Da dove nasce il vostro desiderio?

Abbiamo ricevuto una domanda qualche settimana fa. Ho già risposto personalmente a chi ce l’ha fatta, ma credo sia importante rifletterci insieme. Perchè è inutile nascondere che il dubbio di questa persona è comune a tanti. Veniamo alla domanda. Il quesito è stato posto da una donna sposata da alcuni anni con figli. Quindi si tratta di una relazione solida e duratura. Il marito le sta chiedendo insistentemente da un po’ di tempo di ravvivare il rapporto intimo con l’introduzione di alcuni sextoys e travestimenti. Lei non si sente di farlo perchè le sembra qualcosa di svilente e che non la fa sentire bene e ci chiede se moralmente l’ausilio di questi strumenti possa essere ammesso oppure no. Mi sono confrontato anche con padre Luca prima di rispondere. Quindi mi sento abbastanza certo della posizione che vi propongo.

Iniziamo con il dire la prima cosa fondamentale: anche se una pratica è lecita se non è gradita ad entrambi non è da fare. Quando ci capita di parlarne privatamente gli sposi che ci contattano, Luisa ed io siamo sempre netti su questo. Mai obbligarsi a fare qualcosa che non ci piace per le insistenze dell’altro. Perchè poi si rovina tutto quel momento di intimità. Non ci sente capaci poi di abbandonarsi all’altro e ci si irrigidisce. Capite il problema? Quindi la risposta alla follower è già chiara: dire di no. Ma ora affrontiamo un discorso più generale. Cosa dice il catechismo?

Gli atti coi quali i coniugi si uniscono in casta intimità, sono onorevoli e degni, e, compiuti in modo veramente umano, favoriscono la mutua donazione che essi significano, ed arricchiscono vicendevolmente in gioiosa gratitudine gli sposi stessi (CCC2362)

Ci sarebbe da fare dei distinguo perchè i sextoys sono tanti e diversi e si dovrebbe magari valutarli in modo diverso l’uno dall’altro. Restiamo però sul generico. Io sinceramente ho qualche dubbio che far travestire mia moglie da dottoressa sexy (è solo un esempio) possa essere considerato degno. Lo stesso se decidessi di usare manette o stimolatori vari. Ma questo, potreste obiettare, potrebbe essere una mia personale sensibilità perchè sono particolarmente bigotto e represso. Quindi decidiamo pure che invece si possa fare. Alla fine la scelta è lasciata ai due sposi. Seguitemi nel ragionamento. Sappiamo bene che il rapporto sessuale tra sposi per essere moralmente buono deve avere due caratteristiche: deve essere unitivo e aperto alla vita. Quindi non ci dovrebbe essere peccato se il tutto rientra nei preliminari e poi il rapporto dovesse terminare con la penetrazione e con l’eiaculazione in vagina. L’apertura alla vita è preservata. Ho qualche dubbio sull’unione. E’ davvero un rapporto unitivo?

Cosa non funziona? E’ una scorciatoia. Una scorciatoia che evita di andare al nocciolo del vero problema. Dove nasce il desiderio che mi spinge a ricercare mia moglie o mio marito? Che rimanda poi ad un’altra domanda: con chi mi voglio unire? Con mia moglie? Con mio marito? Con le mie fantasie? Qui casca l’asino. Spesso chi sente il desiderio di usare certi aiutini è perchè non desidera l’altro. C’è aridità nel cuore.

Il desiderio, quello buono, quello che fa bene, quello che permette di vivere in modo sano il rapporto, non nasce dalle fantasie che ho nella testa. Quelle fantasie sono spesso frutto della cultura pornografica da cui mi sono abbeverato. Quello è un desiderio prettamente fisico ed egoistico. Non credo si possa neanche chiamare desiderio. E’ un’eccitazione. Ho visto delle immagini che mi hanno eccitato e che voglio ripetere con l’altro. Non sto cercando la comunione ma sto cercando di mettere in pratica delle fantasie. E’ unitivo una intimità così? Io ho qualche dubbio.

Sappiamo bene come il primo organo sessuale sia il nostro cervello. In realtà il cervello dovrebbe essere accompagnato dal cuore. Se ho bisogno di sextoys o di fare fantasie per desiderare un rapporto con l’altro forse c’è qualcosa che non va. Perchè fuggire dalla realtà? Perchè non mi basta quella donna o quell’uomo così come è?

So benissimo che costa fatica, ma il desiderio deve nascere dal cuore. Cosa voglio dire? Deve nascere dalla relazione, dalla cura reciproca, dalla tenerezza, dal mettere l’altro al centro delle nostre attenzioni tutti i giorni Non solo quando vorremmo unirci in intimità. Sempre. Solo così può nascere quel desiderio buono di vivere concretamente la comunione e la fusione delle nostre persone attraverso l’unione dei corpi.

So già le obiezioni. Me le hanno fatte tante volte: se non si cambia, se non si mette un po’ di pepe e si introduce qualche novità, l’intimità dopo tanti anni diventa scontata, monotona e noiosa. Per quello non si ha più voglia. Scusatemi la franchezza ma sono tutte balle. Se il matrimonio è curato, se la relazione è messa al centro, se c’è l’impegno di entrambi di donarsi ed accogliersi durante tutta la giornata (abbracci, dialogo, carezze, servizio, esserci, ascolto, ecc), beh allora non si ha bisogno di sextoys per rendere un rapporto appagante. Perchè non è vero che è sempre uguale. Noi siamo sempre diversi, la nostra storia insieme si arricchisce continuamente di tante cose belle o brutte che condividiamo, la nostra relazione è sempre più piena e ricca. Quello che cambia non deve essere il modo di farlo, ma l’amore che ci mettiamo dentro. L’amore va curato e fatto crescere.

Usare sextoys forse non è peccato, almeno non sempre, ma è una scelta al ribasso. Sicuramente nasconde un pericolo: quello di prendere la scorciatoia ed unirci non con l’altro ma con le nostre fantasie. Certamente è una modalità molto più facile e molto meno impegnativa, ma anche alla fine triste, che non lascia nulla dopo. Il piacere quello vero non viene solo da una contrazione muscolare come è l’orgasmo ma viene soprattutto dalla comunione profonda che possiamo sperimentare se viviamo bene la nostra intimità. Un piacere questo che lascia una forza e un benessere che durano per giorni. Un piacere che non è solo fisico ma spirituale. Quindi, il mio consiglio è questo: lasciate stare i sextoys ed impegnatevi a fondo a corteggiarvi. E’ faticoso ma ne avrete indietro il centuplo quando farete l’amore.

Antonio e Luisa

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