fermarsi a vedere da lontano il rifugio e contemplare il panorama che man mano si staglia di fronte a noi mentre si sale lungo il sentiero.

  • Se qualcuno avesse perso memoria che il Signore compie prodigi, allora come oggi : “Come quando sei uscito dalla terra d’Egitto, mostraci cose prodigiose.”. Sì cari sposi, il Signore non ha smesso di compiere prodigi, in questi giorni abbiamo avuto la grazia di essere confermati in questo, notando i passi in avanti di una coppia di sposi che ce la sta mettendo tutta per migliorare il proprio matrimonio, e abbiamo lodato il Signore per quanto ha compiuto finora moltiplicando i frutti dei loro sforzi con la Sua Grazia.
  • Se qualcuno non conoscesse la salvezza del Signore : “Quale dio è come te, che toglie l’iniquità e perdona il peccato al resto della sua eredità?”. Ovviamente il riferimento ad altri déi riflette una condizione di allora, in cui tutti i popoli attorno ad Israele erano politeisti e spesso anche il popolo eletto cascava nel peccato di idolatria. Ma ciò che conta è che Dio toglie l’iniquità col perdono. Attenzione, perché Dio non scusa il peccato, Dio perdona il peccatore pentito, che è tutta un’altra cosa. Il mondo invece dice agli sposi : fate pure tutti gli adultèri che volete, fate pure tutti gli aborti che volete… tanto Dio è buono. Il profeta Michéa ci ricorda che Dio è sì buono perché perdona il peccatore pentito ma non scusa la sua condotta malvagia.
  • Può succedere tra sposi una litigata, e quello che più ferisce di solito è che l’altro smette di guardarci negli occhi, volta la faccia dall’altra parte, per ribadire che è ancora adirato con noi e lo sarà per tanto tempo fino a quando non gli daremo finalmente ragione ammettendo di essere dalla parte del torto. Sposi carissimi, dobbiamo imparare da Dio come si fa : “Egli non serba per sempre la sua ira, ma si compiace di manifestare il suo amore. Quante volte gli sposi risolvono le dispute tra loro così ?
  • I bambini hanno sempre delle domande grandi e bellissime : “Ma che fine fanno i miei peccati dopo che il sacerdote mi ha dato l’assoluzione?“. Ecco una risposta semplice e comprensibile : “Egli tornerà ad avere pietà di noi, calpesterà le nostre colpe.“. Le calpesta così come noi calpestiamo una mosca fastidiosa (che sia un’allusione alla Genesi con Maria che schiaccia la testa al serpente diabolico?). Ma il profeta rincara la dose : “Tu getterai in fondo al mare tutti i nostri peccati.”. Come quando i malviventi gettano sul fondo del mare o di un lago le prove della loro colpevolezza sicché nessuno le trovi, similmente il Signore tratta così i nostri peccati (del peccatore pentito), li considera come un relitto sul fondo dell’oceano più profondo che esista, in modo che nessuno più li ritrovi, come se non esistessero più.
  • Ma il Signore sa che noi abbiamo bisogno di punti fissi nella vita, affinché ci servano da bussola nel vivere, ecco perché ci rincuora: “Conserverai a Giacobbe la tua fedeltà, ad Abramo il tuo amore, come hai giurato ai nostri padri fin dai tempi antichi.”. Carissimi sposi, noi siamo quel nuovo Giacobbe, quel nuovo Abramo a cui il Signore ha giurato la propria fedeltà ed il proprio amore, non ha forse detto “Dove due o tre sono riuniti nel mio nome, Io sono in mezzo a loro“? E gli sposi cristiani non sono forse due uniti nel nome del Signore attraverso il sacramento del matrimonio?

Coraggio allora sposi, il Signore non molla la presa. Anche se avessimo commesso gravi peccati, non temiamo, ma accostiamoci alla Confessione ed i nostri peccati diventeranno dei relitti sul fondo dell’oceano della Sua Misericordia.

Gli sposi sono preziosi agli occhi del Signore. Coraggio!

Giorgio e Valentina.

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