Ieri la liturgia ci presentava il battesimo di Gesù. Avete mai pensato al nostro battesimo contemplandolo alla luce di quello di Gesù? Io ammetto di non averlo mai fatto. Eppure durante il battesimo di Gesù accadono due avvenimenti raccontati molto bene da Luca che sono illuminanti anche per il nostro battesimo.
Quando tutto il popolo fu battezzato e mentre Gesù, ricevuto anche lui il battesimo, stava in preghiera, il cielo si aprì e scese su di lui lo Spirito Santo in apparenza corporea, come di colomba, e vi fu una voce dal cielo: «Tu sei il mio figlio prediletto, in te mi sono compiaciuto.
Il cielo si aprì e scese su di lui lo Spirito Santo. Fino a quel momento il battesimo operato da Giovanni Battista era semplicemente un battesimo di conversione. Le persone si recavano nei pressi di Gerico, sulla riva del fiume Giordano, e si immergevano per manifestare con un gesto concreto il desiderio di purificarsi e di cambiare vita. Il luogo non è stato scelto a caso. Gli Ebrei attraversarono il fiume per entrare nella Terra Promessa dopo la fuga dall’Egitto proprio in quel punto. Battezzarsi lì esprimeva il desiderio di tornare alle origini quando il popolo d’Israele entrò nella Terra Promessa dopo una purificazione nel deserto durata 40 anni.
Il Battesimo di Gesù solo esteriormente è uguale a quello di Giovanni. C’è una differenza sostanziale: lo Spirito Santo. Con il sacramento del Battesimo ognuno di noi ha beneficiato di quella discesa dello Spirito Santo esattamente come è successo a Gesù. Non è solo una purificazione ma una vera rinascita nello Spirito. Ognuno di noi con il Battesimo, con lo Spirito Santo, è unito a Dio come i tralci con la vite. I tralci sono nutriti dalla vite così noi siamo rivitalizzati dallo Spirito Santo. In un certo senso è come se con il Battesimo attingiamo ad una linfa divina. Una linfa che ci rende capaci di amare come Dio ci ama e questa capacità la portiamo nel matrimonio. Anche in questo caso è come tornare alle origini ma alle origini origini – quelle della Genesi – quando il peccato originale ancora non aveva toccato l’uomo. Non significa che saremo immuni dal peccato, la fragilità umana ci appartiene ontologicamente, ma se ci metteremo tutta la nostra volontà lo Spirito Santo ci darà la forza che ci manca per amare con la stessa modalità di Gesù: per primi e gratuitamente.
Tu sei il mio figlio prediletto, in te mi sono compiaciuto. Questo è bellissimo. Questa esclamazione non riguarda solo Gesù ma riguarda ognuno di noi. Quando ci siamo battezzati Dio ha esclamato la stessa cosa. Siamo figli amati! Siamo prediletti! Lo siamo noi e lo è nostra moglie e nostro marito. Abbiamo tutta la vita per comprendere come questo amore sia forte e bello. Solo riconoscendoci figli amati saremo capaci di amare gratuitamente la persona amata. E’ fondamentale riconoscerci figli e lasciarci amare da Dio per poi poter riversare il nostro amore sull’altro senza pretese e senza star lì a pesare quanto riceviamo e quanto diamo. Solo così saremo capaci di dare tutto nel matrimonio anche quando l’altro sembra che non ci corrisponda pienamente.
Antonio e Luisa
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