Cari amici sposi,
vi confesso che da bambino sono stato un assiduo lettore de “Il Giornalino” della San Paolo che compravo regolarmente la domenica dopo la Messa. Uno dei personaggi storici era “Micromino”, un bambino povero ma felice che passava la sua vita tra mille avventure in compagnia degli amici inseparabili Vanessa e Lampisterio. Quando le cose non vanno, è sempre lui, Micromino che fa indossare a Vanessa gli occhiali “fantachimerici” con cui riesce a mostrale tutto in modo diverso e sempre positivo e ottimista.
Chissà, magari tante coppie oggi avrebbero bisogno pure loro di queste paia di occhiali per vivere la propria vita di coppia, altrimenti il matrimonio cristiano rischia di apparire come “umano troppo umano” per dirla alla Nietzsche.
Vediamo un po’ prima di tutto il senso letterale. Marco ha lo scopo di presentarci progressivamente la figura di Cristo, il suo Vangelo è un lento e inesorabile climax verso la vetta della proclamazione della Sua Divinità sulla croce. Il lettore è guidato per mano affinché ci arrivi a poco a poco. Gesù ha alle spalle già diversi miracoli (emorroissa, bambina riportata in vita, tempesta sedata, indemoniato liberato) e quindi la sua fama si è ingigantita in pochissimo tempo. Con tale fama, torna a casa sua e ci si aspetterebbe un’accoglienza regale, portato in trionfo a spalla per le vie del paese e invece che accade? La sua gente, le persone con cui era cresciuto e che conosceva per nome “rimanevano stupiti… era per loro motivo di scandalo”. Cioè, il punto non è che gli abitanti di Nazareth non credessero alla verità dei miracoli ma erano soprese che li potesse aver fatti Lui! Questo è il nocciolo della questione.
La stessa dinamica, tuttavia, riguarda anche tante coppie sposate con il sacramento… e pure qui pare che non riescano a vedere l’azione di Dio nella propria vita personale e di coppia.
Ma Dio c’è, è reale, è presente, solo non abbiamo “gli occhi della fede”, come scrisse un grande teologo gesuita Pierre Rousselot. Cioè la fede è anche questa capacità di riconoscere Gesù vivo e risorto nella mia vita, a partire non sempre dai miracoli straordinari ed eclatanti ma anche nella semplicità e concretezza di vita. La fede è un modo di porsi davanti alla realtà, un dono questo certamente, che ci permette di dare un’interpretazione secondo la mente del Signore a quello che viviamo.
Quanti sposi hanno ricevuto i sacramenti ma questo è come se non bastasse a loro per trasformare il modo di guardare alla propria vita e di trovarvi Gesù Risorto che ci cammina a fianco!
Andiamo verso un tempo estivo che mi auguro sia sinonimo di una vita più lenta, meno di corsa ed anche un tempo di ferie meritate. In questo contesto, care coppie vi auguro di dedicare più momenti proprio a Gesù e di farlo in coppia. Concludo e vi saluto con queste belle parole fresche fresche di Papa Francesco: “All’inizio di questo periodo di riposo e di ferie, prendiamoci il tempo per esaminare la nostra vita per vedere le tracce della presenza di Dio che non cessa di guidarci” (Angelus, 30 giugno 2021).
ANTONIO E LUISA
Facendo nostra l’ultima riflessione di padre Luca ci teniamo a testimoniare quanto sia vera. Per noi è stato fondamentale aver compreso quanto sia importante fermarci e passare del tempo insieme con Gesù. Almeno qualche giorno all’anno. Ci sono molti modi per farlo. Noi di solito partecipiamo a ritiri e proposte di percorsi spirituali per coppie. Ce ne sono tanti. Serve del tempo per riscoprirci belli, per riscoprirci parte di una relazione dove possiamo fare esperienza dell’amore dell’uno verso l’altra e dell’amore di Gesù che si svela nei perdoni, nella tenerezza e in tanti altri gesti che rischiamo di dare per scontati senza apprezzarli fino in fondo.
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