Precursori di Gesù

Cari sposi,

il Vangelo di oggi inizia con questa frase: “li inviò a due a due davanti a sé in ogni città e luogo dove stava per recarsi”. Mi pare che in questa frase è contenuta l’essenza della vita matrimoniale: essere precursori di Gesù. In che senso lo dico?

Sono fresco di partecipazione alla Giornata Mondiale delle famiglie a Roma, per 3 giorni ho assistito a testimonianze una più bella dell’altra di come il Signore fa camminare le coppie verso la pienezza dell’amore. Chi tramite l’educazione dei figli, chi per l’ardua via del perdono, chi nel vivere la fragilità della relazione, ecc. Il Catechismo ci ricorda che il matrimonio è un sacramento per la missione: “Due altri sacramenti, l’Ordine e il Matrimonio, sono ordinati alla salvezza altrui. Se contribuiscono anche alla salvezza personale, questo avviene attraverso il servizio degli altri. Essi conferiscono una missione particolare nella Chiesa e servono all’edificazione del popolo di Dio” (CCC 1534).

Ecco allora che questo brano del Vangelo fa chiaramente riferimento alla vostra vocazione di essere seminatori di Vangelo, di spianare la strada a Gesù che vuole essere al centro della vostra famiglia.             Dicevo della Giornata Mondiale, perché a questo proposito mi sovviene una testimonianza forte e drammatica, di una coppia spagnola già avanti negli anni, Álvaro Medina e María Rosario García. Essi ci hanno condiviso come la loro vita di fede è stata sì preparata dai loro genitori ma che la mentalità del mondo si è frapposta creando forti difficoltà e mettendo a dura prova quanto hanno ricevuto in famiglia; a loro volta questo è successo con i loro figli, educati sì secondo la fede ma che non sempre sono stati in grado di fare proprio l’esempio ricevuto. Naturalmente il finale è molto bello… e lo potete leggere direttamente dal sito dell’Incontro.

 Questo per dire che a voi spetta quest’ardua missione, nella quale non siete certamente soli, di testimoniare con la vostra vita ed anche le vostre fragilità che Gesù è vivo e ci ama. Sarà poi Lui che darà letteralmente “il colpo di Grazia” perché chi vi vede, siano i figli o altri, possano credere. La fede non è mai una fotocopia del vissuto dei genitori (meno male!) ma una conquista personale. Gesù solo vi chiede di sforzarvi ogni giorno di essere Vangelo vivo con la vostra relazione vera, autentica e sempre in cammino.

ANTONIO E LUISA

Noi, da sposi e genitori, vorremmo soffermarci su come concretizzare questo Vangelo nel rapporto con i nostri figli. Già perchè spesso ci sentiamo inadeguati. Quanti errori. Con il tempo però abbiamo compreso che l’essenziale è altro. Crediamo che sia importante non tanto che ci vedano perfetti, sempre pronti ad affrontare ogni situazione. Non crediamo serva questo. Innanzitutto perchè non sarebbe vero, chi di noi è davvero perfetto? E poi anche perchè diventeremmo un esempio irraggiungibile per loro. Credo che ciò che Gesù ci chiede è un’altra cosa. Ci chiede di mostrarci per come siamo, persone che sbagliano ma che sono capaci di chiedere scusa e di ricominciare. Hanno bisogno di vedere due genitori che si abbracciano, che si stimano e che si vogliono bene. Hanno bisogno di vedere due persone capaci di inginocchiarsi davanti a Gesù perchè, seppure sanno di essere non sempre adeguate come sposi e come genitori, sanno anche che c’è un Padre che le ama e le sostiene. Insomma i nostri figli hanno bisogno di vedere due genitori che si fidano e si affidano a Dio e che questo li rende forti anche nella loro imperfezione.

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