Testimoni dell’amore che vince il male

Oggi vorrei tornare sull’Angelus di lunedì scorso. Il giorno di Santo Stefano, il giorno dopo Natale. Papa Francesco dice tante cose ma vorrei soffermarmi solo su una parte della sua riflessione, quella che mi ha colpito di più. Il Papa ha affermato:

Perché il Natale non è la fiaba della nascita di un re, ma è la venuta del Salvatore, che ci libera dal male prendendo su di sé il nostro male: l’egoismo, il peccato, la morte. Questo è il nostro male: l’egoismo che portiamo dentro, il peccato, perché siamo tutti peccatori, e la morte. E i martiri sono i più simili a Gesù. Infatti, la parola martire significa testimone: i martiri sono testimoni, cioè fratelli e sorelle i quali, attraverso le loro vite, ci mostrano Gesù, che ha vinto il male con la misericordia. E anche ai nostri giorni i martiri sono numerosi, più che nei primi tempi. Oggi preghiamo per questi fratelli e sorelle martiri perseguitati, che testimoniano Cristo. Ma ci farà bene domandarci: io testimonio Cristo? E come possiamo migliorare in questo, nel testimoniare meglio Cristo? Ci può aiutare proprio la figura di Santo Stefano.

Un Salvatore che ci libera dal male e dalla morte. L’abbiamo sentito dire tante volte; eppure, è bene soffermarsi su questa verità di fede. E’ fondamentale nella nostra vita ma lo è anche nel nostro matrimonio. Il nostro matrimonio è salvato da Gesù. Non per nulla è un sacramento. Certo se lo vogliamo. Gesù non fa mai le cose da solo, aspetta la nostra aderenza. Non ci forza a volerci bene davvero. Io ne sono molto consapevole di questo. Credo che molto del bene, che riesco a portare nella mia relazione con Luisa, dipenda proprio dal fatto che sono ben consapevole che da solo porterei ben poco bene e tanto egoismo e tanto male. Perchè il peccato originale viene sì cancellato con il battesimo ma resta dentro di noi la concupiscenza. La nostra è una continua lotta tra il nostro egoismo e il desiderio di voler bene alla persona che abbiamo accanto. Per questo è importante essere capace di mettersi a nudo con Gesù e anche con la moglie o il marito. E’ importante accedere ai sacramenti per essere più forti, è importante conoscere cosa è male e cosa è bene e quindi conoscere la morale cattolica ed affidarsi ad un buon direttore spirituale. La morale non è una serie di regole astratte senza senso e ormai sorpassate. La morale ci insegna ad essere pienamente uomo e donna nel dono totale reciproco. E poi è importante saper chiedere scusa all’altro e perdonare l’altro per ricominciare e non lasciare che il male possa distruggere tutto il bene che in tutti i matrimoni validamente celebrati c’è.

I martiri amano come Gesù. Anche questa seconda riflessione del Papa è decisiva. I martiri non sono solo quelli come Santo Stefano che affrontano la morte pur di testimoniare Gesù. Ci sono tantissimi martiri anche nei nostri matrimoni. Lo sono quegli sposi che scelgono di restare fedeli alla promessa anche quando l’altro decide di rifarsi una vita con qualcun’altro. Non è forse quello un amore che vince il male con la misericordia? Sono martiri quegli sposi che sono capaci di accompagnare il coniuge nella malattia e nella disabilità dando tutto e magari non avendo in cambio nulla perchè l’altro nulla può dare. Non è forse quello un amore che vince il male con la misericordia? Sono martiri quegli sposi che non riescono ad avere figli e si sentono defraudati di un loro desiderio. Non per questo rinunciano ad essere fecondi in altro modo riuscendo comunque a testimoniare amore e misericordia. Potrei andare avanti ma mi fermo qui.

Vi lascio con la domanda che lo stesso pontefice ci rilancia: Io testimonio Cristo? E come possiamo migliorare in questo, nel testimoniare meglio Cristo?

Antonio e Luisa

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