Domenica e famiglia : un connubio possibile /52

Ci eravamo lasciati con la citazione del giovane santo del nostro tempo: Carlo Acutis, il quale ha definito l’Eucarestia la sua “autostrada per il Cielo”! Probabilmente questo ragazzo intendeva l’Eucarestia nel suo duplice significato, e cioè come sinonimo della Messa e come il Sacramento nascosto sotto le specie del pane e del vino, poiché faceva di tutto per non mancare alla Messa quotidiana e alla comunione eucaristica.

Questi due significati sono però inscindibili poiché la consacrazione del pane e del vino avviene solo nella celebrazione della S. Messa, ma la ricezione del Corpo e del Sangue del Signore (quella che comunemente chiamiamo comunione) non è strettamente legata alla partecipazione alla Messa. Probabilmente all’inizio dell’esperienza della Chiesa la consumazione delle specie consacrate avveniva esclusivamente durante il Divino Sacrificio, ma ben presto si è capita l’importanza fondamentale di questo Sacramento e quindi sono nate tutte le forme di amore, dedizione, onorificenza e devozione alla Santissima Eucarestia: la S. Comunione agli ammalati (i quali non possono partecipare fisicamente alla Messa), la conservazione delle specie consacrate nei tabernacoli, la genuflessione e le dovute riverenze, le adorazioni eucaristiche, tutte le forme d’arte per dare onore all’Eucarestia, le processioni eucaristiche e le devozioni popolari.

Tutta questa fioritura di arte e devozione la si deve al fatto che i cristiani hanno sempre fatto esperienza di quanto la Santissima Eucarestia sia vitale e faccia la differenza nel cammino della santità, di come essa sia la chiave di volta per entrare nel Mistero della nostra salvezza, se vogliamo assomigliare sempre più al nostro Maestro non possiamo restare digiuni di questo pane del Cielo, di questa nuova e vera manna, di questo divino alimento, di questo cibo di vita eterna… molta cinematografia e letteratura si sono sbizzarrite circa l’elisir di vita eterna, ebbene, i cristiani possono nutrirsi tutti i giorni di questo cibo di eterna vita ma, ahimè, viene spesso sottovalutato o ignorato, declassato alla stregua di un rituale magico.

Ovviamente non si tratta di magia, semmai avviene un prodigio miracoloso o un miracolo prodigioso, che è il mistero della transustanziazione, la quale è inspiegabile dalla scienza ma non dalla ragione né dalla fede, le quali sanno andare ben oltre i risultati scientifici pur tenendone conto, anzi sono proprio questi risultati a confermare ciò che la fede cattolica da sempre crede e che la ragione spinge a ritenere ragionevole credervi. Ci riferiamo ai famosi miracoli eucaristici, i quali non fanno altro che confermare la realtà della transustanziazione oltre ogni limite posto normalmente dalle leggi della natura, per approfondire meglio vi consigliamo la lettura del libro che raccoglie la dettagliata ricerca eseguita proprio da quel giovane Acutis, spinto dall’amore e dalla fede nell’Eucarestia.

Di solito quando si deve affrontare un lungo viaggio in automobile si sceglie sempre la via più veloce, più diretta, di solito essa corrisponde all’autostrada, similmente l’Eucarestia è la via più veloce e più diretta per il Cielo. Ci ha aiutato entrare un pochino di più in questo grande e meraviglioso mistero meditare su uno dei miracoli di Gesù, e precisamente quello dell’emorroissa che non osa avvicinarsi a Gesù ma si accontenta di toccarne il lembo del mantello: le bastò sfiorare non Gesù, ma il lembo del Suo mantello affinché venisse guarita.

Quando riceviamo l’Eucarestia noi abbiamo molto di più dell’emorroissa, poiché non ci accontentiamo del lembo del Suo mantello, non ci accontentiamo nemmeno di toccarGli una mano, ma ce lo abbiamo tutto dentro di noi, dentro il nostro corpo e diventa nostro anche nell’anima. Questa verità diventa vita vissuta, diventa carne tanto più quanto il nostro cuore è aperto all’azione della Grazia; a riguardo c’è la testimonianza di una grande santa “eucaristica”: S. Gemma Galgani, la quale spesso seguiva la Messa dal fondo della Chiesa perché non poteva resistere col corpo all’impeto cardiocircolatorio di stare vicino al tabernacolo, più si avvicinava all’Eucarestia e più sentiva un fuoco ardere dentro nel petto; quando poi riceveva l’Eucarestia ( per intenderci faceva la comunione) la gente intorno sentiva (senza l’ausilio di uno stetoscopio) palpitare con grande foga due cuori che diventava un palpitare all’unisono.

Quella di Gemma è solo una tra le molte testimonianze di santità con particolare sensibilità eucaristica, ci sarebbero da approfondire: la beata Imelda Lambertini morta a 13 anni in estasi durante la prima comunione ed il suo corpo è ovviamente ancora incorrotto dal 12 Maggio 1333; la beata Alexandrina Maria Da Costa che smise di alimentarsi assumendo ogni giorno soltanto l’ostia consacrata per i suoi ultimi 13 anni di vita; S. Tommaso d’Aquino compose praticamente tutti gli inni eucaristici che si pregano e si cantano ancora oggi; S. Alfonso Maria Dè Liguori ha scritto le preghiere per le visite e l’adorazione eucaristica S. Giovanni Paolo II ci ha regalato l’enciclica Ecclesia de Eucharistia, e molti altri che non possiamo citare e più tanti ancora che non conosciamo.

L’Eucarestia è un’autostrada per il Cielo perché se è vero che Gesù lo si può incontrare anche nei fratelli, nei poveri, nei sofferenti, nelle situazioni della vita, nella lettura della Sua Parola, dentro un’amicizia, dentro la relazione coniugale di un amore sponsale suggellato dal sacramento del matrimonio, ecc… è pur vero che questo incontro, quando c’è, rimane un incontro spirituale, una presenza spirituale, mentre con l’Eucarestia la presenza è vera, reale e sostanziale poiché Gesù è veramente, realmente e sostanzialmente presente nelle specie del pane e del vino consacrate, e lo è aldilà della nostra fede… in parole povere Lui è presente sia che noi ci crediamo oppure no, la Sua presenza non dipende dalla nostra fede, altrimenti che Dio sarebbe se fosse limitato dalla nostra povera fede?

L’Eucarestia è comunque infinitamente di più di ciò che le nostre povere parole riescono ad esprimere, è un mistero di cui possiamo fare esperienza reale e concreta, è un mistero in cui immergersi per viverlo realmente e da cui lasciarsi plasmare volta dopo volta. Coraggio famiglie, Gesù ci aspetta e vuole fare di noi un…

…….to be continued, stay tuned.

Giorgio e Valentina.

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