Oggi papa Francesco ha iniziato un nuovo ciclo di catechesi. Ha deciso di trattare vizi e virtù. Un argomento affascinante e sicuramente sempre attuale perchè il cuore dell’uomo è così sempre in ogni epoca e luogo. Siamo ontologicamente soggetti alla tentazione e a una continua lotta interiore tra ciò che è bene e ciò che è male. Non esiste l’uomo completamente buono o completamente cattivo. Esiste l’uomo che fa delle scelte e queste scelte lo conducono verso il bene o verso il male. Per questo non potrò mai accettare la predestinazione che è alla base della dottrina protestante. Veniamo al Papa e ad un passaggio della sua riflessione.
Con il diavolo, cari fratelli e sorelle, non si dialoga. Mai! Non si deve discutere mai. Gesù mai ha dialogato con il diavolo; lo ha cacciato via. E nel deserto, durante le tentazioni, non ha risposto con il dialogo; semplicemente ha risposto con le parole della Sacra Scrittura, con la Parola di Dio. State attenti: il diavolo è un seduttore. Mai dialogare con lui, perché lui è più furbo di tutti noi e ce la farà pagare. Quando viene una tentazione, mai dialogare. Chiudere la porta, chiudere la finestra, chiudere il cuore. E così, ci difendiamo da questa seduzione, perché il diavolo è astuto, è intelligente. Ha cercato di tentare Gesù con le citazioni bibliche, presentandosi come grande teologo. State attenti. Con il diavolo non si dialoga e con la tentazione non dobbiamo intrattenerci, non si dialoga. Viene la tentazione: chiudiamo la porta, custodiamo il cuore.
Il Papa con queste parole mi ha provocato due riflessioni in particolare
Il diavolo è teologo. Ci tenta con la stessa Parola di Dio. Attenzione a fare i teologi fai da te. È più facile di quanto si creda prendere delle cantonate enormi. È facilissimo far dire alla Parola di Dio quello che vogliamo noi, giustificare il nostro peccato e i nostri vizi. Ci vuole davvero poco. Basta prendere quel versetto, far finta che non ci sia quell’altro ed il gioco è fatto. Noi siamo Chiesa. Attingiamo al magistero e alla morale cattolica. Solo lì c’è un’interpretazione autentica della Bibbia e del del piano divino in essa delineato.
La tentazione non si combatte ma si fugge. Siamo deboli. Non dobbiamo avere la presunzione di essere più forti della nostra tentazione. Quante volte anche io sono caduto perchè credevo di riuscire a controllarmi. Invece la strada è la fuga. Lo diceva spesso anche il nostro padre spirituale. Se ti accorgi che quella donna ti piace non frequentarla, se sai che la pornografia per te è un richiamo forte non mettere il pc in una stanza dove ti puoi isolare. Cose di questo genere. Combattere la tentazione è già una sconfitta annunciata. Perchè ti porta concentrarti sulla tentazione stessa e quindi a farne il centro dei tuoi pensieri. Questo è aprire la porta al male. Invece la fuga distoglie il pensiero che si può dedicare ad altro. A me è capitato soprattutto sul posto di lavoro di sentire una simpatia per alcune colleghe. Magari ci andavo a bere il caffè, con una ci andavo anche a correre insieme. Quando mi sono accorto che mi interessavano troppo non ho fatto finta di niente ma ho troncato, sono scappato.
Antonio e Luisa
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