Senza te, niente me !

La Liturgia ci ha presentato ieri la meravigliosa festa della conversione di S.Paolo , nella Santa Messa è stato proclamato un brano tratto dal libro degli Atti degli Apostoli ( At 9, 1-22 oppure At 22, 3-16 ) di cui facciamo un breve riassunto per non dilungarci : Paolo racconta del suo famoso incontro con Gesù nella caduta da cavallo e poi dice che per riavere la vista e cominciare la sua nuova vita ha avuto bisogno di Anania ; riportiamo solo il passaggio finale : “Un certo Ananìa, devoto osservante della Legge e stimato da tutti i Giudei là residenti, venne da me, mi si accostò e disse: “Saulo, fratello, torna a vedere!”. E in quell’istante lo vidi. Egli soggiunse: “Il Dio dei nostri padri ti ha predestinato a conoscere la sua volontà, a vedere il Giusto e ad ascoltare una parola dalla sua stessa bocca, perché gli sarai testimone davanti a tutti gli uomini delle cose che hai visto e udito. E ora, perché aspetti? Àlzati, fatti battezzare e purificare dai tuoi peccati, invocando il suo nome”».

Noi che veniamo dopo duemila anni siamo abituati a considerare S. Paolo e la sua vita, con la sua teologia profonda, schietta, incarnata, i suoi scritti che noi sappiamo essere Parola di Dio, i suoi viaggi apostolici, la sua enorme opera di evangelizzazione…… abbiamo solo da imparare guardando alla vita di questo grande santo….. ma……. da dove è partito tutto questo ?

Spesso la risposta a questa domanda è : Damasco, la caduta da cavallo sulla strada per Damasco. Vero, sì, però c’è un passaggio che sfugge ad una lettura superficiale. Se queste righe fossero un film adesso ci sarebbe quello che viene comunemente definito “background del personaggio/protagonista”.

Immaginiamo ora che per S. Paolo non ci fosse stato Anania… chi avrebbe ridato la vista a Paolo ? Paolo starebbe ancora lì , camminando a tastoni sulla via di Damasco sperando in un miracolo. Ma ve lo immaginate Paolo che gira tutto il mondo (allora conosciuto) cieco ? Impossibile a quell’epoca e per quella società.

Anania è quella persona che lavora dietro le quinte per mettere in scena lo spettacolo dell’artista…. dietro allo spettacolo della evangelizzazione operata da Paolo c’è Anania…… lui è come quel fiammifero che ha dato vita ad un fuoco gigantesco che ha invaso tutto il mondo e continua ad incendiare il cuore di tanti fedeli che hanno incontrato Gesù grazie a S. Paolo…. Anania non è di certo salito alla ribalta ….. se adesso S. Paolo girasse il mondo per evangelizzare/fare catechesi/incontri non vedremmo mai comparire nei suoi selfie Anania…. perché Anania è colui che agisce nell’ombra… fa la volontà di Dio e questo è sufficiente…. adempie perfettamente al suo ruolo.

Insomma…. niente Anania…niente S. Paolo !

Chi avrebbe tolto la cecità a Paolo ? Chi lo avrebbe indirizzato su cosa fare in futuro ? Chi lo avrebbe incitato …. infatti gli dice : “…. gli sarai testimone davanti a tutti gli uomini delle cose che hai visto e udito. E ora, perché aspetti? Àlzati, fatti battezzare e purificare dai tuoi peccati, invocando il suo nome”.

E’ un po’ come se fosse l’allenatore…. sprona, incita ma alla fine la gente va allo stadio non per vedere l’allenatore, ma l’atlteta che scende in campo. Sicuramente anche noi abbiamo avuto il nostro Anania.

Cari sposi, come primo esercizio di questa settimana vi vogliamo invitare a fare memoria del vostro personale “Anania” per poi condividerlo col vostro coniuge…… noi lo abbiamo fatto all’inizio di questa meravigliosa avventura che è il nostro matrimonio ed è stato un momento di grazia, di unione di cuori, di intimità molto più intima di quella fisica.

E poi, c’è un secondo esercizio che vi aspetta : diventare per il nostro coniuge il suo “Anania”….. il suo allenatore…. colui/colei che sprona, che incita, che invita ad andare oltre, che lo aiuta a perseverare, l’anello di congiunzione tra la terra e il cielo (poetico) , l’aurora che preannuncia i colori del sole vero (sentimentale) , il sugo sulla pasta all’amatriciana (romantico)……… insomma avete già capito, no ?

E’ un compito insito nel nostro sacramento : essere strumento di santificazione per il nostro coniuge (profetico/spirituale).

Coraggio sposi , è un compito gravoso , ma il Signore non ci lascia mai soli … sarò con voi tutti i giorni fino alla fine del mondo !

Giorgio e Valentina.

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