L’amore non si può comprare

Torno a scrivere di Onlyfans (vi lascio il link all’articolo precedente) perché una notizia divenuta virale nei giorni scorsi mi ha sconvolto. Capisco che si tratta di un caso limite, che non è la “normalità” di chi usufruisce di questi “servizi”, ma è stato comunque scioccante. Paga 10.000 dollari per un abbraccio con ragazza di OnlyFans, lei con i soldi va in vacanza con il fidanzato. Questo è il titolo di una notizia che abbiamo potuto leggere in tantissimi siti di informazione. Un fatto quasi surreale che evidenzia chiaramente la povertà relazionale e la solitudine di tanti uomini e di tante donne del nostro tempo. Quanta solitudine da una parte e quanta superficialità dall’altra. Ma veniamo ai fatti.

Un ragazzo contatta una ragazza su Onlyfans e le offre 10’000 dollari solo per incontrarla ed abbracciarla. Sapete come funziona Onlyfans? Un breve recap per fare chiarezza per chi è un boomer come me e magari non è a conoscenza dell’esistenza e del funzionamento di questa piattaforma virtuale. Onlyfans è un social come lo sono Facebook e Instagram, ma con una differenza sostanziale: ogni creator (chi carica contenuti sulla piattaforma si chiama così) chiede un abbonamento mensile per accedere alle proprie gallerie video e fotografiche. Un abbonamento solitamente di pochi euro, ma che permette a chi riesce ad ottenere un alto numero di abbonamenti di racimolare somme ingenti di denaro. E non sono poche quelle donne che si arricchiscono così. Manco a dirlo spesso i contenuti sono più o meno espliciti e non di rado pornografici. Questo è quindi il contesto. La differenza con i video pornografici “tradizionali” è che in Onlyfans si crea una sorta di “relazione” virtuale tra la creator e gli abbonati, che possono interagire con lei in chat o in altro modo. Nella notizia che ho riportato c’è quindi uno di questi abbonati che finalmente è riuscito a coronare il suo sogno: incontrare dal vivo la sua creator preferita, che tanto lo ha fatto “innamorare”. E’ riuscito addirittura ad avere un contatto fisico con lei, per un momento è riuscito ad eliminare ogni barriera e a a ricevere addirittura un abbraccio da parte della ragazza. Il tutto per la modica cifra di 10’000 dollari.

Cosa spinge un ragazzo a spendere una tale somma per un abbraccio? Sembra davvero incomprensibile. Anche se quell’uomo fosse spudoratamente ricco e avesse soldi da buttare perché fissarsi con lei quando avrebbe potuto avere molto di più con una escort, magari anche più bella di quella ragazza che non sembra avere nulla di speciale, spendendo sicuramente molto di meno? Semplicemente lui voleva quella ragazza e non un altra. Tutti abbiamo nel cuore il desiderio di essere accolti ed amati per quelli che siamo e l’innamoramento (sicuramente quell’uomo a suo modo si è innamorato della proiezione ideale che si è fatto della ragazza) ci fa desiderare di essere accolti da quella donna e non da un’altra. Capite la povertà e la menzogna che c’è dietro tutto questo?

A fine anni novanta ed inizio duemila era molto conosciuta la pubblicità di Mastercard. Una pubblicità che proponeva diversi filmati dove veniva raccontato sempre un avvenimento speciale, un amore o un legame affettivo, un sentimento e poi tutte le storie si concludevano sempre con lo stesso slogan: ci sono cose che non si possono comprare per tutto il resto c’è Mastercard. Ve la ricordate? Come ad evidenziare l’ovvio. I soldi possono comprare ciò che è materiale e non le emozioni o i sentimenti. Oggi non è più così. Non è più ovvio. Quel ragazzo un po’ sovrappeso, che ha probabilmente grossi problemi di autostima e di accettazione di sé, pensa di poter comprare la considerazione di quella ragazza che lui vede come speciale. Lui vuole quella ragazza e non un’altra. Risponde ad una sana spinta ad uscire da sé per incontrare un tu in un modo completamente malato. Oggettivando la persona. Dandole dei soldi perché incapace di offrire sé stesso perché pensa di non valere nulla. Lo dicono tutti gli esperti: per amare gli altri devi prima di tutto amare te stesso. Lo dice anche Gesù nei Vangeli: Ama il prossimo tuo come te stesso. Non dice solo ama il prossimo tuo ma aggiunge come te stesso. Solo così potrai amare. Capite la povertà?

Parliamo invece di lei. In questo caso le è bastato abbracciare un ragazzo sudaticcio e grassottello per avere in cambio una consistente sommetta. Ma ne è valsa davvero la pena? Anche perché su quel social di solito non ci si limita ad un abbraccio ma si offrono contenuti dove quantomeno la creator si spoglia. Molti penseranno che non ci sia nessun male. Solo i soliti bigotti ci possono vedere qualcosa di sporco e di moralmente sbagliato. In realtà non è così. Abituarsi a vendersi, a vendere il proprio corpo, anche se solo virtualmente e senza un reale contatto carnale, crea una mentalità in chi lo fa. Abitua il creator a darsi un prezzo. A considerarsi quindi una cosa disponibile, naturalmente al “giusto prezzo”. Quindi anche in questo caso c’è di fondo una considerazione non adeguata di sé stessi. Non ci si ama davvero. Anche creator bellissime che hanno migliaia di abbonati in realtà non si amano perché si vendono come una merce in esposizione. E questo non può che portare scompensi a livello emotivo e psicologico. Lo dicono già i primi studi.

Alla fine la conclusione è sempre la stessa. Vogliamo evitare tutta questa povertà? Viviamo in una società che nella logica delle libertà sta oggettivando la persona umana. Onlyfans risponde alla stessa logica dell’utero in affitto. La nostra vita ha un prezzo. Il nostro corpo ha un prezzo. Questo distrugge il significato autentico della persona umana e dell’amore. Non lasciamoci corrompere da questa mentalità totalmente deleteria e sprezzante della dignità umana. Lasciamoci amare da Dio, sentiamoci figli amati e doniamoci completamente. Il matrimonio non richiede nessun abbonamento ma costa molto di più. Richiede il nostro per sempre ma in cambio non ci dà un amore farlocco ma uno capace di dare senso alla vita e a tutto ciò che ci accade. Noi siamo ricchissimi, siamo figli di Re! Testimoniamolo ai nostri figli e al mondo intero. Solo così potrà forse cambiare qualcosa. Concludo con un pensiero di papa Francesco che mette in evidenza l’inganno del nostro tempo, quello che non ci permette di sviluppare la nostra capacità di amare e non ci permette di crescere e di diventare ciò che siamo: immagine di Dio:

Amare come Cristo significa dire di no ad altri “amori” che il mondo ci propone: amore per il denaro – chi ama il denaro non ama come ama Gesù –, amore per il successo, la vanità, per il potere…. Queste strade ingannevoli di “amore” ci allontanano dall’amore del Signore e ci portano a diventare sempre più egoisti, narcisisti, prepotenti. E la prepotenza conduce a una degenerazione dell’amore, ad abusare degli altri, a far soffrire la persona amata. Penso all’amore malato che si trasforma in violenza – e quante donne sono vittime oggigiorno di violenze. Questo non è amore. Amare come ci ama il Signore vuol dire apprezzare la persona che ci sta accanto, rispettare la sua libertà, amarla così com’è, non come noi vogliamo che sia; come è, gratuitamente. In definitiva, Gesù ci chiede di rimanere nel suo amore, abitare nel suo amore, non nelle nostre idee, non nel culto di noi stessi. Chi abita nel culto di sé stesso, abita nello specchio: sempre a guardarsi. Ci chiede di uscire dalla pretesa di controllare e gestire gli altri. Non controllare, servirli. Aprire il cuore agli altri, questo è amore, e donarci agli altri. (Regina Caeli 9 maggio 2021)

Antonio e Luisa

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