In questo tempo di riposo estivo, continuiamo il nostro cammino nel creare l’acrostico della parola contemplare poiché questo modo di “guardare” sta al centro della nostra vita di sposi. Questo mese ci soffermiamo sulla quarta lettera della parola CONTEMPLARE e lo facciamo in prossimità della festa della Trasfigurazione del Signore proprio perché contemplando il Suo corpo glorioso sfolgorante di luce possiamo giungere a TRASFIGURARE il nostro amore.
Innanzitutto ricorriamo al significato etimologico del termine che deriva dal latino transfigurare, formato da trans cioè “trans” e figurare cioè “foggiare, dare forma”, e vuol dire «trasformare profondamente l’aspetto di qualcuno o di qualcosa». La trasformazione del nostro amore deve avvenire nella parte più profonda, in quell’aspetto più fragile che solo la coppia conosce. Ne potremmo individuare diversi ma ci teniamo a focalizzarci su uno, la difficoltà a perdonare il coniuge.
In ogni coppia può accadere che, prima o poi, si accenda una discussione e si finisca per litigare. In quel momento ecco che forse ognuno vorrebbe rimanere solo, con le ferite causate dalle parole che solo saltate fuori come leoni affamati. Da quel momento in casa cala il silenzio e l’aria è piena di tristezza. Non sempre ad innescare la scintilla deve essere qualcosa di “grande” ma basta anche poco: ad uno dei due è andata male sul lavoro, l’altro ha trovato traffico tornando a casa e cose del genere. Quindi più che litigare ci sarebbe un gran bisogno di essere accolti con una carezza, con una parola buona (soprattutto se la ferita è profonda) ma invece l’essere troppo impegnati a pensare a se stessi porta ad allontanare l’altro.
Ma cari sposi, san Paolo è stato chiaro: «Non tramonti il sole sopra la vostra ira» (Ef 4,26), non si va dormire senza aver fatto pace. E sapete perché? Perché a nessuno di noi è dato sapere quanto tempo avremo per chiederci perdono, nessuno può dire se la mattina seguente potremo ancora guardaci negli occhi è capire che l’amore è più grande di ogni litigio, che l’amore tutto spera e tutto sopporta. Non è possibile pensare di addormentarsi accanto alla persona che amiamo e covare risentimento. Ecco, questo è il momento di trasfigurare il perdono, dagli una nuova forma: prepariamoci ad andare a letto, ma come se andassimo ad una festa. Indossiamo il migliore dei nostri abiti e lasciamo che Gesù parli ai nostri cuori e ristabilisca le priorità nella nostra vita sponsale. Baciamo l’anello del nostro coniuge con il quale abbiamo promesso amore eterno e addormentiamoci in pace rimanendo magari abbracciati.
In questo modo riusciremo come sposi a compiere il passaggio fondamentale: non solo imitare Gesù ma piuttosto trasfigurarci con Lui, cambiare l’aspetto del nostro modo di vivere con Lui, poiché come scrisse il monaco benedettino Willigis Jäger nel suo libro “L’essenza della Vita” «Nella contemplazione si aspira ad un processo di trasformazione e non tanto di imitazione. Nell’uomo deve avvenire ciò che si è verificato in Gesù Cristo. Gesù Cristo, che è vero Dio e vero uomo, è il modello per eccellenza di ogni essere umano. Ognuno si vede confrontato con lo stesso compito affrontato da Gesù: ciascuno di noi deve permettere al Divino di manifestarsi liberamente in lui. L’uomo, nel corso della sua vita, deve diventare uguale a Gesù».
Questo è conseguenza della maturità spirituale di entrambi i coniugi ed accade quando la coppia, gradualmente e con l’aiuto dello Spirito Santo, riesce a sintonizzarsi con il cuore di Cristo al punto da dire “Signore, è bello per noi essere qui! Qui sul monte del nostro matrimonio dove quotidianamente ci sveli la candida veste dell’Amore”.
ESERCIZIO PER TRASFIGURARE L’AMORE
Individuiamo singolarmente che cosa ci ferisce di più quando ci capita di discutere e quindi cosa facciamo fatica a perdonare.Successivamente c’è lo comunichiamo impegnandoci d’ora in avanti, a vedere quella ferita sotto la nuova luce della misericordia.
PREGHIERA DI COPPIA
Prima di coricarci preghiamo insieme facendo nostre le parole del Salmo 4:
«Chi ci farà vedere il bene, se da noi, Signore, è fuggita la luce del tuo volto?
Hai messo più gioia nel nostro cuore di quanta ne diano a loro grano e vino in abbondanza. In pace ci corichiamo e subito ci addormentiamo, perché tu solo, Signore, fiducioso ci fai riposare »
Che il vostro amore sponsale sia sempre più trasfigurato e trasfigurante!
Daniela & Martino, Sposi Contemplativi dello Sposo
Buongiorno, faccio parte del gruppo whatsapp e vi seguo sulla pagina facebook. Siete una bella risorsa per tutti noi che vi seguiamo e sicuramente di aiuto per vedere con altri occhi ciò che viviamo in modo faticoso e a volte con grande sofferenza , la relazione con il nostro partner. Sono sposata oramai da 34 anni e devo dire che molte sono state le sofferenze più delle gioie sicuramente, per i gravi problemi di dialogo che ci superano. In un periodo di forte crisi che ci portava alla separazione , ci siamo fatti aiutare dalla comunità di don Carlo Rocchetta e questo devo dire che è stato per noi diciamo la salvezza del nostro matrimonio che stava saltando. Tutti e due abbiamo iniziato a scoprire un modo nuovo di rapportarci e di accoglierci . Per un lungo periodo ci sentivamo davvero rinati come coppia , cercando anche di superare proprio il grande problema del dialogo. Ma nel lungo andare , abbiamo perso quella buona abitudine di curare di più la nostra relazione , tutto sembra tornare a pesarci, ignorandoci piuttosto che affrontare i problemi, rimanendo isolati ognuno nelle nostre sofferenze. Lui cerca di superarle con un semplice abbraccio io che avrei tanto bisogno di comunicare le mie sofferenze, ma che non mi sento ascoltata e compresa e che quindi evito, dando posto a lunghi silenzi e tanta tristezza. Ciò che mi aiuta è un cammino di fede che avrei tanto voluto intraprendere con mio marito , perché penso che solo vivendo il sacramento del matrimonio con la luce e la forza che viene dai sacramenti e da una vita di preghiera tra coniugi, può davvero aprire i nostri ristretti orizzonti ( purtroppo non è così però). Ricomincio ogni giorno con questa speranza, cercando di farmi perdonare nelle mie mancanze e perdonando , ma quando manca il dialogo e di conseguenza tutto il resto diventa davvero dura . A volte credo che non riusciremo mai a trovare equilibrio e serenità, ma continueremo a vivere una vita infelice , ammassando pietra su pietra fino ad innalzare muri che ci separano , ogni giorno di più.
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Se ne sei consapevole non arrenderti. Non posso certo darti una soluzione io con una semplice risposta ad un commento. Solo un consiglio: non arrenderti, fatti aiutare, non pensare a come lui dovrebbe essere nella tua testa, amalo, chiedi esplicitamente il dialogo.
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