Ho sposato il mio nemico!

Gesù ha detto chiaramente di amare i nostri nemici, perché amare chi ti ama viene spontaneo e non è nulla di straordinario (anche i pagani lo fanno). La parola nemico mi ha sempre ricordato le guerre del passato in cui si scontravano interi eserciti o città per il predominio su un territorio (quello che avviene anche oggi, purtroppo in molte parti del mondo). Comunque ho sempre pensato che difficilmente avrei incontrato nella mia vita nemici veri: certamente persone ostili, come può essere un vicino di casa, un collega di lavoro che tenta di farti fare brutta figura o in generale qualcuno che cerca di truffarti o prevaricarti. Invece la bellezza della vita è anche questa, può succedere di tutto e io certamente non mi aspettavo che la persona che più ho amato nella mia vita (ad esclusione dei genitori), ad un certo punto, sarebbe diventata mia nemica.

In effetti amore e odio sono vicini tra di loro, tanto che un grande odio può diventare un grande amore (mi viene in mente l’Innominato dei Promessi Sposi) e viceversa, come nel mio caso.  Questo è successo quando è arrivata la richiesta di separazione da parte di mia moglie e, visto che io non ero d’accordo, né a separarmi, né sulle condizioni (tempi con le figlie, soldi…), è cominciata una vera e propria guerra, alquanto squallida, sia tra di noi, che tra i rispettivi avvocati. L’aspetto che mi ha più ferito è stato quello riguardante la fiducia e la nostra intimità: io non tenevo nascosto niente a lei, sapeva tutto di me, cose che non avevo mai confidato a nessuno, perché se non ti apri/confidi completamente con il coniuge, con chi lo fai?  E’ stato davvero brutto leggere alcune cose mie private su una lettera di un avvocato, mi sono sentito tradito nel profondo e ho visto sgretolarsi quello che avevamo costruito insieme, noi che per tanti anni abbiamo unito i nostri corpi e condiviso momenti importantissimi. Per fortuna a un certo punto abbiamo trovato un accordo che andava bene a entrambi, non aveva senso continuare a combattere, a guadagnarci erano solo gli avvocati (e le figlie non vivevano certamente un clima sereno). Questo accadeva diversi anni fa, ora i nostri rapporti sono civili e rispettosi, anche se limitati alla gestione delle figlie. Comunque ho imparato sulla mia pelle cosa vuol dire cercare di amare un nemico (addirittura all’interno della famiglia), cosa davvero difficile, ma è stato un buon allenamento per mettere in pratica la mia esperienza con tutte le persone che incontrerò nel mio cammino: le azioni da seguire sono essenzialmente tre:

  1. Sopportare il peso: è normale desiderare che accada qualcosa, un miracolo che risolva la situazione come voglio io, ma difficilmente succede. Quello che posso fare è prendere atto della realtà, senza cercarne i perché (è solo una perdita di tempo e di energie) e portare la croce (Gesù non si è tirato indietro e ci ha mostrato come farlo). Solo quando smetto di arrabbiarmi con Dio e accetto la situazione, posso cominciare a sfruttarla per qualcosa di positivo per me e per gli altri, con la consapevolezza che tutto accade per il mio bene, anche se non lo capisco (non perché sono stupido, ma perché è il limite stesso della mia condizione di creatura).
  2. Esseri gentili, cortesi e disponibili anche se dall’altra parte avviene il contrario: il sorriso, la gentilezza, la disponibilità alle richieste e l’ascolto, sono azioni che richiedono impegno e non sono sempre attuabili, ma dimostrano la mia apertura e benevolenza verso l’altro e lo spiazzano. Quindi se mia moglie mi chiede qualcosa che posso fare (ad esempio accompagnare le figlie o gestirle perché ha un impegno), oppure se ha una necessità (ad esempio andare a comprarle le medicine se sta male), io ci sono e non le dico: “Arrangiati!”.
  3. Pregare per il nemico: la preghiera deve essere anche di richiesta, perché Dio intervenga e converta, ma soprattutto perché cambi il mio cuore, mi faccia accettare la situazione, m’ispiri le azioni giuste da fare, mi conforti, mi dia pace e serenità. Confesso che non avevo mai capito bene quel brano “Prendete su di voi il mio giogo, e imparate da me, perché sono dolce e umile di cuore; e troverete la pace per le anime vostre; perché il mio giogo è soave e il mio peso leggero”: infatti, come può un peso essere leggero? Certo, mi posso allenare, ma la verità è che il peso diminuisce, perché non sono solo a portarlo, c’è Gesù affianco a me (a noi, come coppia) e garantisco che Lui non permetterà che rimanga schiacciato, anzi mi dà conforto, sollievo e una pace vera che solo Lui può dare!

Ettore Leandri (Presidente Fraternità Sposi per Sempre)

Un pensiero su &Idquo;Ho sposato il mio nemico!

  1. “In cielo manca una stella, la nostra!”
    Che tristezza pensare a mio marito come ad un nemico.
    Come posso? Si è privato della gioia, del capolavoro pensato per noi dal Signore. Non è riuscito a godere delle Sue grazie e benedizioni, della tenerezza, degli inviti e sorprese. Non ha capito le chiamate e ha vissuto triste e arrabbiato.
    Solamente Dio sa, accompagna e colma i vuoti delle sue creature. Come posso considerare un nemico colui che è la mia metà e che ora vaga come una meteora sperduta?
    Che cosa mi possono dire la sua rabbia, il suo rifiuto, il suo silenzio?
    Bruciano come un “roveto ardente” e solamente lui può trasfigurarli in fuoco d’Amore, d’amore vero.
    Sì, gli sorriderò quando un giorno lo rivedrò. Lo ringrazierò per avermi scelta e anche rifiutata. Per il “bene” che ha cercato di volermi.
    S’è aperto un abisso inspiegabile tra noi, che solamente un Padre può colmare.
    Il Suo Santo Spirito disperde le tenebre, dona consolazione, cura e illumina.
    Lui, accanto e in ciascuno di noi.
    Forse…nella solitudine e castità c’è più fecondità. Se vissuta nella fedeltà.
    Avevo deciso di fidarmi di quel ragazzo struggentemente innamorato e ancora mi fido, nonostante si sia comportato da “nemico”.
    Un giorno la nostra Stella brillerà come brilla ogni Scintilla di Dio.

    Scrive Josè Tolentino Mendoca:
    “L’amore non è uno stato eccezionale di straordinarietà ed entusiasmo, ma il reiterato percorso di spine che conduce alla rosa.”
    Auguri agli Sposi separati fedeli!

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