(Solo il sacerdote, con le braccia allargate, continua:) Liberaci, o Signore, da tutti i mali, concedi la pace ai nostri giorni, e con l’aiuto della tua misericordia vivremo sempre liberi dal peccato e sicuri da ogni turbamento, nell’attesa che si compia la beata speranza e venga il nostro salvatore Gesù Cristo. (Congiunge le mani.)
Questa preghiera continua, sviluppa ed allarga l’ultima domanda del Padre Nostro esplicitandone meglio i contenuti, nella versione originale è più ricca facendo menzione della Madonna e dei Santi nonché specificando che i mali sono quelli passati, presenti e futuri ; nella nuova traduzione sopra riportata è stata fatta la scelta di abbreviare e sintetizzare molte preci. Nella prima parte di questa preghiera si parla di turbamento, traduzione italiana dell’originale “perturbatione“. Non chiede di liberarci dalle paure come qualche sacerdote azzarda inserendo abusivamente parole personali qua e là secondo il proprio gusto (cosa peraltro vietata esplicitamente dalle regole liturgiche ). L’originale latino può avere diverse accezioni come “disturbo, confusione e disordine” ma non “paura”. Il Signore ha voluto provare sulla propria pelle la paura nella Passione, perché mai il Padre dovrebbe toglierla a noi se nemmeno è stata risparmiata al Figlio di Dio?
I turbamenti a cui si riferisce sono quelli causati dal Maligno. Naturalmente il Battesimo ci ha ridato la vita di Grazia, ma ci ha lasciato le conseguenze del peccato originale, per cui non siamo immuni dalle concupiscenze, dalle tentazioni e dagli influssi diabolici… a quale sicurezza si riferisce la preghiera quando dice “sicuri da ogni turbamento”? La sicurezza di appartenere al Signore se si resta in Grazia di Dio, di stare nella “squadra del Vincitore”, per cui possiamo resistere agli assalti del nemico infernale non senza fatica e sudore e volontà, ma certi che contro di noi nulla può il tentatore se siamo in Grazia di Dio… è una dura lotta, è una battaglia che non ci abbandonerà fino alla morte, quando finalmente potremo riposare (non a caso lo chiamiamo eterno riposo) se vinceremo l’ultima e decisiva battaglia finale restando forti nella fede nel Figlio di Dio e sicuri nell’intervento della Sua Misericordia.
(Il popolo conclude la preghiera con l’acclamazione:) Tuo è il regno, tua la potenza e la gloria nei secoli.
Questa acclamazione acquista una forza ed un fascino tutto particolare se si canta con vigore soprattutto nelle Messe solenni, ancora una volta è tutto il popolo che unisce la propria voce alla perenne lode delle schiere beate del Paradiso.
(Il sacerdote, con le braccia allargate, dice ad alta voce:) Signore Gesù Cristo, che hai detto ai tuoi apostoli: «Vi lascio la pace, vi do la mia pace», non guardare ai nostri peccati, ma alla fede della tua Chiesa, e donale unità e pace secondo la tua volontà. ( Congiunge le mani. ) Tu che vivi e regni nei secoli dei secoli. (Il popolo risponde:) Amen.
Fino a questo momento tutte le preghiere della Messa erano rivolte al Padre tranne questa che si rivolge direttamente al Figlio per invocare la pace; e si rivolge proprio a Colui che è La Pace, chiamato anche il Principe della Pace, Colui che riappacifica con il Suo sangue gli esseri della terra e quelli del cielo, ma la pace che porta Gesù NON è la pace che dà il mondo. Spesso il mondo intende la pace come la semplice assenza di guerre, ed in parte la comprende, ma la pace che dà Gesù è tutt’altra, è la riconciliazione dell’uomo con Dio. Quando l’uomo è riconciliato con Dio il suo cuore vive nella pace perché è stato perdonato, gli è stata usata misericordia, e se rimane in Grazia di Dio non esiste nulla che possa portar via dal cuore la pace di Cristo. Quando le famiglie hanno Cristo, hanno già tutto.
Care famiglie, concludiamo lasciandovi un breve scritto di S. Teresa d’Avila, diventato anche un canto famoso, che dice di questa pace del cuore:
In spagnolo : Nada te turbe, nada te spante, quien a Dios tiene nada le falta. Nada te turbe, nada te spante, solo Dios basta.
In italiano : Niente ti turbi, nulla ti spaventi, a chi ha Dio nulla manca. Niente ti turbi, nulla ti spaventi, solo Dio basta.
Cantatela in famiglia quando tutto sembra andare storto, oppure recitatela spesso perché Gesù è la nostra pace.
Giorgio e Valentina.