Era il 26 aprile del 2003, un bel giorno di primavera, quando un giovane alpinista americano, Aron Ralston, si incammina da solo nel Parco nazionale delle Canyonlands, nello stato dello Utah, per fare un’escursione in solitaria. Passeggiando tra splendidi sentieri, decide di scendere in una gola, il Blue John Canyon, conosciuta per le sue rocce dalle svariate tonalità. Nel risalire però smuove un masso sovrastante, pesante diverse centinaia di kili, che cadendo su di lui, gli schiaccia il braccio destro contro la parete e lo immobilizza tra fortissimi dolori. Probabilmente qualcuno ha già riconosciuto la vicenda che è diventata poi celebre nel film “127 ore”. In quel lasso di tempo interminabile Aron ha rivisto tutta la sua vita, in particolar modo la famiglia e i suoi affetti. Così, dovendo decidere se spegnersi lentamente per fame e sete ed avendo nello zaino un coltello affilato… ha fatto la sua scelta. E così poi ha potuto raccontarcelo.
Cari sposi, il vangelo di oggi di parla di “scandalo” che in greco significa ostacolo. Gesù oggi è proprio esigente: ci pone davanti alla nostra fragilità che così spesso ci ostacola nel nostro cammino spirituale e nella nostra relazione. Sembra quasi che il Signore ce la spiaccichi in faccia ma al tempo stesso ci sollecita ad essere disposti a cambiare.
Ed allora vorrei chiedervi subito a bruciapelo: “chi di voi non è stato mai scandalizzato dal proprio coniuge?”. O anche: “quali sono le cose io cui io ti scandalizzo e quelle in cui tu mi scandalizzi?”.
Vediamo brevemente, alla luce di queste domande, cosa intende Gesù per occhio, piede e mano nel contesto biblico.
L’occhio significa qui l’ambizione, i miei desideri che possono contrastare con quello che il Signore in cambio vuole per me. La mano nella Bibbia rappresenta l’attività, il fare, la capacità di realizzare cose. I piedi, infine, indicano il rapporto col camminare e sono figura della condotta morale, del comportamento.
Adesso è più chiaro: quali mie ambizioni e aspirazioni possono essere di ostacolo alla nostra vita nuziale? Cosa faccio per impedirti di amare come Dio vuole che ami? Che atteggiamenti e modi di fare possono allontanarti dal cammino che il Signore vuole per noi due?
Gesù usa queste espressioni molto forti per chiederci se ci stiamo o no a seguirlo da cristiani. È importante in certi momenti della vita fermarci e chiederci dove stiamo andando. Quanto mi ha fatto bene quella confessione in cui il sacerdote mi provocò con questa domanda: “caro Luca, ma tu sei prete o fai il prete?”.
Questo vale anche per voi sposi. Di certo è un Vangelo esigente ma non possiamo bypassarlo facilmente senza che vi sproni a domandarvi quanto quegli ostacoli possono inficiare il vostro rapporto nuziale e il vostro cammino di fede condiviso.
Se Aron è riuscito a liberarsi è stato solo perché aveva accettato un sacrificio dettato dal suo amore per la famiglia. Non si era rassegnato a morire ma l’amore gli ha dato la forza di liberarsi e tagliare.
Sarà così anche per noi. Solo grazie all’amore del Signore, effuso perennemente su di noi nei sacramenti e che dobbiamo fare nostro con la preghiera quotidiana, riusciremo ad amare anche con i nostri ostacoli e pietre d’inciampo.
ANTONIO E LUISA
Ognuno di noi ha le sue pietre di inciampo, i suoi ostacoli, comportamenti, pensieri, convinzioni che creano scandalo nell’altro (con altro intendiamo sia lui che lei). Ha detto bene padre Luca. Creano scandalo perchè sono un ostacolo all’amore e alla comunione con l’altro. Cosa fare? Non esistono soluzioni facili, possiamo solo condividere quella che è la nostra esperienza.
Con gli ostacoli dell’altro. Non giudicate mai l’altro. Non assillatelo perchè cambi. Non riempitelo di rimbrotti e predicozzi. Non tenete il muso. Non è così che otterrete qualcosa. L’altro si sentirà attaccato e si chiuderà in difesa. La vittoria, perchè aiutare l’altro a migliorarsi è sempre una vittoria e non ci sono sconfitti, può arrivare con un atteggiamento che può sembrare di debolezza. Amatelo/a così com’è. Solo in questo modo potrà nascere in lui/lei il desiderio di cambiare determinate cose della sua vita. Non per forza ma per amore.
Con i miei ostacoli. Ho promesso di donarmi ed accogliere l’altro nella mia vita. Ciò significa che non posso nascondermi dietro la convinzione di essere fatto così e che non posso cambiare. Tutti possono migliorare determinati difetti, tutti possono smussare gli spigoli del proprio carattere. Basta volerlo. Renderci sempre più amabili è nostro preciso impegno ed è ciò che dobbiamo cercare di fare con tutto il nostro impegno.
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