Cari sposi, eccoci con un nuovo articolo sul blog. I primi 3 articoli sono stati sulla testimonianza della mia vita (Paola); ora scriverò di noi e del nostro matrimonio cristiano.
Come ho già scritto in precedenza, ho partecipato ai corsi ad Assisi di padre Giovanni Marini, dopodiché ho scelto come padre spirituale un frate del suo team, e con lui ho fatto il mio cammino di fede per 15 anni, andando avanti e indietro da Assisi. Dopo questi 15 anni, causa forza maggiore, non sono più potuta andare ad Assisi dal mio padre spirituale, ma dopo qualche mese, è arrivato quello che poi è diventato mio marito. Questo conferma che Dio non ci lascia mai soli, anzi!
Credo che Dio mi abbia preparato e a quel punto ero pronta ad entrare nella Terra Promessa della mia vita. Il mio padre spirituale, è stato il mio Mosè, il mio San Giovanni Battista. Solo con Gesù, infatti, si entra e si vive nella terra promessa, come lui stesso mi disse in un colloquio. Infatti, è stato Giosuè colui che ha portato fisicamente il popolo di Israele dentro la Terra Promessa, e il suo nome vuol dire Gesù in ebraico antico; mentre Giovanni Battista ha indicato ai suoi discepoli di seguire l’Agnello di Dio, che è sempre Gesù. Con mio marito, abbiamo avuto e abbiamo tuttora guide per il nostro cammino, ma il padre che ti porta alla fede, rimane uno solo, come lui stesso mi ha confermato in un colloquio, per questo lui sarà sempre il mio fratone, che comunque tengo sempre aggiornato sulle mie vicissitudini.
Siamo così giunti al nostro matrimonio cristiano; sapete che è più bello ora, dopo 2 anni e mezzo di matrimonio, che all’inizio. Appena sposati, infatti, eravamo due persone poco più che 40enni, che avevano vissuto tanto tempo da sole ed iniziavano a vivere insieme. Non è stato quindi per niente facile, pur essendoci amore e scelta comune di vita. Di comune accordo, infatti, non abbiamo convissuto, ma abbiamo scelto e seguito gli insegnamenti saggi di Madre Chiesa. Abbiamo atteso il Sacramento del Matrimonio, per andare a vivere insieme e per essere una carne sola. Con nostra grande sorpresa, però, i primi mesi sono stati duri, tremendi, con forti scossoni di assestamento, per litigi, per il nostro carattere e per le nostre abitudini. Pensavamo di aver sbagliato tuttooo!!! Inoltre, eravamo entrambi in smart working, vivevamo in un piccolo appartamento in affitto, trovato in fretta a maggio 2020, quando ancora si poteva andare nelle agenzie immobiliari. Inoltre non siamo andati subito in viaggio di nozze perché a causa del lockdown non ci si poteva muovere, e siamo partiti solo a novembre, Siamo stati al Lago di Garda dove abbiamo staccato e ci siamo un po’ ricaricati.
Non ci aspettavamo, quindi, tutta questa tempesta, che pauraaa! Ma nella tempesta, abbiamo visto la forza e la presenza del Sacramento delle Nozze, di Gesù in mezzo a noi, con noi e per noi, Grazie a Dio! Grazie anche alle catechesi, che ascoltavamo, per capire il presente che stavamo vivendo. Durante il fidanzamento, abbiamo partecipato a dei corsi fidanzati, ma nessuno ci aveva preannunciato quello a cui saremmo andati incontro o ce l’avevano accennato appena; in quanto, ormai, in questi corsi, ci sono già diversi conviventi o addirittura coppie con figli. Secondo noi, però, la Verità, che scaturisce dagli insegnamenti del Vangelo e della Bibbia, va sempre detta e non tralasciata! In questa tempesta e dopo la tempesta, grazie a Dio, siamo andati avanti con piccoli passi possibili quotidiani, nel venirci incontro reciprocamente, per creare la nuova vita/famiglia, pregando insieme, dialogando, perdonandoci, costruendo la nostra intimità. Abbiamo iniziato, quindi, a costruire la nostra famiglia, come la casa costruita sulla roccia del Vangelo (Mt 7,24-28). Ed è proprio vero che Dio salva nella croce/morte/difficoltà, e non dalla croce/morte/difficoltà, proprio come mi disse a suo tempo il mio padre spirituale.
Una volta sposati, inoltre, pensavamo di avere subito dei figli. Nel fidanzamento, ci eravamo detti, che forse, non li avremmo avuti, per via della nostra età; ma da sposati, e vivendo la bella apertura alla vita, ci è venuto normale pensare, sperare, e desiderare ciò. E invece, mese dopo mese, niente da fare. Cominciavamo a vivere la nostra intimità con l’orologio biologico nella testa, e quindi con ansia, stress, dovere, rabbia, tristezza, speranza, delusione, etc.
Per il proseguo vi aspettiamo domani con la seconda parte della nostra testimonianza.
Paola & G.
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