40 giorni 40 tabernacoli

Da qualche settimana abbiamo iniziato a pubblicare sul nostro account Instagram foto che raccontano le tappe di questo cammino. Un percorso che ci porta ogni giorno davanti ad un tabernacolo diverso, in una chiesa di Roma sempre nuova. L’idea è quella di fare compagnia a chi ci segue e dare un’occasione per fare un po’ di luce dentro il buio che ogni persona ha dentro di sé. Il buio non si percorre mai da soli. Siatene consapevoli.

Nell’attraversare il mio buio io non sono mai stata da sola, altrimenti non ci sarei riuscita. Anche per questo è nato questo piccolo progetto quaresimale. In cosa consiste? Sto ripercorrendo i passi che mi hanno condotto ai Tabernacoli in cui ho sostato per ritrovare prima me stessa e di conseguenza la strada della fede che ha cementificato poi il mio matrimonio. Da dove ho iniziato? Dall’origine. Dal fonte battesimale. Sono andata alla riscoperta delle chiese che hanno accolto sia me che Andrea. Notate bene, ho usato il termine riscoperta perché è stata veramente una riscoperta. Ho notato cose che prima non vedevo. Ad esempio io non ho una foto del mio battesimo e per anni questa cosa mi ha un po’ infastidito, poi ho realizzato che un ricordo da toccare ce l’ho eccome: la tradizionale veste bianca e la candela che i miei genitori conservano con cura. Perché non ho una foto? Per il semplice fatto che hanno preferito godersi il momento appieno senza distrazioni.

Nella chiesa dove è stato invece battezzato Andrea ho visto con occhi nuovi un dipinto dove è raffigurato San Giuseppe che segue da lontano un Gesù adolescente. Quel dipinto mi ha fatto pensare alla vita di Andrea e a come quell’immagine si sia profetizzata con lui. Attrasverso la sua passione per l’oratorio, che è stato il mezzo per scoprire la bellezza di una paternità pensata appositamente per lui. Scoprire la propria strada, credetemi e in questo caso scrivo come moglie, è stata una delle cose più belle che gli poteva capitare nella vita. Quando si raggiunge la propria meta si vive meglio anche con gli altri e non solo con sé stessi.

Una tappa che non poteva mancare è stata la sosta nel Tabernacolo che ci ha visto come neo sposi incamminarci verso il nostro sentiero. Camminando si fa anche memoria di ciò che eravamo. Noi non eravamo preparati per il matrimonio, sfido chiunque a dirsi pronto dopo solo dieci incontri di un corso prematrimoniale. Avere uno zaino colmo di nozioni che non sai interpretare è come pretendere di fare il cammino di Santiago con uno zaino di 80 chili. Io infatti ancora adesso, e non me ne vergogno, frequento insieme ad Andrea il corso post matrimoniale per le coppie che sono sposate da poco. È uno spasso condividere gli alti e bassi della vita matrimoniale. Ti aiuta a sdrammatizzare molto.

Sostare davanti ai Tabernacoli significa notare anche queste piccole cose. Quei piccoli passi che ti permettono di raggiungere grandi distanze. Una tappa importante, e che ci ha fatto commuovere un po’, è stata la visita alla parrocchia di San Basilio. Perché ci siamo commossi? Perché è il nostro rifugio personale. San Basilio è quell’ abbraccio del Figlio al Padre per tutti i suoi sforzi, proprio come canta Ultimo nella sua canzone L’eternità. Confesso che, complice la pandemia e il post pandemia, non avevo avuto ancora occasione di poter andare ad abbracciare quel luogo che più di tutti ci ha fatto crescere e maturare umanamente e spiritualmente. Quelle mura hanno visto anche il peggio di me, non solo il dolore, ma anche la rabbia che si tramuta in silenzio assordante che non ti fa pronunciare neache un Ave Maria. Fino a quando non comprendi che un figlio è veramente un Dono anche se non lo porti in grembo. San Basilio è quel luogo dove più di tutti ho respirato la speranza nel mio momento più buio. È il fuoco della veglia Pasquale. Io e Andrea eravamo come cenere. Ho riflettuto proprio su questo. Il mercoledì delle ceneri a Roma vi è la tradizione di iniziare la Quaresima proprio dalla chiesa che abbiamo scelto per sposarci, Sant’Anselmo all’Aventino. Sdrammatizzando sugli eventi della nostra vita potremmo benissimo dire che siamo stati profeti di noi stessi. Il nostro matrimonio è veramente un 40 giorni 40 tabernacoli.

Vi aspettiamo se volete nel nostro Instagram nella nostra pagina Facebook Abramo e Sara, nel nostro canale Telegram e WhatsApp. Se passate da Roma ci trovate presso la parrocchia di San Giuseppe al Trionfale. E se volete continuare a sostenere il nostro progetto è disponibile online il nostro libro su Amazon.

Simona e Andrea

Rispondi

Inserisci i tuoi dati qui sotto o clicca su un'icona per effettuare l'accesso:

Logo di WordPress.com

Stai commentando usando il tuo account WordPress.com. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto Twitter

Stai commentando usando il tuo account Twitter. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto di Facebook

Stai commentando usando il tuo account Facebook. Chiudi sessione /  Modifica )

Connessione a %s...