E’ inutile negarlo: sposarsi in Chiesa non mette al sicuro da un fallimento nella relazione matrimoniale. Quante separazioni e quanti divorzi anche tra chi ha scelto il sacramento piuttosto che un matrimonio civile o una convivenza. Ci sarebbero milioni di cose da dire sulla consapevolezza che tanti sposi hanno maturato al momento delle nozze, ma non è questo il centro del mio articolo di oggi. Oggi voglio trattare delle cause che si innescano nella relazione e che se individuate per tempo possono evitare una rottura definitiva tra i due sposi. Sarebbe bello che il giorno del nostro matrimonio si concludesse la cerimonia come nei film della Disney ma non funziona così. E vissero felici e contenti è una missione che dobbiamo cercare di perseguire ogni giorno con il nostro impegno e con tutta la nostra volontà.
1 Pigrizia
Era un problema più del passato che di oggi, ma ancora adesso è una mentalità che si può insinuare nell’atteggimento dei due sposi. Quando si era fidanzati si faceva di tutto per far piacere all’altro. Si usciva quando si era stanchi, si andava a teatro o a fare shopping. Si andava a fare al tifo alla sua partita di calcetto. Si faceva di tutto per compiacere l’altro. Dopo il matrimonio piano piano si smette di farlo. La relazione e l’altro vengono dati per scontati, ormai ci sono e sono nostri. Magari ci si trascura anche nell’aspetto e nel corpo. Ecco questi atteggiamenti sono sbagliatissimi. Certo nel matrimonio ci sono molte più responsabilità, più impegni, spesso ci sono i figli, ma tutto questo non può essere una giustificazione alla nostra pigrizia! Mai dare la persona amata per scontata. Non ci appartiene mai! Dobbiamo impegnarci ad essere sempre amabili, cioè ad essere attraenti! Non significa che l’altro non ci ami comunque ma non è detto che lo faccia. L’amore gratuito e incondizionato fa parte del matrimonio ma può essere un obiettivo da raggiungere e non un dato acquisito subito.
2 Egoismo
L’egoismo fa un po’ parte di noi. C’è la tendenza, anche e soprattutto nelle relazioni affettive, a mettere al centro di tutto noi stessi e i nostri bisogni e desideri. Il matrimonio per funzionare deve educarci a smussare questo egocentrismo e a spingerci ad aprirci sempre di più verso l’altro e verso i suoi bisogni. Solo così il matrimonio può funzionare. Anche l’innamoramento, se ci pensiamo, non è sempre amore. L’innamoramento in realtà è molto egoista. Al centro dell’innamoramento non c’è l’altro ma ciò che l’altro ci fa provare. Il centro siamo noi. Nel matrimonio serve l’amore cioè l’impegno a donarci completamente per il bene dell’altro. Tutta un’altra cosa!
3 Corte continua
Di soliro questo problema va a braccetto con la pigrizia. La nostra relazione è come giardino e solo se lo coltiveremo giorno dopo giorno non ci troveremo nel deserto relazionale e potremo davvero fare esperienza del paradiso, certo con tutti i limiti della nostra condizione umana, imperfetta e mortale ma è comunque un’esperienza meravigliosa che vale molto più della fatica che costa perchè è arricchita della Grazia di Dio. Quindi prendiamoci cura della nostra relazione con piccoli gesti, ma quotidiani. Tenerezza, attenzione, ascolto. Basta poco: una telefonata, un sorriso, uno sguardo, un abbraccio, un bacio, un incoraggiamento, un complimento, ecc. ecc. Potrei proseguire per ore. Sono tutti mattoncini che saldano la nostra relazione.
4 I figli
I figli sono pezzi di cuore, come si dice a Napoli, ma sono anche un grande pericolo per la coppia. Se non si presta attenzione possono diventare totalizzanti, possono occupare tutti i nostri pensieri e richiedere tutte le nostre energie. Smettere di essere sposi per fare solo i genitori è l’errore più grande che possiamo fare. Prendetevi dosi di noi. Non sentitevi in colpa. Lo fate per voi, ma anche per i vostri figli. Ci sono tanti modi. Uscite a cena, fate una passeggiata, restate in casa, ma cacciate i figli dai nonni. E poi parlate. Ma parlate davvero. Parlate di ciò che avete nel cuore. Vietato parlare dei figli o degli impegni. Parlate di ciò che siete. Parlate del vostro amore, della vostra relazione, delle vostre difficoltà e anche della vostra bellezza. Questo dialogo d’amore è meraviglioso. Rigenera, rivitalizza, salda l’unione e i cuori. Spesso è preludio ad una intimità fisica autentica, vero dono dell’uno per l’altra. Un’esperienza che donerà doni e frutti incredibili nei giorni a venire. Donerà pace, pazienza, unità, intimità e tanto altro. Degli amici hanno un modo tutto loro di farlo. Un giorno al mese, quello del loro matrimonio, organizzano una cenetta a lume di candela, in casa. La cosa bella è che i figli, adesso un po’ cresciuti, li aiutano. Preparano la tavola con le candele e i fiori e poi felici vanno a letto presto. Sanno che quella è la sera dei loro genitori. Dove i loro genitori si ritrovano per dirsi quanto si vogliono bene e quanto siano grati per quanto si sono donati vicendevolmente. I figli si nutrono di quell’amore. Ne hanno bisogno tantissimo.
5 Dialogo
Il dialogo è fondamentale per tenere in vita una relazione e renderla sempre più bella e rigogliosa. L’amore di amicizia tra gli sposi non è meno importante dell’eros o del servizio. Senza l’amicizia anche l’eros e l’agape diventano espressioni d’amore difficili e non desiderate. Se non c’è intimità del cuore fatta di dialogo profondo dove noi sposi apriamo il nostro cuore all’altro/a, dove raccontiamo le nostre fatiche, le nostre gioie, i nostri dolori, le nostre paure, insomma tutto quello che abbiamo nel cuore, presto o tardi, smetteremo di desiderarci e di cercarci anche fisicamente. Come in un circolo vizioso che ci porta sempre più lontani l’uno dall’altra. Invece è importante trovare tempo ogni giorno per parlare almeno un po’ di noi tra noi. Io e Luisa cerchiamo di trovare sempre tempo per parlare. Ce lo cerchiamo perchè lo riteniamo una priorità.
Antonio e Luisa
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“Attenti a non scivolare!”
– Oggi voglio trattare delle cause che si innescano nella relazione e che se individuate per tempo possono evitare una rottura definitiva tra i due sposi. –
Non so se può essere utile alla riflessione, la testimonianza del fallimento del mio Matrimonio.
Con dolore confesso Pigrizia, Egoismo, Mancanza di Dialogo e di Corte continua. Pure la priorità ai Figli è stato un ingrediente che ha espropriato la vita di Coppia!
Ma, nel nostro caso, lungo la strada del nostro cammino insieme, sono emersi tanti altri fattori, non meno importanti. Come per esempio – l’importanza della Fede in Dio e nella Chiesa; il diverso Passo; le Attese inespresse; le improvvise serie Malattie che hanno sconvolto la normale vita di coppia; e poi gravi Perdite, Crisi esistenziali…. Sogni, Visioni e Valori della vita non espressamente condivisi, per tempo e successivamente accettati.
Tanti imprevisti; individuali fatiche o prove di maturità che hanno rallentato il passo e tuttora chiedono di procedere in solitudine. Tappe, forse normali tappe del cammino di coppia che nulla tolgono all’onestà dell’amore, ma che dovrebbero rientrare nella consapevolezza della propria Promessa fatta, di Amore e Fedeltà: “Sia nel bene che nel male”.
(Una canzone di Fossati racconta di “Un tempo sognato che doveva essere sognato”)
Ecco sì, se non credessi alle Vie infinite del Signore, che ci ama più quanto noi amiamo noi stessi….mi farei bastare troppo poco con questa spiegazione!
Per me, la serietà dell’ impegno preso col Sacramento del Matrimonio, è direttamente proporzionale all’autentica Verità cercata nella Relazione di Coppia, in Dio.
Quindi non mi resta che accettare il mistero, affidare, pregare, sperare per noi e la nostra bellissima Famiglia dal Signore benedetta.
In “pascoli erbosi ed acque tranquille” mi ha condotto e fiduciosa mi fermo ed aspetto. Non per procedere ancora insieme in questa vita. Ma per (finalmente insieme), riconoscere e ringraziare per le Grazie ricevute, le gioie e l’amore che abbiamo lasciato fiorire spontaneamente.
Auguro di cuore alle giovani Coppie di camminare fianco a fianco. Di comprendersi, dialogare, aiutarsi e sapersi aspettare, per cantare con gioia… “ad una voce sola”.
Nonna Nives
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Grazie.
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